UNHCR
Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati
AFGHANISTAN: LA SITUAZIONE
UMANITARIA
N. 41, 26 novembre 2001
In
breve:
-
Oltre
1.500 persone ritornano a Kabul
-
Il
primo convoglio umanitario dell'UNHCR arriva a Kabul
-
Le
autorità pakistane sospendono la registrazione dei nuovi rifugiati
-
Sempre
più rifugiati trasferiti da Jalozai
-
Scende
il numero di afghani che arriva nel Pakistan nord-occidentale
-
Più
aiuti verso l'Iran
Oltre
1.500 persone ritornano a Kabul
All'interno dell'Afghanistan, l'UNHCR sta
monitorando i 4 principali punti di entrata a Kabul. Data la situazione
relativamente stabile nella città, durante il fine settimana oltre 1.500
persone vi hanno fatto ritorno. Molti di questi erano fuggiti nelle provincie
vicine durante i bombardamenti e hanno deciso di rientrare prima dell'inverno.
Secondo lo staff dell'UNHCR un senso di relativa
normalità è tornato in città. Durante il giorno, le strade
sono affollate e nei mercati si trova merce di quasi tutti i tipi. Dopo il
tramonto le strade si svuotano e viene imposto il coprifuoco.
Alcuni afghani invece lasciano Kabul per tornare
alle loro case nelle pianure di Shomali, tra Kabul e la valle del Panjshir.
Durante gli anni di guerra civile in Afghanistan, la maggior parte degli
abitanti delle pianure di Shomali era fuggita nella valle del Panjshir o a
Kabul. A causa dell'attuale situazione di relativa pace e stabilità,
molti di loro stanno facendo ritorno in quest'area pesantemente danneggiata.
Il
primo convoglio umanitario dell'UNHCR arriva a Kabul
Nella giornata di ieri è arrivato a Kabul
il primo convoglio umanitario proveniente da Peshawar. Il convoglio trasportava
aiuti umanitari - tra i quali tende, coperte, teli di plastica e taniche - per
10mila persone.
La distribuzione da parte dell'UNHCR di pacchi di
aiuti per affrontare l'inverno (carbone, stufe, coperte imbottite, coperte,
teli di plastica, vestiti pesanti) a circa 10mila afghani di Kabul colpiti dal
conflitto avviata la scorsa settimana, dovrebbe concludersi alla fine di
novembre.
Allo stesso tempo, l'UNHCR col sostegno delle
Organizzazioni non governative (Ong) partner fornirà pacchi di aiuti per
affrontare l'inverno e altri aiuti umanitari a oltre 10mila sfollati che si
trovano nelle provincie circostanti Kabul e che probabilmente non faranno
ritorno alle proprie case prima della fine dell'inverno.
Le autorità pakistane sospendono la
registrazione dei nuovi rifugiati
L'UNHCR è sempre più allarmato per
la situazione umanitaria al posto di frontiera di Chaman tra Pakistan e
Afghanistan, a seguito della decisione di oggi delle autorità pakistane
di interrompere la registrazione dei nuovi rifugiati afghani. Circa 2mila
persone si trovano attualmente bloccate ai margini del centro di permanenza
temporanea di Killi Faizo e dovranno passare la notte all'aperto, nonostante il
netto calo della temperatura durante la notte. L'UNHCR è in contatto con
le autorità federali pakistane, nel tentativo di persuaderle a tornare
sulla propria decisione. Tale misura giunge dopo due giorni in cui le autorità
pakistane avevavno proibito la registrazione agli uomini tra i 20 e i 40 anni.
L'UNHCR è particolarmente allarmato per la
presenza negli ultimi giorni di sempre più bambini malnutriti tra i
rifugiati che arrivano dall'Afghanistan, a testimonianza del fatto che i
rifugiati arrivano in condizioni sempre peggiore. Domenica quattro bambini
malnutriti sono stati accompagnati d'urgenza all'ospedale locale e oggi un
altro.
Nella giornata di oggi, 1.645 persone sono state
trasferite dal centro di permanenza temporanea di Killi Faizo a Roghani,
portando la popolazione totale in quest'ultimo a quasi 9.500 persone. Lo spazio
liberato a Killi Faizo tuttavia non può essere utilizzato poiché
l'UNHCR non è attualmente autorizzato a registrare i rifugiati in attesa
fuori del campo.
Sempre più rifugiati trasferiti da
Jalozai
Un crescente numero di rifugiati chiede di essere
trasferito dall'accampamento di Jalozai, presso Peshawar, al campo di Kotkai,
nel distretto di Bajaur, nel Pakistan nord-occidentale. Nella giornata di oggi,
un convoglio di 8 autobus ha trasferito altri 544 rifugiati a Kotkai, portando
il numero totale dei rifugiati trasferiti da Jalozai a Kotkai a 3.300 persone.
Altri 3 campi nel distretto di Kurram si stanno
preparando per ricevere rifugiati appartenenti a minoranze etniche che si
trovano a Jalozai e rifugiati urbani che vivono nella città di Peshawar
e nei suoi dintorni. Questa operazione di trasferimento dovrebbe cominciare
all'inizio della prossima settimana.
Scende il numero di afghani che arriva nel
Pakistan nord-occidentale
Dalla caduta di Kabul e Jalalbad, il numero di
rifugiati che entra nella Provincia della Frontiera Nord-Occidentale (NWFP) in
Pakistan è sceso da una media giornaliera di 4.500 persone a 1.000. Allo
stesso tempo, gli spostamenti di afghani dal Pakistan all'Afghanistan -
attraverso il posto di frontiera di Torkham - hanno raggiunto la cifra di 2.500
persone al giorno, un record per gli ultimi tempi. Non è chiaro quante
di queste persone siano rifugiati di ritorno.
Più aiuti verso l'Iran
In Iran, l'UNHCR attendeva per la giornata di
oggi la consegna aerea dalla Gran Bretagna di equipaggiamento per la fornitura
di acqua, come parte dello sforzo dell'Agenzia per rafforzare le scorte di
emergenza in Iran e per le operazioni oltre frontiera in Afghanistan. Il
materiale comprende 10 pompe per l'acqua e 10 pieghevoli, cisterne da 2mila
litri e altri accessori.
Circa 2mila tende su 3 voli provenienti da
Lahore, in Pakistan, sono inoltre attese nella città nord-orientale di
Mashad. Le tende si aggiungono alle oltre 8mila arrivate nel porto iraniano di
Bandar Abbas, ma ancora in attesa di essere sdoganate. Le tende e
l'equipaggiamento per l'acqua fanno parte di una spedizione di aiuti umanitari
di emergenza destinati a località lungo la frontiera tra Iran e
Afghanistan.
Un team delle Nazioni Unite si trovava oggi al
posto di frontiera di Dogharoun in attesa dell'autorizzazione da parte delle
autorità iraniane per poter svolgere una valutazione sulle condizioni di
sicurezza nella città di Herat, in Afghanistan occidentale, e nelle aree
circostanti. L'UNHCR e le altre organizzazioni delle Nazioni Unite attendono i
risultati della valutazione da parte della missione, prima di decidere il
dispiegamento dello staff internazionale all'interno dell'Afghanistan.
Molti rifugiati afghani in Iran faranno
probabilmente ritorno nelle aree dell'Afghanistan occidentale nell'ambito di un
programma di rimpatrio organizzato su larga scala che dovrebbe cominciare
all'inizio della prossima primavera. Le principali priorità dell'UNHCR
in Afghanistan occidentale comprendono la riattivazione di progetti a rapido
impatto (QIPs) e altre attività finalizzate al reinsediamento della
popolazione di ritorno.
Gli operatori che si trovano nei 2 campi di
sfollati che si trovano in Afghanistan sud-occidentale vicino al confine con
l'Iran - Makaki e Miglio 46 - hanno espresso le loro preoccupazioni circa le
condizioni sanitarie a Miglio 46, dove si teme l'esplosione di un'epidemia di
morbillo. Secondo gli operatori medici vi sarebbero casi di morbillo nella
città iraniana di frontiera di Zabol, che li ha immediatamente indotti
ad iniziare una campagna di vaccini nei due campi, che ospiterebbero 10mila
sfollati. <
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