UNHCR
Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati
AFGHANISTAN: LA SITUAZIONE
UMANITARIA
N. 28, 31 ottobre 2001
In breve:
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L'Alto
Commissario Lubbers incontra i presidenti di Pakistan e Iran
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Peggiorano
le condizioni sanitarie al confine tra Pakistan e Afghanistan
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Ormai
pieno il campo di permanenza temporanea in Pakistan, si negozia per aprirne un
altro
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I
talebani sequestrano l'ufficio dell'UNHCR a Spin Boldak
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Pieno
anche un campo in Afghanistan presso il confine con l'Iran
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Volo
umanitario svizzero arriva in Turkmenistan
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Nuove
donazioni da Italia e Giappone
L'Alto Commissario incontra i presidenti di Pakistan e Iran
Nella giornata di oggi, durante il
colloquio avuto con il presidente iraniano Khatami e alti funzionari del
Governo, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Ruud Lubbers ha
reiterato l'appello ad aprire le frontiere. Il confine iraniano con
l'Afghanistan resta ufficialmente chiuso, così come quelli del Pakistan
e delle repubbliche centro-asiatiche. Nell'incontro col presidente Khatami,
Lubbers ha riconosciuto la fondatezza delle preoccupazioni relative alla
sicurezza espresse dall'Iran per un possibile afflusso di rifugiati afghani, ma
sulla questione delle frontiere ha chiesto al paese una maggiore flessibilità.
Il presidente Khatami ha ribadito la posizione secondo cui gli afghani saranno
assistiti in campi sul lato afghano della frontiera. Lubbers ha poi incontrato
rappresentanti dei donatori e funzionari della Mezzaluna Rossa.
Lubbers è giunto a Teheran da
Islamabad, dove aveva discusso la questione della frontiera con l'Afghanistan
anche con il presidente pakistano Pervez Musharraf. Il Pakistan ha mantenuto la
posizione di non voler aprire le frontiere a tutti gli afghani in fuga dal
proprio paese, ma ha acconsentito ad ammettere persone appartenenti a categorie
particolarmente vulnerabili. Seguiranno altri colloqui per definire chi
dovrebbe essere incluso in queste categorie. C'è stato anche accordo
sulla questione dei cosiddetti "rifugiati invisibili" - le decine di
migliaia di persone che nelle scorse settimane sono entrate irregolarmente in
Pakistan - che dovrebbero essere assistiti, preferibilmente all'interno dei
campi. Lubbers ha inoltre evidenziato l'importanza di garantire pubblicamente
che queste persone non verranno deportate, altrimenti sarebbe impossibile
convincerle a trasferirsi nei campi dove potrebbero essere assistiti
adeguatamente. Sempre nella giornata di ieri, Lubbers ha incontrato
l'ambasciatore del governo talebano in Pakistan, esortandolo ad assicurare la
sicurezza degli operatori locali delle Nazioni Unite, dell'equipaggiamento e
degli aiuti che si trovano ancora in Afghanistan.
Peggiorano le condizioni sanitarie nelle aree di confine del
Baluchistan
Negli
ultimi tre giorni, gli operatori medici presenti nel campo di permanenza
temporaneo di Killi Faizo vicino alla frontiera con l'Afghanistan nel sud del
Pakistan hanno registrato un aumento del numero di persone gravemente malate o
malnutrite, tra le quali un bambino di un anno e un ragazzo di dodici. In un
caso, si sospetta la poliomielite. Molti dei casi peggiori sarebbero stati
costretti a restare per diversi giorni nel campo talebano di Spin Boldak, prima
di poter entrare in Pakistan.
I
rifugiati afghani che arrivano a Killi Faizo, dicono che le condizioni di
salute nell'accampamento di Spin Boldak - un campo all'interno
dell'Afghanistan, controllato dai talebani - starebbero peggiorando
rapidamente. Secondo gli operatori medici dell'UNHCR, le persone che lungo il
tragitto verso il Pakistan sono passate per il campo di Spin Boldak riferiscono
di casi di grave malnutrizione e dissenteria tra i bambini, e si teme che i
casi registrati a Killi Faizo possano riflettere un problema molto più
serio dall'altro lato della frontiera. La popolazione del campo è
stimata in circa 3mila persone (700 famiglie). almeno 100 famiglie
nell'accampamento di Spin Boldak starebbero dormendo all'aperto senza alcuna
assistenza.
Secondo
le testimonianze di coloro che sono stati intervistati dall'UNHCR dopo aver
varcato la frontiera con il Pakistan, i talebani starebbero impedendo alle
persone - anche a coloro che necessitano di urgenti cure mediche - di lasciare
l'Afghanistan. L'UNHCR ha più volte espresso preoccupazione per il campo
di Spin Boldak dove chi cerca di fuggire dall'Afghanistan non riceve adeguata
assistenza, rischia di essere reclutati forzatamente dai talebani e si trova
troppo vicini a postazioni militari.
Ieri
nel campo di Killi Faizo, lo staff di Medecins Sans Frontieres (MSF) ha
assistito complessivamente 113 pazienti, oltre ad aver vaccinato e dato
vitamina A a circa 150 bambini.
Le
autorità sospendono la registrazione nel campo di permanenza temporanea
Ieri
116 nuove famiglie sono state registrate nel campo di permanenza temporanea di
Killi Faizo, nel Baluchistan presso il posto di frontiera di Chaman. Il numero
totale di persone accolte nel campo, dalla sua apertura appena una settimana
fa, ammonta a 1.897 persone (384 famiglie), tra i quali 1.265 bambini.
Il
sito è stato progettato per ospitare un massimo 325 famiglie, un numero
già superato, e le autorità pakistane questa mattina hanno
sospeso la registrazione dei nuovi arrivati. Durante la notte è stato
affisso un cartello in tre lingue, nel quale si annunciava che non vi sarebbe
stata ulteriore registrazione dei nuovi arrivati, che avrebbero dovuto tornare
in Afghanistan nel campo di Spin Boldak. Nel tardo pomeriggio, non erano stati
ammessi nuovi rifugiati, nonostante 55 persone avessero attraversato la
frontiera e fossero in attesa fuori dal campo. Poiché altre persone in
gravi condizioni sono ancora in attesa dall'altro lato della frontiera, l'UNHCR
sta attualmente negoziando con le autorità locali la possibilità
di aprire un altro campo nelle vicinanze, come misura di estrema urgenza.
I
rifugiati nel campo di Killi Faizo hanno ricevuto dall'UNHCR un kit di aiuti,
che comprende tende, coperte, utensili per cucinare e altri aiuti non
alimentari, mentre il Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme -
WFP) ha consegnato loro del cibo. Le strutture idriche sono state allestite da
OXFAM e l'assistenza medica è forniata da MSF - Olanda. Mercy Corps
International è impegnato nella distribuzione aiuti alimentari e di
altro genere, mentre Islamic Relief sta impiantando le tende. Un'organizzazione
non governativa (Ong) afghana - the Guardians - è invece impegnata
nell'allestimento delle latrine.
Preso di mira dai talebani l'ufficio dell'UNHCR a Spin Boldak
Il
personale UNHCR a Chaman è stato informato che questa mattina un gruppo
di talebani armati avrebbe preso di mira l'ufficio di Spin Boldak, appena oltre
la frontiera. Questa grave violazione giunge soltanto poche ore dopo l'incontro
tra l'Alto Commissario Lubbers e l'ambasciatore dei talebani in Pakistan, nel
quale Lubbers aveva chiesto ai talebani di cessare le minacce al personale e
alle proprietà dell'UNHCR, che così potrebbe proseguire la
propria attività all'interno dell'Afghanistan.
Sarebbe ormai pieno il campo alla frontiera con l'Iran
Secondo quanto riferito all'UNHCR in Iran, il campo di Makaki,
gestito dall'Associazione della Mezzaluna Rossa Iraniana e situato sul lato
afghano della frontiera, avrebbe raggiunto la capacità massima di
accoglienza con circa 6mila persone (1.000 famiglie). Secondo altre fonti, le
autorità iraniane e la Mezzaluna Rossa vorrebbero trasferire i nuovi
arrivi nel secondo campo all'interno dell'Afghanistan - Miglio 46 - facendoli
passare per l'Iran, in modo che essi non debbano attraversare la linea di
demarcazione tra la zona controllata dai talebani e quella controllata
dall'Alleanza del Nord, che si trova proprio lungo la strada tra i due campi.
La popolazione a Miglio 46 è ora di 632 persone (144 famiglie).
Le
autorità iraniane starebbero inoltre valutando di aprire un terzo campo
oltre la frontiera, a Pashmakeh, sempre nella provincia afghana di Nimruz.
Oltre alle preoccupazioni relative alla sicurezza e alla capacità dei
campi all'interno dell'Afghanistan, l'UNHCR teme che le condizioni strutturali
nel sito di Pashmakeh possano essere addirittura peggiori che negli altri due,
soprattutto per ciò che riguarda la fornitura di acqua.
Volo umanitario per il Turkmenistan
Un
aereo con circa 500 tende e 2.400 sacchi a pelo. donati dal governo svizzero,
è atterrato questa mattina all'aeroporto di Turkmenabat, in
Turkmenistan. Altri due aerei e 8 camion con aiuti non alimentari dovrebebro
arrivare presto a Turkmenabat. Come negli altri paesi della regione, gli aiuti
stoccati dall'UNHCR in Asia Centrale possono essere utilizzati sia per le
operazioni a favore dei rifugiati nei paesi limitrofi, sia per l'assistenza
all'interno dell'Afghanistan, se e quando ciò sarà possibile.
Finanziamenti
Oltre al recente
contributo di 7,1 milioni di dollari - circa 15 miliardi di lire - per i
programmi di emergenza nella regione, il Governo italiano ha ieri confermato la
donazione di altri 5 milioni di dollari - circa 10 miliardi di lire - per i
programmi dell'UNHCR in Iran. Anche il Governo giapponese ha confermato ieri
una donazione di 3,3 milioni di dollari per le operazioni di emergenza. <
Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa – Laura Boldrini – 335 540 31 94
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causale Emergenza
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di credito, chiamando il numero verde 800 298 000
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corrente postale n. 298 000 intestato all'UNHCR
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sono fiscalmente detraibili ai sensi dell'art. 138, L. n. 388 del
23/12/2000 e del D.P.R. n. 917/86.
Relazioni con i donatori
- Lionello Boscardi - 335 20 19 60
Gli aggiornamenti Afghanistan -
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