CARITAS ITALIANA – FONDAZIONE MIGRANTES
– CARITAS DI ROMA
Come tradizione, anche quest’anno, la Caritas
Italiana e la Fondazione Migrantes, con il supporto della Caritas diocesana di
Roma presso la quale ha sede il coordinamento del “Dossier Statistico
Immigrazione”, presentano le prime statistiche sugli immigrati
soggiornanti in Italia all’inizio del 2002, anticipando così una
piccola parte del nuovo Dossier 2002 (XII Rapporto) che verrà pubblicato
il prossimo ottobre.
Tali “Anticipazioni”, solitamente diffuse nel mese di
marzo, appaiono in ritardo essendo stato possibile disporre solo a giugno dei
dati sui visti d’ingresso da parte del Ministero Affari Esteri e dei dati
sui permessi di soggiorno raccolti dal Ministero dell’Interno presso il
Centro Elaborazione Dati.
Nel nuovo conteggio del Ministero dell’Interno
gli immigrati titolari di permesso di soggiorno sono risultati 1.363.000 includendovi
anche 148.000 cittadini dell’Unione Europea: complessivamente si tratta
di 25.000 persone in meno rispetto all’anno precedente.
Nel corso del 2001 sono stati rilasciati 208.000 visti
di ingresso, di questi solo 130.000 hanno riguardato soggiorni di lunga durata,
in prevalenza per lavoro (50.000, inclusi quelli venuti sotto sponsorizzazione
ed esclusi i lavoratori stagionali) e per ricongiungimento familiare (65.000):
ad essi si aggiungono le persone venute per motivi religiosi, per studio e per residenza
elettiva.
Tra i soggiornanti si rileva una sempre maggiore
stabilità della presenza e ciò si può dedurre non solo
dalle elevate percentuali dei permessi per lavoro (59% e 801.000 persone) e per
famiglia (29% e 394.000 persone) ma anche dal fatto che tra i soggiornanti per
lavoro sia molto bassa (meno dell’8%) la percentuale di disoccupati.
Gli ingressi con sponsorizzazione (circa 15.000 nel
2001), ritenuti una sorta di porta di ingresso per etnie e individui poco
raccomandabili, alla luce dei dati disaggregati per area di provenienza,
superano questi pregiudizi e lasciano intatte nella loro validità le
ragioni che indussero a chiederne l’istituzione.
Dal punto di vista degli insediamenti nelle regioni
italiane e dei paesi di provenienza, nel corso del 2001, si confermano le
dinamiche degli ultimi anni. Le regioni settentrionali, con il 57% degli
stranieri soggiornanti, sono sempre più il polo di attrazione di quanti
vogliono inserirsi nel mercato del lavoro e l’Europa dell’Est si
conferma l’area preminente di provenienza dei soggiornanti (con Albania,
Romania e altri paesi balcanici in testa) pur restando quella marocchina la
prima comunità con 158.000 unità. Guardando all’ultimo
decennio comunque, aumenti molto consistenti sono stati quelli di Cina, India,
Bangladesh e Pakistan in Asia, Nigeria in Africa e Perù in America
Latina.
Nel contesto europeo, l’Italia si conferma come
un paese verso il quale si indirizzano pochi richiedenti asilo (10.000 domande
nel 2001 secondo l’ACNUR, di cui la maggior parte non accolte) e dove
rimane molto basso il numero di studenti stranieri (i soggiornanti a tale
titolo sono 31.000).
La pressione migratoria e il suo controllo, come si
rileva dall’analisi dei respingimenti e delle espulsioni, è
rimasta caratterizzata da valori simili a quelli degli ultimi anni e questo
a prescindere dai diversi governi.
Secondo il Comitato di presidenza del
Dossier Immigrazione, composto da mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas
italiana, da mons. Luigi Petris, direttore generale della Fondazione Migrantes
della C.E.I e da mons. Guerino Di Tora, direttore della Caritas diocesana di
Roma, “Alla luce dei
nuovi dati che non giustificano allarmismo, è’ fondato esprimere
profonda preoccupazione sulle modifiche apportate alla normativa del diritto
d’asilo e ribadire anche il dissenso nei confronti dello spirito
restrittivo della nuova normativa sull’immigrazione.. E,
inoltre,’tempo di costruire fattivamente la convivenza tra italiani e
immigrati. Perciò non bisogna pensare al Nord solo come terra in cui
l’integrazione è difficile, quando invece sono numerose le
città di quell’area da prendere come esempio con fruttuose tradizioni di accoglienza.
Sappiamo che spesso, la rigidità nei confronti degli immigrati, è
frutto soltanto di lacune conoscitive. Perciò, come “Dossier
Immigrazione” della Caritas, vorremmo essere aiutati maggiormente a
fornire una informazione tempestiva e completa alla popolazione”.
Roma, 26
giugno 2002
La scheda completa “Immigrazione
2002” è consultabile presso il sito Internet: www.caritasroma.it