NO ALL’IMPRONTA DEL NUOVO RAZZISMO
Avete
idea di che cos’è il mondo? E’ il nostro spazio di
vita, nel quale milioni di persone sono costrette a migrare continuamente,
spinte dall’ingiustizia, dalla guerra, dalla violenza verso i luoghi dove
si accumulano le ricchezze. Perciò i migranti e le migranti lo conoscono
meglio di chi non migra (o non migra più o ha distrutto la memoria delle
migrazioni passate).
La legge Bossi-Fini è stata scritta da chi non vuole
sapere che cos’è il mondo. E’ una legge xenofoba e razzista,
che ci vuole tutti schedati come se migrare fosse un crimine.
Avete
idea di che cosa siano la libertà e la dignità umana? Sono principi che ognuno
dovrebbe sentire e far vivere dentro di sé e sono diritti sanciti, per
esempio nella Dichiarazione dei diritti dell’Uomo, nonché nella
Costituzione della Repubblica Italiana. Implicano uguaglianza davanti alla
legge, senza distinzione di nascita.
La legge Bossi-Fini stabilisce una disuguaglianza davanti
alla legge in base alla nascita. Con questa legge l’Italia dimentica
definitivamente il senso della democrazia
Avete
idea di che cosa sia la sicurezza? E’ una condizione in cui la
persona può progettare una vita per sé e per i propri cari per un
periodo di tempo sufficiente a realizzare il progetto, a modificarlo, a godere
il frutto della propria fatica, a raggiungere dentro di sé speranza e
serenità sufficienti da diffondersi attorno, senza che tutto venga
periodicamente messo in discussione e distrutto dall’intervento
eccezionale delle istituzioni. E’ sapere che il proprio permesso di
soggiorno non scade, e sapere che dopo anni di lavoro non si può essere
ricattabili e perdere tutti i diritti acquisiti
Avete
idea di che cos’è un espulsione ? no non potete averne idea.
E’ perdere un altra volta la certezza della propria vita, è di
nuovo un mondo che vacilla, è di nuovo l’ignoto e il dovere
ricominciare ancora da zero. La legge Bossi-Fini fa di ogni migrante un essere
perennemente insicuro, sempre sotto arcigno controllo. Questa legge
diffonderà solo tensione ed insicurezza
Avete
idea di che cosa sia il lavoro? E’ una premessa di libertà, di
dignità, di uguaglianza, di sicurezza, di contributo al miglioramento
del mondo, se chi lo esercita è una persona in senso pieno, libera di
contrattarne le condizioni, di lasciarne uno per assumersene un altro, di
migliorare. Una persona dotata di diritti e di doveri. Oppure è
servitù. Lo è se una persona sparisce dietro le sue braccia da
lavoro, se vende tutto il suo essere rinunciando agli affetti, ai saperi, ai
desideri in cambio della possibilità di “stare” là
dove un padrone le concede di stare.
Con la legge Bossi-Fini tornano, senza veli, la
servitù e la schiavitù .
In più questa legge umilia le donne. Donne che
hanno conosciuto il mondo, le sue leggi, le sue frontiere, la sua barbarie, la
sua speranza, le sue molte lingue. Saranno solo serve o badanti, per legge. Potrebbero dare un
grande contributo alla costruzione e al miglioramento del tessuto sociale, ma
si affanneranno soltanto a tenere il posto di lavoro, a nascondere i propri
parenti minacciati da questa legge perché senza permesso e senza
lavoro, a macinare e calmare la
loro stessa tensione, la loro insicurezza, la loro delusione.
Che i figli leggeranno nei loro occhi. I bambini e le
bambine che non potranno mai pensare che questa è casa loro, è il
loro mondo, il mondo che un giorno dipenderà da loro. Nessun messaggio
educativo di speranza e di responsabilità per i bambini e le bambine di
chi migra.
Per questo noi che siamo donne e conosciamo il mondo e amiamo la libertà e la dignità e sappiamo come creare sicurezza e non tolleriamo l’asservimento di nessuno perché sappiamo bene di che si tratta chiediamo:
- Che non si permetta il varo di questa legge
- Che ci si batta stabilmente, per il suo blocco e il suo
ritiro.
- Che tutti e tutte, ciascuno secondo le sue
possibilità, dai cittadini e dalle cittadine semplici fino al Presidente
della Repubblica, riflettano sulle sue gravi conseguenze per la civiltà
di questo paese.
E avvertiamo: questa volta le donne non metteranno le
toppe ai disastri altrui, non medicheranno le ferite che altri infliggono alla
convivenza umana, non indoreranno le pillole per una società ostile.
Semplicemente perché, questa volta, non ce la faranno. Perché
questa legge, e la cultura che la genera, è un passo verso una barbarie
sempre meno curabile. E con la barbarie non saremo né materne né benevole. Noi non
saremo servili.
Lucy Rojas(Cile), Ainom Maricos(Eritrea), Dava Gjoka
(Albania), BettyGilmor (AfroAmericana), Mallaqui Guzman Ana Liliana(Peru),
Karagodiha Tatiana (Russia), Majuoba Aqiq (Marocco) Zahia Bounab(Algeria),
Antonia Docarmo(Brasile), Touraya Hafid(Marocco) Faduoma (Somalia)Kaha
Aden(Somalia) Elfenesc (Eritrea) Marien (Senegal). Seguono molte altre firme di
adesione. Per adesioni: cittadinidalmondo@hotmail.it