UNHCR
Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati
AFGHANISTAN: LA SITUAZIONE
UMANITARIA
N. 51, 24 gennaio 2002
In breve:
- Governo
provvisorio afghano prende in esame il piano di rimpatrio dei rifugiati
- Portata
a termine le prima fase del ritorno degli sfollati della pianura di Shomali
- I
rimpatri continuano
- Trasferimento
dei nuovi rifugiati in Pakistan
- Aggiornamento
su Chaman
Il
Governo provvisorio afghano prende in esame il piano di rimpatrio dei rifugiati
Nel
corso di un incontro prolungatosi per l'intera giornata di ieri, il governo
provvisorio afghano ha accettato il programma di rimpatrio proposto dall'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per I Rifugiati (UNHCR) che prevede
l'assistenza a centinaia di migliaia di persone che intendono rimpatriare entro
l'anno.
Il
documento, non ancora interamente finalizzato, prevede operazioni
transfrontaliere con Pakistan e Iran,
così come questioni pratiche legate al trasporto e all'assistenza
di coloro che rimpatriano, nonchè alla loro reintegrazione nelle
comunità di origine.
Durante
l'incontro è stata discussa anche la questione dell'amnistia e esaminata
una bozza di dichiarazione su amnistia e garanzie per quanti ritornano, una
pratica adottata in tutti i paesi che sottoscrivono simili accordi. Il ministro
per il rimpatrio Enyatulah Nazir si è dimostrato favorevole a valutare
l'ipotesi di garantire l'amnistia, una decisione che incentiverebbe il ritorno
dei rifugiati.
Portata
a termine la prima fase del ritorno degli sfollati della
pianura
di Shomali
La
prima fase del rientro nei villaggi di origine degli sfollati di Shomali,
località a nord-est della capitale Kabul, si è conclusa ieri con
il trasferimento di 350 persone. Dal 31 dicembre, data di inizio delle
operazioni, oltre 8.300 persone sono rientrate nei villaggi di origine dopo che
le agenzie di sminamento hanno svolto il loro lavoro e certificato la sicurezza
dei luoghi. Gli sfollati sono stati trasferiti dalla Valle del Panshir, dove si
erano riversati nel 1998 per sfuggire ai combattimenti tra i Talebani e i loro
oppositori per il controllo della fertile pianura di Shomali. Circa 200mila
persone furono costrette alla fuga e di queste oltre 20mila scapparono al nord, nella valle del Panshir.
Gli
operatori umanitari - che ieri hanno iniziato a distribuire il materiale di
costruzione e beni di prima necessità -hanno reso noto agli sfollati il
livello di distruzione della pianura, ma ciononostante tutti sono voluti
ritornare per iniziare a ricostruire le proprie abitazioni.
I
ritorni continuano
Nelle
ultimi tre settimane piu di 72mila afghani sono ritornati a casa e altre
migliaia continuano a rimpatriare ogni giorno dal Pakistan e dall'Iran.
Dall'inizio dell'anno piu di 58mila afghani sono tornati spontanemente dal
Pakistan, di cui oltre 33mila dalla provincia del Baluchistan. Lo staff
dell'UNHCR nell'Afghanistan orientale, tra il 16 ed il 22 gennaio, ha contato
oltre 24.600 afghani di ritorno dalla Nord West Frontier Province. Nella citta'
iraniana di Dogharoun alla frontiera con l'Afghanistan, lo staff dell'UNHCR
dall'inizio dell'anno ha registrato un rimpatrio di oltre 14.400 afghani.
Trasferimento
dei nuovi rifugiati in Pakistan
Continuano
le operazioni di trasferimento dei nuovi rifugiati senza alloggio che si
trovano in Pakistan, verso nuovi campi nei quali possono essere meglio protetti
e assistiti.
Dallo
scorso novembre, quando sono iniziate le operazioni, l'UNHCR ha trasferito
oltre 130mila afghani in 13 nuovi campi situati nel Baluchistan e nella Nord
West Frontier Province.
Vaste
aree di Jalozai, un accampamento spontaneo senza adeguate strutture, sono state
smantellate e circa 40mila afghani sono stati volontariamente trasferiti in
nuovi campi dove le condizioni di vita e i servizi sono in linea con gli
standard internazionali. I rimanenti 10mila afghani ancora presenti nel campo
di Jalozai, includono minoranze tribali che hanno richiesto di essere
trasferiti nel campo di Shalman, nella provincia del Kayber. Molte famiglie
hanno dimostrato interesse ad essere trasferite in campi situati lungo la
strada di ritorno verso l'Afghanistan. L'UNHCR stima che Jalozai sara'
completamente svuotato entro la fine di gennaio.
Aggiornamento
su Chaman
Dallo
scorso ottobre circa 50mila afghani sono entrati in Pakistan attraverso il
luogo di frontiera di Chaman e sono stati registrati al centro di transito di
Killi Faizo, da dove sono stati poi trasferiti dall'UNHCR e dalla Commission
for Afghan Refugees (CAR) verso i nuovi campi di Roghani, Landi Karez, Dara e
il vicino campo gestito dalla Mezzaluna Rossa saudita.
Inoltre
l'UNHCR stima che circa 150mila afghani sono entrati in Pakistan attraverso
valichi non ufficiali, mescolandosi con la popolazione di rifugiati
pre-esistente negli insediamenti afghani e nelle aree urbane.
Allo scopo di fornire assistenza ai rifugiati afghani
nelle citta', l'Alto Commissariato e il CAR, hanno avviato il trasferimento
delle famiglie senza documenti da Quetta al campo di Mohammad Kheil. Finora
piu' di 40mila persone sono state trasferite.
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