La tortura è una
pratica utilizzata in molti Stati per infliggere intenzionalmente dolore e
sofferenze psichiche e fisiche alla vittima, non allo scopo di ucciderla, ma
per distruggerne la personalità. Sempre più spesso sono vittime
di tortura i bambini, assoldati dagli eserciti
locali o torturati per punire i genitori e terrorizzare la comunità, e
le donne, costrette a vivere il doppio
dramma dello stupro e della gravidanza forzata.
L’articolo 5 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani recita: “Nessuno
dovrà essere sottoposto a tortura o trattamenti o punizioni crudeli,
inumani e degradanti”.
La Convenzione
contro la Tortura (CAT) del 1987 rimane il trattato meno ratificato tra quelli principali
sui diritti umani, con 123 Stati aderenti e 70 che ancora mancano
all’appello. Ogni giorno la tortura viene praticata in oltre un terzo dei
188 Stati membri delle Nazioni Unite, inclusi i membri che hanno ratificato la
Convenzione.
Martedì 26 giugno 2001 a Roma presso il Laboratorio LIBRE, in Via della Reginella 23 (centro storico), dalle 16.00 alle 19.00, lo staff del Progetto VITO è a disposizione del pubblico e della stampa per dare informazioni sulle attività del Laboratorio. Verrà inoltre data lettura del messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, in ricordo di tutte le vittime della tortura: quelle che sono sopravvissute e quelle che sono perite con la più tremenda delle morti.