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Venerdì
20 Dicembre 2002 |
ORDINANZA
Il
datore di lavoro non la mise in regola:
l’immigrata non può essere espulsa
Sarebbe da
considerare illegittimo un eventuale decreto di espulsione per un immigrato il
cui datore di lavoro non lo ha messo in regola entro l'11 novembre scorso,
termine ultimo della recente legge sull'immigrazione per avere il permesso di
soggiorno.
È quanto contenuto nell'ordinanza del tribunale civile di Roma, sezione
lavoro, giudice Buonassisi, come hanno reso noto i legali di un'immigrata, che,
«per la prima volta in Italia», ha obbligato il datore di lavoro di
regolarizzare, facendo riferimento alla nuova legge, la posizione lavorativa e
in particolare previdenziale della sua badante.
«Lo stesso giudice - hanno spiegato gli avvocati Marco Viglietta e
Giovanni Bernardini - ha specificato nell'ordinanza che, in tale situazione, un
eventuale provvedimento di espulsione nei confronti della lavoratrice sarebbe
da considerarsi illegittimo, sollevando seri dubbi di costituzionalità
in ordine ad una norma che condiziona la regolarizzazione del lavoratore ad una
scelta unilaterale del datore di lavoro».
La lavoratrice, assistita dai due avvocati, aveva proposto ricorso d'urgenza al
tribunale, in quanto il suo datore di lavoro non le aveva inviato il kit di
emersione dal lavoro nero nè aveva pagato la somma forfettaria prevista
come sanatoria contributiva. Da qui la decisione del giudice, che non solo ha
ritenuto illegittimo il comportamento del datore di lavoro ma anche che la
lavoratrice extracomunitaria, pur sprovvista del permesso di soggiorno, e
nonostante i termini per chiedere la regolarizzazione siano scaduti, non
può essere espulsa.
http://ilmessaggero.caltanet.it/hermes/20021220/01_NAZIONALE/CRONACA_DI_ROMA/Aaa.htm