UNHCR
Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati
AFGHANISTAN: LA SITUAZIONE
UMANITARIA
N. 30, 6 novembre 2001
In breve:
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Circa
1.500 afghani accampati all'aperto presso la frontiera iraniana, un ragazzo
colpito da un'arma da fuoco
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Ancora
irrisolta la situazione di 400 afghani alla frontiera meridionale del Pakistan
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Sono
135mila secondo l'UNHCR i nuovi rifugiati afghani in Pakistan
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La Sony
dona 750mila dollari per le operazioni di assistenza dell'UNHCR
Circa 1.500 afghani accampati all'aperto presso la frontiera
iraniana
Secondo le ultime stime dell'Associazione Iraniana della Mezzaluna
Rossa (IRCS), così come secondo altre fonti, sarebbero ora fino a 1.500
gli afghani accampati all'aperto nei pressi di Makaki - uno dei due campi
gestiti dall'IRCS nella provinicia afghana di Nimroz. Il campo di Makaki, il
più grande dei due, sarebbe ormai pieno, con circa 5mila persone in
1.000 tende. Secondo notizie non confermate questi ultimi arrivati sarebbero
stati fermati dai talebani in un posto di blocco vicino al campo, prima di
essere lasciati passare.
Le preoccupazioni dell'UNHCR per la
sicurezza del campo di Makaki - sia per gli sfollati, sia per gli operatori
umanitari - sono state accresciute dalle numerose testimonianze di una presenza
militare dei talebani all'interno del campo e di altre postazioni nelle
vicinanze. Queste descrizioni, a volte supportate da prove fotografiche, non
parlano solo della presenza nel campo di soldati talebani armati, ma anche
della presenza di mitragliatori e lanciamissili.
L'UNHCR ha spesso evidenziato che i due
campi che si trovano nell'Afghanistan occidentale - uno in un'area controllata
dai talebani, l'altro in un'area controllata dall'Alleanza del Nord - oltre al
campo di Spin Boldak vicino alla frontiera con il Pakistan e due siti sul fiume
Pyanj al confine col Tagikistan, sarebbero particolarmente esposti ad abusi da
parte delle fazioni in guerra. L'UNHCR ha ripetutamente esortato i governo
degli stati che confinano con l'Afghanistan a riconsiderare la loro politica di
chiusura delle frontiere e di consentire ai rifugiati di poter trovare un
rifugio e ricevere l'assistenza di cui hanno un'urgente necessità. Al
momento, in tutte queste località i civili sono mescolati con i
militari, rendendo particolarmente difficile fornire di assistenza senza
alimentare involontariamente il conflitto. La tragica morte di un ragazzo di 12
anni - colpito da un'arma da fuoco ieri a Makaki e morto questa mattina - non
fa che confermare queste preoccupazioni.
Ancora irrisolta la situazione di 400 afghani alla frontiera
meridionale del Pakistan
Complessivamente sono 416 gli afghani (84 famiglie) ancora in attesa
di una soluzione per la loro difficile situazione al campo di permanenza
temporanea di Killi Faizo, presso la frontiera con l'Afghanistan, nella
provincia del Baluchistan, in Pakistan merdionale. I rifugiati afghani, alcuni
dei quali attendono fuori dal campo da 4 giorni, devono ancora essere
formalmente ammessi nel campo, poiché le autorità locali dicono
di essere ancora in attesa dell'autorizzazione da parte del Governo centrale.
Ieri notte, le donne e i bambini del gruppo - 313 in tutto - sono stati
lasciati entrare nel campo e alloggiati in due grandi tende normalmente
utilizzate come aree di attesa durante le operazioni di registrazione. 13
bambini senza madre sono stati accompagnati dai padri e sistemati con le altre
donne e bambini. I padri sono poi tornati fuori dal campo per riunirsi agli
altri uomini ai quali non è permesso entrare con le famiglie. L'UNHCR ha
consegnato due coperte e lampade a ogni componente del gruppo, compresi gli
uomini, mentre Mercy Corps International ha distribuito i biscotti iperproteici
forniti dal Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme - WFP).
Circa 135mila i nuovi rifugiati in Pakistan
L'ufficio dell'UNHCR in Pakistan ha oggi stimato in 135mila il
numero dei nuovi rifugiati arrivati dall'Afghanistan dopo l'11 settembre. Di
questi, almeno 75mila sarebbero entrati nella Provincia della Frontiera del
Nord-Ovest (NWFP) e altri 60mila nel Baluchistan. Secondo gli operatori sul
terreno i cosiddetti rifugiati "invisibili" stanno diventando sempre
più visibili. A parte i 2.400 rifugiati che si trovano nel campo di
Killi Faizo nel Beluchistan, il resto alloggia presso case private, in alcuni dei
203 campi già esistenti in Pakistan, o nelle città di Peshawar e
Quetta. Altri si ritiene che possano essersi diretti più all'interno,
verso città come Karachi e Islamabad, dove si trovano numerose
comunità di "vecchi" rifugiati. L'UNHCR intende potenziare
l'assistenza nei vecchi campi, soprattutto rafforzando le già esistenti
attività di istruzione, assistenza medica, servizi idrici e
igienico-sanitari, oltre ad aprire nuovi campi lungo la frontiera.
La Sony dona 750mila dollari per le operazioni di assistenza
dell'UNHCR
Venerdì scorso, la Sony Corporation ha informato l'ufficio
dell'UNHCR a Tokyo di voler donare 750mila dollari per sostenere le operazioni
dell'UNHCR in favore dei rifugiati nel mondo. La Sony non ha risposto
direttamente all'appello per l'Afghanistan, ma - in modo insolito e quantomai
apprezzato - ha donato la somma senza destinarla ad un programma specifico: in
altre parole l'UNHCR può utilizzare questo denaro per le operazioni a
favore di altri rifugiati nel mondo, la cui situazione - in presenza di
emergenze di grande impatto - tende ad essere messa in secondo piano.
Per le
operazioni in Afghanistan, l'UNHCR ha finora ricevuto donazioni per 56,1
milioni di dollari - circa 120 miliardi di lire - provenienti da 20 diversi
Governi, dalla Commissione Europea e da donatori privati. <
Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa – Laura Boldrini – 335 540 31 94
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