INTERVENTO AI
SENSI
DELL’ART.
21
SEDUTA C.C.
25.11.2002
Il Presidente dà la parola al consigliere
Baruffi.
Il consigliere Baruffi così interviene:
“Intervengo
a proposito di una situazione che riguarda alcune decine, forse alcune
centinaia di persone in questa città e cioè dei
“richiedenti asilo”, che è quella categoria di persone che,
provenienti da Paesi nei quali vi siano situazioni gravi dal punto di vista del
rispetto dei diritti umani fondamentali, arrivati in Italia fanno richiesta di
asilo politico e seguono un percorso assai particolare e rigidamente
regolamentato che vede la loro domanda esaminata dal nostro Ministero degli
Esteri e che vede però anche i diritti tutelati dalla Convenzione di
Ginevra.
Ora,
mi risulta che attualmente qui a Milano i richiedenti asilo vengano ospitati
nel Centro di transito di Via Sammartini, dove opera una cooperativa della
Caritas e però questo Centro di transito chiuderà il 31 dicembre
perché sono previsti alcuni lavori ed è previsto un progetto di
ricostruzione di alcuni servizi su quell’area, incluso un nuovo centro di
accoglienza per i rifugiati, ma che non sarà disponibile prima di tre
anni. Nel frattempo non si capisce quale sarà il destino di queste
persone, il destino di tutti quelli che in questi mesi si troveranno a dover
trovare una ospitalità in quanto richiedenti asilo. Mi risulta anche che
la decisione della chiusura di questo Centro di transito sia stata presa in
questa Giunta dall'assessore Maiolo e che non vi siano attualmente posti disponibili
né in altri luoghi della città...
C'è
un altro centro che è stato chiuso in Via Novara, ce n’è un
altro in ristrutturazione in Via Gorlini che dovrebbe essere pronto in aprile,
ma anche su questo non c'è una certezza e comunque rimarrebbe vacante il
periodo dal 31 dicembre al mese di aprile.
La
richiesta che rivolgo attraverso questo articolo 21 all'assessore Maiolo
è quella di sapere quali sono le intenzioni del Comune nei confronti dei
richiedenti asilo per i prossimi mesi, anche perché mi pare che ci siano
state alcune iniziative per svuotare questi centri di accoglienza e per
inserire queste persone nell'ambito di altre strutture che sono dedicate
all’emergenza freddo, ma anche da questo punto di vista i posti - come
sappiamo - non sono molti, in più le strutture per l’emergenza
freddo sono divise tra uomini e donne, mentre nel casi dei richiedenti asilo
molto spesso si tratta di nuclei familiari, con bambini, e comunque nuclei che
in base ai diritti sanciti dalla Convenzione di Ginevra non devono essere
separati.
Quindi
la richiesta è essenzialmente questa, cioè capire cosa intende
fare il Comune di Milano, cosa intende fare l'Assessore Maiolo, quali sono i
nessi tra la vicenda milanese e quella nazionale perché c'è un
programma nazionale per i richiedenti asilo che viene finanziato annualmente,
ma che quest'anno in Finanziaria probabilmente non riceverà i fondi
avuti negli anni scorsi; quindi capire se un lato a livello nazionale
l’Italia non risponde a quelli che sono i suoi obblighi sanciti
dall’adesione alla Convenzione di Ginevra garantendo i diritti
fondamentali alle persone che richiedano asilo politico nel nostro Paese, e
sapere dall’altro se l’ente locale Comune di Milano è in
grado - e in che modo - di affrontare questo tipo di problema e supplire alle
carenze che pure pare si stiano verificando a livello nazionale”.