Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Direzione Generale per l’Impiego
ACCORDO
TRA
E
ANCE – ASSOCAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI
In base alle previsioni contenute
nell’art. 3, comma 1, del DPCM 9 aprile 2001 relativo al “Decreto
di programmazione dei flussi per l’anno 2001. Disposizioni
attuative.”, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali –
Direzione Generale per l’Impiego e l’Ance promuovono, anche
attraverso l’implementazione della banca data AILE, il “progetto
Immigrazione” per attuare il vigente sistema delle quote per la gestione
dell’ingresso e al fine di creare un bacino ove attingere manodopera
specializzata attraverso un migliore incontro tra domanda e offerta di lavoro e
per contrastare il lavoro
nero irregolare.
A questo scopo sarà
propedeutico e fondamentale l’inserimento nella banca dati di figure
emerse dall’analisi dei fabbisogni effettuata presso le imprese del
settore.
Il progetto riguarda n. 300 ingressi
dall’estero per l’intero territorio nazionale e si rivolge ai
cittadini della
Tunisia e della Polonia e, in seguito alla stipula di appositi accordi, ai
cittadini della Repubblica Moldava e della Romania, che intendono venire in
Italia, nell’ambito delle quote previste.
Fino al momento della stipula degli accordi con questi
ultimi due, il progetto non potrà riguardare i cittadini rumeni e
moldavi.
Le procedure di assunzione potranno prevedere
l’incontro in loco, attraverso i rappresentanti del Ministero del Lavoro e
delle Organizzazioni datoriali, con i potenziali lavoratori extracomunitari coinvolti anche al fine di
avviare corsi di formazione in ciascun Stato tra quelli sopra individuati,
così come previsto dal citato DPCM riguardante “Decreto di
programmazione dei flussi per l’anno 2001. Disposizioni attuative”
e il relativo inserimento nell’AILE.
Inoltre il progetto intende promuovere, presso le
Amministrazioni Regionali sede della sperimentazione e
utilizzando nelle forme opportune le strutture formative esistenti nel
territorio, con particolare riguardo alle Scuole Edili, l’attività
di formazione tecnica e tecnologica per i lavoratori già presenti in
Italia ed assunti precedentemente al percorso formativo.Tale attività di
formazione si
svolgerà secondo il percorso descritto nel progetto allegato che
forma parte integrante di questo accordo, da realizzarsi in Italia
anche attraverso la formazione pratica in azienda secondo la normativa vigente.
Per quanto riguarda l’attività di
formazione nei paesi di origine, l’ANCE, che ha concordato con la
Direzione Generale per l’Impiego l’allegato progetto sui lavoratori
immigrati da inserire nel settore, effettuerà l’individuazione dei
lavoratori da assumere e della relativa formazione di base
nell’ambito
della banca dati AILE.
12 OTTOBRE 2001
FIRMATO MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE
SOCIALI DIREZIONE GENERALE PER L’IMPIEGO DANIELA CARLA’ |
FIRMATO ANCE ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTRUTTORI EDILI GIAMPIEGO ASTEGIANO |
L’Ance ha elaborato con le Direzioni Generali competenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali un progetto rivolto a determinare l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro con riguardo ai lavoratori provenienti da paesi non appartenenti all’Unione Europea.
Il progetto va inteso quale esperimento da inquadrare nella più ampia politica dell’Associazione in tema di mercato del lavoro e mobilità dei lavoratori, che comprende ovviamente anche le risorse lavorative interne.
Il mercato del lavoro è caratterizzato da due situazioni di fondo: da un lato la disaffezione al lavoro edile, dall’altro la presenza di un numero cospicuo di potenziali immigrati disponibili a lavorare nel settore per i quali occorre rimuovere le difficoltà degli adempimenti burocratici per accedere in territorio italiano e la carenza di strumenti adeguati per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro.
A fronte di tali situazioni si registra in molte zone d’Italia, soprattutto del Centro-Nord, una notevole carenza di manodopera, mentre nel Mezzogiorno sussistono sacche di lavoratori inattivi od operanti nel sommerso.
L’opportunità offerta dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali di costruire un progetto articolato per i lavoratori immigrati, che dia risposte positive in termini di procedure amministrative e di condizioni contrattuali, può pertanto rappresentare per molti aspetti un punto di riferimento anche per la mobilità interna.
Da un’indagine effettuata dall’Ance il fabbisogno di manodopera attiene indistintamente agli operai comuni e agli operai qualificati e specializzati.
Fino a oggi la normativa non ha permesso, nell’ambito dei flussi migratori stabiliti annualmente dal Ministero, un facile e soddisfacente incontro tra domanda e offerta di lavoro.
L’Ance intende mettere a disposizione a questo fine anche il proprio sistema di enti paritetici.
Il lavoro positivamente svolto nel corso degli anni e le esperienze acquisite soprattutto nel campo formativo e della sicurezza sul lavoro possono infatti fornire gli strumenti idonei per agevolare un percorso nel senso descritto, offrendo al contempo opportunità fondamentali per le imprese aderenti al sistema.
In particolare le Scuole Edili, nelle loro diverse articolazioni territoriali e attraverso la regìa del Formedil nazionale, possono svolgere un ruolo strategico ed operativo
Il progetto è rivolto non solo ai lavoratori extracomunitari che ambiscano ad entrare in Italia per lavorare nel settore ma anche ai lavoratori, già presenti regolarmente sul territorio italiano, e assunti precedentemente al percorso formativo.
Il progetto si articola in più azioni tra loro collegate.
L’indagine è finalizzata a fornire una fotografia della situazione a livello locale sulla cui base è possibile individuare le aree di occupabilità in termini di qualifiche più necessarie, i comparti lavorativi e le capacità di offerta formativa delle Scuole edili.
Dovrà essere svolta in stretta collaborazione tra Ance territoriale, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Cassa edile e Scuola edile.
Questa fase dovrà essere svolta prevalentemente da Ance territoriale, la quale potrà avvalersi del supporto delle Scuole edili, utilizzando anche i risultati dell’indagine dei fabbisogni formativi condotta dall’organismo bilaterale confederale, in collaborazione con l’ANCE, per la parte di pertinenza del settore.
L’Ance, unitamente al Formedil, dovrà predisporre un modello di analisi dei fabbisogni da divulgare localmente.
Questa fase, assieme alla precedente, è utile anche al fine di facilitare il compito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la selezione preliminare nel paese d’origine dei lavoratori, così da garantire una maggiore efficacia dell’intervento.
La preselezione effettuata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali presso i Paesi di origine dovrà tener conto dell’analisi dei fabbisogni delle imprese edili, secondo quanto successivamente illustrato.
Gli esiti della ricerca effettuata dall’Ance saranno formalmente portati a conoscenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, a cadenza fissa annuale o semestrale, in modo da rendere possibile nei tempi la preselezione, per il settore delle costruzioni, secondo le indicazioni fornite dal sistema Ance.
Il lavoro di preselezione dovrà essere rivolto sia a coloro che dimostrano una generica disponibilità a lavorare nel settore edile, pur in assenza di alcuna esperienza pregressa nel settore, sia alle figure già qualificate nell’ambito dell’industria delle costruzioni e che siano di massima corrispondenti ai fabbisogni individuati
Al riguardo l’Ance approfondirà ed amplierà alcuni studi comparativi tra le qualifiche lavorative edili esistenti nei vari Paesi, studi in parte già effettuati per alcuni dei Paesi interessati al progetto, al fine di rendere più agevole e diretta la ricerca da parte dei datori di lavoro delle qualifiche a loro necessarie o eventualmente di qualifiche similari.
All’uopo, solo al fine di facilitare detto compito e considerata la conoscenza delle specificità del settore, si ravvisa l’opportunità, in una fase di verifica della preselezione stessa, che partecipino in loco, assieme agli esponenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, anche rappresentanti del sistema Ance/Formedil.
La creazione della banca dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sulla base dell’anagrafe oggi esistente (AILE), rappresenta lo strumento più immediato per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
L’Ance collaborerà con il Ministero per la predisposizione della banca stessa, per la parte concernente i lavoratori extracomunitari da occupare in edilizia, e che sono stati preselezionati nel paese d’origine, in virtù di una approfondita conoscenza delle molteplici tipologie lavorative rientranti nelle singole qualifiche del contratto edile.
Osservatorio di monitoraggio locale
L’Ance prospetta una collaborazione tra direzione provinciale del lavoro e Scuola/Cassa Edile locale, attraverso la costituzione di un Osservatorio, con il quale monitorare il percorso d’inserimento formativo e lavorativo dei lavoratori extracomunitari in ciascuna realtà.
Si tratta di un obiettivo prioritario, perché la lingua è uno dei modi per veicolare le informazioni e per apprendere. Oltre ad insegnare l’uso della lingua italiana, si tratta di insegnare l’uso della terminologia di settore, ivi compreso il gergo di cantiere, che cambia da regione a regione.
E’ chiaro che tale intervento sarà realizzato sulla base della conoscenza della lingua italiana, del livello di approfondimento e terrà conto della eventuale preparazione linguistica di base nel paese d’origine ove tale formazione sia stata realizzata.
L’intervento si espliciterà attraverso la costruzione di un percorso formativo non tradizionale ma costruito con tecniche innovative di apprendimento accelerato, con il supporto di strutture specializzate e sulla base del materiale già elaborato dal Formedil nell’ambito del progetto “l’ABC dell’edilizia”, costruito proprio per lavoratori stranieri che sarà riadattato per soddisfare le esigenze del progetto stesso.
La
formazione dei formatori e tutor
I lavoratori stranieri possono essere considerati nell’ambito della categoria dei lavoratori tra i soggetti più deboli sul mercato del lavoro.
Questo perché presentano problemi d’inserimento sociale e culturale, hanno problemi linguistici, di inserimento occupazionale e di logistica.
La formazione da destinare ai formatori e tutor non può essere esclusivamente di carattere tecnico e professionale, ma anche diretta a fornire strumenti e metodi per avviare un’opera di rimotivazione dei lavoratori oltre che curare gli aspetti comportamentali e di intercomunicazione tra il lavoratore e l’ambiente lavorativo.
La formazione impartita seguirà il modello della formazione continua ove non sia possibile prevedere moduli propedeutici all’assunzione che possano facilitare il lavoratore ad orientarsi nell’organizzazione dell’impresa , nei ruoli nei compiti ,nel rispetto delle normativa contrattuale
La formazione continua sarà modulata con corsi brevi e intensi per un migliore inserimento aziendale nel caso non sia intervenuta la formazione propedeutica e successivamente momenti di approfondimento inerenti agli aspetti peculiari dello specifico lavoro in impresa per costruire un percorso professionalizzante.
L’indagine è finalizzata a fornire una fotografia della situazione a livello locale sulla cui base è possibile individuare le aree di occupabilità.
Dovrà essere svolta in stretta collaborazione tra Ance territoriale, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Cassa edile e Scuola edile.
Si dovrà verificare localmente la presenza di lavoratori immigrati, la presenza nel settore di tali lavoratori distinti per qualifica, l’eventuale frequenza ai corsi di formazione delle Scuole edili e la qualifica oggetto del corso.
In particolare devono essere evidenziati: il paese di provenienza, l’età, i requisiti professionali.
L’Ance ha già diramato una circolare con cui sono stati richiesti i dati che le Associazioni territoriali hanno fornito, con riguardo al settore, alle Direzioni provinciali per l’impiego.
Questa fase dovrà essere svolta prevalentemente da Ance territoriale, la quale potrà avvalersi del supporto delle Scuole edili, utilizzando anche i risultati dell’indagine dei fabbisogni formativi condotta dall’organismo bilaterale confederale, in collaborazione con l’ANCE, per la parte di pertinenza del settore.
L’Ance, unitamente al Formedil, dovrà predisporre un modello di analisi dei fabbisogni da divulgare localmente.
Osservatorio di monitoraggio locale
L’Ance prospetta una collaborazione tra direzione provinciale del lavoro e Scuola/Cassa Edile locale, attraverso la costituzione di un Osservatorio, con il quale monitorare il percorso d’inserimento formativo e lavorativo dei lavoratori extracomunitari in ciascuna realtà.
Per i lavoratori extracomunitari già presenti sul territorio italiano, l’inserimento lavorativo attraverso un rapporto di apprendistato può rappresentare il canale privilegiato.
Si tratta di creare un progetto di apprendistato, approvato dal Ministero del lavoro stesso, che abbia ad oggetto i suddetti lavoratori extracomunitari.
Il progetto dovrà fondarsi sui seguenti elementi:
§ comunicazione da parte delle suddette imprese alla Scuola Edile competente territorialmente del nominativo dei lavoratori extracomunitari coinvolti;
§ formulazione di un pacchetto formativo integrato ad hoc, predisposto dal Formedil, che abbia per oggetto: formazione di primo ingresso nel settore delle costruzioni italiano, formazione in impresa, formazione da effettuarsi esternamente all’impresa, ai sensi di quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di apprendistato.
I contenuti del pacchetto formativo dovranno essere standardizzati per tutte le Scuole Edili e saranno applicati a tutti i lavoratori facenti capo al progetto in esame, sulla base di moduli uniformi per tipologie di qualifiche (il pacchetto dovrà prevedere necessariamente alcune ore dedicate all’insegnamento della lingua italiana);
Si tratta di un obiettivo prioritario, perché la lingua è uno dei modi per veicolare le informazioni e per apprendere. Oltre ad insegnare l’uso della lingua italiana, si tratta di insegnare l’uso della terminologia di settore, ivi compreso il gergo di cantiere, che cambia da regione a regione.
E’ chiaro che tale intervento sarà realizzato sulla base della conoscenza della lingua italiana, del livello di approfondimento e terrà conto della eventuale preparazione linguistica di base nel paese d’origine ove tale formazione sia stata realizzata.
L’intervento si espliciterà attraverso la costruzione di un percorso formativo non tradizionale ma costruito con tecniche innovative di apprendimento accelerato, con il supporto di strutture specializzate e sulla base del materiale già elaborato dal Formedil nell’ambito del progetto “l’ABC dell’edilizia”, costruito proprio per lavoratori stranieri che sarà riadattato per soddisfare le esigenze del progetto stesso.
La
formazione dei formatori e tutor
I lavoratori stranieri possono essere considerati nell’ambito della categoria dei lavoratori tra i soggetti più deboli sul mercato del lavoro.
Questo perché presentano problemi d’inserimento sociale e culturale, hanno problemi linguistici, di inserimento occupazionale e di logistica.
La formazione da destinare ai formatori e tutor non può essere esclusivamente di carattere tecnico e professionale, ma anche diretta a fornire strumenti e metodi per avviare un’opera di rimotivazione dei lavoratori oltre che curare gli aspetti comportamentali e di intercomunicazione tra il lavoratore e l’ambiente lavorativo.
Formazione di primo ingresso
Il percorso formativo di primo ingresso deve permettere al lavoratore di prendere coscienza del livello organizzativo delle imprese edili, deve aiutare a comprendere ruoli e compiti in un cantiere, deve fornire la conoscenza relativa alle norme contrattuali e i primi rudimenti in materia di sicurezza nonché fornire le prime conoscenze di base necessarie per iniziare a lavorare in un’impresa.
Il corso deve essere intensivo, in modo da rispondere all’immediata esigenza delle imprese.
Questo percorso può essere studiato a livello centralizzato dal Formedil e divulgato alle Scuole edili utilizzando, rivisitandolo, il programma sperimentale dell’apprendistato.
Formazione
continua in impresa
Anche durante l’inserimento a tempo indeterminato in imprese è necessario un percorso di formazione continua nel quale comunque rimane in vita il rapporto con la Scuola Edile per approfondire gli aspetti peculiari dello specifico lavoro in impresa e per costruire un percorso professionalizzante.
Roma, 9 ottobre 2001
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allegato alla circolare n. 84/2001 |
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MINISTERO DEL LAVORO E DELLA
PREVIDENZA SOCIALE |
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Direzione Provinciale del Lavoro
di
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Autorizzazioni rilasciate ai sensi
dell'art.3 del DPCM 9.4.2001 per le nazionalità specificate Accordo
"progetto immigrazione" MINLAV/ANCE |
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Aggiornamento al
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aut. Art. 3/BV |
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