Per conoscenza
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All’assessore
alle politiche sociali Raffaella Milano
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All’assessore
alle politiche educative e alla scuola M. Coscia
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All’assessore
alle politiche del lavoro e alle periferie L. Nieri
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Al presidente
della commissione politiche sociali Luisa Laurelli
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Al presidente
della Commissione delle elette Patrizia Sentinelli
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Al presidente
del Municipio XII Dott. Pollack
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Al direttore
dell’Ufficio Speciale immigrazione Dott. M. Vallorosi
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Alla Caritas di
Roma
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Al Centro Studi
Zingari
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All’associazione
Capodarco
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Alla
Comunità S. Egidio
· All Coop Rom Bosnia
Erzegovina
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Alla Coop Future
service
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Alla Casa
diritti sociali
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All’Opera
Nomadi sez. Lazio
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All’Unirsi
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All’ERRC
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Migrant social
Forum
Da troppo tempo, in occasione di incontri ufficiali, alla presenza di Autorità, stampa, associazioni, capifamiglia rom e operatori sociali continuiamo a subire da parte vostra attacchi pesanti indirizzati sia al lavoro dell’associazione, sia a singoli operatori.
Questi attacchi si
ripetono, nell’imbarazzo dei presenti e nella difficoltà nostra a
scendere ad un livello di abbrutimento del confronto che non ci appartiene.
Il nostro stile e la
nostra dignità ci hanno spinto sempre a confrontarci a viso aperto,
nelle sedi opportune e nel rispetto degli altri anche quando le distanze erano
abissali.
Da quando sono nati i
primi contrasti di ordine politico, culturale, professionale, ed etico tra voi
e l’Arci solidarietà abbiamo sempre cercato di contenere lo
scontro purtroppo senza esito.
Per questo siamo
arrivati alla determinazione di prendere le distanze da una associazione
gestita con metodi, finalità e comportamenti politici e morali da noi
non condivisi.
Dal momento che la
nostra storia è contrassegnata da una intensa e motivata attività
di promozione di reti e di collaborazioni allargate (dalle Parrocchie ai Centri
sociali), la scelta di non voler collaborare con una associazione come Sukta
è il risultato di una valutazione molto seria e ponderata rispetto alla
gravità di episodi e situazioni in cui siamo stati coinvolti nostro
malgrado.
Nonostante questa
decisione molto netta, comunicatavi da oltre un anno, abbiamo continuato a
salvaguardare un livello minimo di civiltà dei rapporti che vi ha
permesso di partecipare a tutte le attività da noi promosse compresi i corsi
di formazione rivolti ai nostri operatori.
Questo nostro
atteggiamento di ferma presa di distanza, evitando risse e insulti e cercando
di salvaguardare i contenuti del nostro lavoro sociale, non ha impedito lo
stillicidio di accuse, calunnie e minacce agli operatori e
all’associazione.
Riteniamo gli
interlocutori esterni coinvolti in questa penosa vicenda più che
intelligenti per capire da soli la natura di questo conflitto.
Ci preme
semplicemente ribadire quanto già spiegato a suo tempo: non sussistono
le condizioni minime per alcun tipo di collaborazione tra noi e voi e se questo
deve essere l’atteggiamento riteniamo decisamente inopportuna la vostra
partecipazione alle iniziative da noi promosse.
Senza pretendere di
impedire a chiunque di criticare come e dove vuole il nostro lavoro, vi
comunichiamo la nostra intenzione di non voler essere trascinati in uno scontro
demenziale, utile soltanto a chi vuol denigrare il nostro lavoro e gli
interessi dei rom che con molta modestia e umiltà cerchiamo di salvaguardare.
Ciò non toglie
che nella eventualità di ulteriore degenerazione di questa assurda
vicenda ci vedremo costretti a tutelare la rispettabilità della nostra
associazione e degli operatori che la compongono.
Roma li 26/11/02
Il Presidente
Sergio Giovagnoli