27 giugno 2002
L'UNHCR esorta la comunità
internazionale
a fornire maggiore sostegno per i
Balcani
L'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha esortato la
comunità internazionale a fornire maggiore sostegno a coloro che, nella
regione dei Balcani, rientrano - sempre più numerosi - nei loro luoghi
d'origine.
Durante
gli ultimi due anni, 159mila persone sono tornate a vivere in aree della
Bosnia-Erzegovina dove ora costituiscono una minoranza. Altre 150mila sono
rientrate nelle loro case nella Repubblica ex jugoslava di Macedonia (FYROM), e
93mila serbi di Croazia sono di nuovo nel loro paese. Questo ritorno delle
minoranze rappresenta una significativa inversione di tendenza rispetto agli
effetti delle guerre dello scorso decennio.
Complessivamente,
dal 1996, 850mila persone, tra cui anche appartenenti a minoranze, hanno fatto
ritorno alle proprie case in Bosnia. Tuttavia nella regione 1 milione di
persone si trova ancora fuori delle proprie abitazioni.
"Durante
gli ultimi due anni, abbiamo finalmente registrato il ritorno a casa di un
numero notevolmente maggiore di persone" ha affermato l'Alto Commissario
Ruud Lubbers. "Oggi più che mai queste persone hanno bisogno del
nostro aiuto".
Pur
riconoscendo la necessità di considerare nuove emergenze in altre
regioni del mondo, Lubbers ha espresso preoccupazione per la diminuzione del
sostegno finanziario per i Balcani in un periodo in cui si stanno compiendo
reali progressi. Per questo ha esortato la comunità internazionale a sostenere
questo sforzo finale per completare con successo il programma di rientro dei
rifugiati.
Lubbers
ha aggiunto che nonostante l'UNHCR continuerà, come programmato, a
ridurre gradualmente la propria attività nei Balcani, prematuri tagli
dei finanziamenti potrebbero ancora minacciare operazioni di fondamentale
importanza.
L'UNHCR
ha preannunciato che, se non riceverà 4 milioni di dollari per la
metà di luglio, alcuni dei programmi chiave in Kosovo e in Croazia
potrebbero essere sospesi alla fine dello stesso mese. Questo potrebbe condurre
a una fase di stasi nell'attività dell'Agenzia finalizzata ad assistere
il definitivo rimpatrio in Kosovo di circa 230mila persone di origine serba e
rom, fuggiti dopo che la campagna di bombardamenti della NATO del 1999 aveva
posto fine al controllo di Belgrado sulla provincia. Potrebbe inoltre
minacciare le operazioni dell'UNHCR per assistere i rifugiati di etnia serba a
tornare alle proprie case in Croazia. All'Agenzia mancano ancora 38,8 milioni
di dollari per le operazioni nei Balcani nel 2002.
Se
l'attuale ritmo dei rientri proseguirà - e ammesso che verranno forniti
i fondi necessari - per la fine del 2003 la maggior parte delle persone
sradicate dalle guerre nei Balcani dei primi anni '90 dovrebbe essere rientrata
o aver trovato un'abitazione definitiva negli attuali luoghi di residenza.
Durante il decennio dei conflitti, l'UNHCR ha assistito milioni di persone
nella regione balcanica. Con il conseguimento degli obiettivi dell'Accordo di
Pace di Dayton e l'Accordo Quadro in Macedonia, l'Agenzia ridurrà
gradualmente le operazioni umanitarie nella maggior parte dei Balcani, mentre
proseguirà le attività di protezione internazionale.
Oggi
l'Alto Commissario Lubbers ha presieduto a Ginevra un incontro di un giorno del
Gruppo di Lavoro su Temi Umanitari (Humanitarian Issues Working Group) - un organismo composto da
funzionari di governo e rappresentanti di organizzazioni internazionali. Il
gruppo si incontra regolarmente dal 1992 per coordinare le operazioni dell'UNHCR
nei Balcani.
Al
meeting di oggi hanno inoltre assistito funzionari di vertice del Patto di
Stabilità per l'Europa Sud-Orientale, tra i quali il Coordinatore
speciale Erhard Busek e Soren Jessen-Petersen, il responsabile per le questioni
relative ai rifugiati. Da quando è stato istituito nel 1999, il Patto di
Stabilità ha promosso il rimpatrio dei rifugiati così come la
stabilità generale e lo sviluppo dell'intera regione dell'Europa
Sud-Orientale. <
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa -- Laura Boldrini -- 335 540 31 94
Il testo del comunicato stampa
è disponibile
sul sito internet www.unhcr.it
nella sezione "ultime notizie"