Adotta una colf!
Il DDL in materia d’immigrazione, promosso da Bossi e Fini e già
approvato in Senato, sta portando a termine un disegno razzista e xenofobo,
che strumentalmente analizza un complesso fenomeno sociale attraverso la
lente distorta della sola “dimensione dell’ordine pubblico”
e riduce i migranti a puro “fattore di produzione” da sfruttare
al massimo con il minor costo possibile per i datori di lavoro, sempre
più intesi come “padroni”.
La legge Bossi-Fini introduce inquietanti elementi di discriminazione
razzista anche negli aspetti che potrebbero apparire più moderati,
travestiti da “buonismo centrista”. L’insidia più
pericolosa è la mini-sanatoria per le colf: presentata come un atto di
clemenza nei confronti di solerti lavoratrici straniere, è in
realtà una proposta di stampo schiavista, perché vuole
promuovere la regolarizzazione di una categoria di lavoratrici che rispondono
ai bisogni delle famiglie italiane, messi in discussione dalla riduzione
dello “stato sociale”. Il carattere schiavistico emerge
chiaramente, in quanto il collaboratore domestico “regolarizzato”
è legato in modo indissolubile al proprio datore di lavoro, senza la
possibilità di cambiare lavoro né tanto meno di far valere i
propri diritti, in quanto facilmente ricattabile.
L’Art. 29 del testo approvato in Senato definisce chiaramente il
rapporto di assoluta sudditanza materiale e psicologica del lavoratore:
“Il questore rilascia al prestatore di lavoro un permesso, della durata
di un anno, rinnovabile per eguali, successivi periodi, se è data
prova certa della continuazione del rapporto”. Il migrante diventa uno
“schiavo” vincolato ad un “padrone”. Questa
cosiddetta mini-sanatoria altro non è che un provvedimento a favore
delle famiglie italiane che abbisognano di servizi domestici e delle case
private di cura e assistenza che occupano principalmente lavoratrici
immigrate, soprattutto per i lavori più pesanti.
Noi denunciamo con forza questo progetto ipocrita e razzista e chiediamo alla
società civile, preoccupata per la deriva anti-democratica del nostro
paese, di firmare questo appello.
Chiediamo una vera sanatoria per tutte le donne e gli uomini che lavorano,
costretti dalla mancanza di documenti a vivere nella paura e spesso vittime
dello sfruttamento.
Chiediamo forme di regolarizzazione permanente affinché tutti possano
accedere ai diritti di cittadinanza.
Chiediamo infine alla società civile di disobbedire ad una legge che
intacca i diritti umani fondamentali, dichiarando la propria
disponibilità all’adozione di una “colf”. Proponiamo
questo atto di disobbedienza per riflettere sui diritti fondamentali dei
migranti, perché il riconoscimento dei diritti è l’unica
strada che porta alla formazione di una società multietnica di eguali,
una società davvero sicura per tutti!
Promotori:
Torino Social Forum, Comitato Diritti Negati, Movimento dei Disobbedienti
Torino, Cooperativa Senzafrontiere, CS Gabrio, .Zip, Invisibili
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