UNHCR
Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati
AFGHANISTAN: LA SITUAZIONE
UMANITARIA
N. 34, 14 novembre 2001
In
breve:
-
Prima
consegna di aiuti umanitari delle Nazioni Unite da Termez, in Uzbekistan,
all'Afghanistan del nord
-
L'UNHCR
si prepara a riprendere le operazioni in Afghanistan
-
Più
calma la situazione al campo di Makaki in Afghanistan
-
Pronto
un convoglio per Herat
-
Netta
diminuzione del numero dei rimpatri dall'Iran
-
Riprendono
i trasferimenti dal centro di permanenza temporanea di Killi Faizo al campo di
Roghani
Aiuti
umanitari dall'Uzbekistan all'Afghanistan del nord
Il primo trasporto di aiuti umanitari da Termez
in Uzbekistan all'Afghanistan è arrivato oggi a Hairaton, nel nord
dell'Afghanistan. Un barcone con 2mila coperte e teli di plastica forniti
dall'UNHCR, con vestiti invernali e taniche (dall'UNICEF) e farina (dal WFP) ha
attraversato il fiume Amudar'ya, seguito più tardi da altri due barconi
che trasportavano cibo fornito dal Programma Alimentare Mondiale (WFP). Gli
aiuti saranno distribuiti agli sfollati all'interno dell'Afghanistan.
Un operatore dell'UNHCR si è recato a
Hairaton dal lato afghano del fiume, dove ha incontrato i colleghi afghani
dell'ufficio UNHCR di Mazar-i-Sharif, i quali gli hanno riferito che la
situazione nella città è generalmente calma, sebbene nelle aree
circostanti vi sarebbero aree più insicure. L'ufficio dell'UNHCR in
precedenza aveva subito un pesante saccheggio. (Anche a Kabul, la folla aveva
saccheggiato un deposito dell'UNHCR, portando via 1.400 tende e una
quantità di coperte imbottite destinate agli sfollati e ai rifugiati
rimpatriati).
Ad Hairaton, l'operatore dell'UNHCR ha inoltre
incontrato un rappresentante dell'Alleanza del Nord per discutere la fornitura
di assistenza umanitaria nella regione.
L'UNHCR si prepara a riprendere le operazioni
in Afghanistan
In attesa dell'autorizzazione da parte delle
Nazioni Unite, l'UNHCR si sta rapidamente preparando a riprendere le operazioni
all'interno dell'Afghanistan. Oltre al personale afghano, l'Alto Commissariato
ha in programma di dispiegare esperti in emergenze e di riaprire gli uffici
nelle località ritenute sicure. Inoltre sarà al più presto
avviato un programma per assistere circa 100mila sfollati e rifugiati
rimpatriati in Afghanistan. L'UNHCR incrementerà le scorte nelle
località di frontiera più importanti, posizionerà gli
aiuti e al tempo stesso continuerà a predisporre l'assistenza negli
altri paesi della regione per far fronte a un eventuale flusso di rifugiati
dall'Afghanistan.
Più calma la situazione al campo di
Makaki in Afghanistan
Questa mattina gli operatori umanitari hanno
registrato un leggero miglioramento della situazione al campo di Makaki, che
ospita sfollati afghani e che si trova in Afghanistan vicino alla frontiera con
l'Iran. Il Campo, allestito recentemente dalle autorità iraniane, ieri
è stato teatro di uno scontro tra le forze talebane e le truppe
dell'Alleanza del nord che tentavano di acquisire il controllo dell'area.
Secondo il personale delle Organizzazioni non
governative (Ong) che questa mattina ha brevemente visitato il campo, il sito
sarebbe sotto il controllo dell'Alleanza del nord.
Il personale umanitario entrato oggi nel campo ha
inoltre riferito di essere stato avvertito di non trattenersi, per motivi di
sicurezza. Per il secondo giorno quindi il campo - che ospita 6mila sfollati -
si è trovato senza operatori umanitari. Secondo il personale delle Ong,
la situazione oggi è apparsa più calma di ieri, ma comunque molto
tesa.
Secondo gli osservatori alla frontiera, le
autorità iraniane questa mattina avrebbero inviato tre camion al campo
per iniziare il trasferimento di alcuni sfollati - tra i circa 3mila che vivono
accampati in alloggi di fortuna ai margini di Makaki - al Miglio 46, un altro
campo che ospita sfollati, 50 km più a sud.
Pronto un convoglio per Herat
Oggi l'ufficio dell'UNHCR nella città di
Herat, in Afghanistan occidentale, è stato riaperto da personale locale.
La situazione nella città sarebbe calma e nelle strade sarebbero state
viste solo poche persone armate.
Sempre oggi, oltre la frontiera, in Iran, 10mila
coperte e 2mila teli di plastica provenienti dalle scorte dell'UNHCR nella
città iraniana di Mashad sono stati caricati su un convoglio -
organizzato congiuntamente dall'Alto Commissariato e dall'Associazione della
Mezzaluna Rossa Iraniana - che domani dovrebbe recarsi a Herat. Sono oltre
200mila gli sfollati nell'area di Herat. Gli aiuti saranno poi distribuiti dal
personale locale dell'UNHCR.
Il personale UNHCR a Dogharun, il principale posto
di frontiera dell'Iran nord-orientale, ha riferito che la frontiera afghana
è stata chiusa al traffico commerciale per l'assenza di funzionari di
frontiera afghani. Questa mattina quindi oltre 220 camion commerciali sono
rimasti bloccati alla frontiera in attesa che venisse riaperta.
Le autorità talebane, che in precedenza
gestivano le formalità di frontiera nella città di Islam Qala
hanno lasciato il confine nel pomeriggio di lunedì, alla notizia della
caduta di Herat. Da quel momento nessun camion commerciale è potuto
entrare in Afghanistan.
Netta diminuzione del numero dei rimpatri
dall'Iran
Ieri è stata registrata una significativa
diminuzione del numero di afghani rimpatriati attraverso Dogharun: 376,
rispetto alla media giornaliera di oltre 800 delle scorse settimane. Secondo il
personale UNHCR molti afghani ora preferiscono aspettare di conoscere gli
sviluppi della situazione all'interno dell'Afghanistan. Secondo alcuni
rimpatriati inoltre il numero dei rimpatri sarebbe diminuito perché i
rifugiati afghani in Iran non sarebbero più preoccupati per la sicurezza
delle loro famiglie in Afghanistan e preferirebbero restare in Iran, dove hanno
un lavoro.
Riprendono i trasferimenti da Killi Faizo, in
Pakistan
In Pakistan, l'UNHCR ha oggi riavviato le operazioni
di trasferimento dei rifugiati afghani dal centro di permanenza temporanea di
Killi Faizo, presso il posto di frontiera di Chaman, al campo di Roghani, che
si trova in una zona più interna. Le operazioni erano state sospese per
un giorno, ieri, a causa dell'opposizione delle autorità al ritmo delle
operazioni.
Nei prossimi giorni, gli operatori umanitari
hanno in programma di trasferire a Roghani tutti i rifugiati che si trovano a
Killi Faizo. Quest'ultimo sito verrà comunque mantenuto per accogliere
temporaneamente i nuovi arrivati dall'Afghanistan, prima di poterli trasferire
a Roghani e in altri campi della provincia del Baluchistan.
Oggi in totale 484 persone si sono trasferite da
Killi Faizo a Roghani su tre convogli. Il numero di rifugiati afghani a Roghani
- campo che può ospitare fino a 40mila persone - è così
salito a oltre 1.100 persone.
Ieri per la quarta notte, circa 800 afghani - 150
famiglie - sono rimasti in attesa fuori del campo di Killi Faizo, senza poter
ricevere assistenza. Le autorità pakistane per giorni hanno rifiutato di
ammetterli al campo per essere pre-registrati.
Questa mattina l'UNHCR ha ricevuto
l'autorizzazione ad accogliere il gruppo e lo staff li ha immediatamente
inseriti nella lista di coloro che verranno trasferiti a Roghani. La maggior
parte di questi è arrivata negli ultimi quattro giorni dalle provincie
afghane di Kandahar, Mazar-i-Sharif, Herat, Helmand e Badghis.
Includendo questo gruppo di afghani, il numero di
rifugiati afghani pre-registrati a Killi Faizo è attualmente di circa
3.800 persone.
Circa 800 afghani - provenienti soprattutto da
Kandahar, Boldag, Khakaiz e Herat - sono entrati ieri in Pakistan. Hanno detto
di volersi dirigere a Chaman, Quetta e Pishin. Circa il 95 per cento degli
afghani entrati in Pakistan sarebbe di etnia Pashtun e sarebbe entrato
attraverso il posto di frontiera di Chaman. <
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