Alle associazioni, alle forze
politiche e sindacali, ai centri sociali e culturali antirazzisti
Alle comunità ed
associazioni di migranti
Cari amici,
vi chiediamo di costruire
insieme un vasto fronte di opposizione al ddl governativo sull'immigrazione
e sull'asilo e, dentro questa
indispensabile battaglia sociale e culturale, di riavviare il percorso
unitario che negli anni '90
ha consentito alcune conquiste di civiltà, oggi pesantemente rimesse in
discussione.
Pensiamo al principio della fruizione
universalistica dei diritti fondamentali (assistenza sanitaria, istruzione, protezione
sociale, unità familiare) da parte di tutte le persone,
indipendentemente dalla nazionalità e dallo stato giuridico: un
principio messo oggi in discussione alla radice, insieme a tutte le pratiche
positive avviate su questi terreni.
Pensiamo ai principi dell'apertura
di accessi legali, dell'emersione dalla clandestinità e della lotta a
chi specula sull'ingresso e sul lavoro clandestino, che hanno trovato applicazione parziale nell'ingresso
per ricerca di lavoro, nelle varie "sanatorie", nell'introduzione
della carta di soggiorno. Oggi, ancora prima del varo di una legge che condanna
alla clandestinità mentre la sanziona penalmente, siamo di fronte a una
precarizzazione e ri-clandestinizzazione di masse di immigrati che da anni o da
decenni vivono e lavorano fra noi.
Pensiamo al diritto alla
difesa legale e al ricorso contro le discriminazioni e le espulsioni, una trincea che finora ha retto e che si
vuole smantellare totalmente, estendendo la detenzione amministrativa persino
ai richiedenti asilo e destinando alla detenzione e alle espulsioni centinaia
di miliardi, praticamente tutta la previsione di spesa della nuova legge.
Pensiamo al diritto
costituzionale all'asilo,
praticato in Italia fra mille difficoltà in assenza di una legge
organica che il disegno di legge in discussione, ma prima ancora le pratiche in
atto alle frontiere, tendono ad affossare definitivamente.
E' necessaria una linea di
resistenza comune.
Ma le centinaia di associazioni
e gruppi di base che hanno dato vita ai Forum Sociali hanno cercato di uscire
dalla semplice resistenza e di individuare, dopo la grande manifestazione di
Genova, una griglia di obbiettivi che rilancino in avanti un percorso di diritti civili.
Questa elaborazione, avviata in
settembre nel convegno di Caserta con il vescovo Nogaro e proseguita a Perugia
insieme alle associazioni pacifiste, nell'assemblea nazionale di Roma dell'11
novembre scorso ha prodotto la piattaforma che vi riproponiamo.
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Diritto
all'esistenza legale e all'emersione dalla clandestinità, oggi e in
futuro, di tutti coloro che vivono e lavorano in Italia.
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Certezza di
ingressi legali per ricerca di lavoro e per asilo, contro il traffico di esseri
umani.
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Diritti
civili e politici: voto amministrativo, accesso alla cittadinanza,
"civilizzazione" delle competenze per il soggiorno.
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Uguaglianza
di tutti gli esseri umani, a prescindere dal loro status giuridico,
nell'accesso ai diritti sociali fondamentali (salute, casa, istruzione,
lavoro), e nella difesa del diritto all'unità familiare.
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Rifiuto dei
centri di detenzione, e garanzia in ogni caso del diritto alla difesa e al
ricorso.
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Norme di
tutela per la popolazione Rom.
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Una legge
organica che garantisca il diritto costituzionale di asilo.
Questa "piattaforma" è oggi
fatta propria dall'insieme del movimento contro la globalizzazione economica, e
sta vivendo in molte mobilitazioni locali, da Brescia a Caserta, da Genova a
Bologna.
Consapevoli della sua parzialità, vela
proponiamo non per una semplice adesione ma come contributo al vostro dibattito
e alla costruzione comune, nel rispetto delle differenze, di una mobilitazione
nazionale nel corso della discussione parlamentare della nuova legge.
Vi proponiamo anche una data possibile per
una manifestazione nazionale, il sabato 19 gennaio (in piena discussione parlamentare, e prima
dell'incontro internazionale di Porto Alegre).
Abbiamo pensato di preparare questa
mobilitazione con un percorso tematico, a partire dalle mobilitazioni locali in
corso, con alcune date di riferimento:
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sabato 1.
dicembre, Giornata
internazionale contro l'Aids, e dunque per la difesa del diritto alla salute e
dei servizi sociali;
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sabato 15
dicembre, subito dopo la
Giornata internazionale dei diritti umani, dunqueuna giornata incentrata sulla
denuncia delle violazioni che si consumano in situazioni come le frontiere,
molti uffici di polizia, i centri di detenzione;
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martedì
18 dicembre, Giornata
internazionale dei diritti dei lavoratori migranti: data per una possibile
iniziativa di pressione per la ratifica della Convenzione Onu;
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sabato 22
dicembre, fra la fine del
Ramadan musulmano e il Natale cristiano, dunque possibile data d'incontri,
iniziative, feste e concerti per la convivenza, contro ogni discriminazione su
base religiosa (il Forum sociale di Roma propone per quella data un corteo
cittadino o regionale).
Ovviamente non tutti devono fare tutto,
né tutti nelle stesse forme o sugli stessi contenuti.
Al contrario, questo percorso è pensato
per lasciare il massimo spazio all'iniziativa locale, ai contributi parziali,
al protagonismo dei soggetti - dentro una griglia che dia visibilità
nazionale a un tessuto vario e multicolore.
Vi chiediamo di incontrarci per confrontare
e arricchire insieme queste proposte, e comunque per costruire il massimo
possibile di convergenza unitaria.
In attesa di un riscontro, vi salutiamo
cordialmente.