ROMA – Una "badante" rumena irregolarmente
presente in Italia non è stata rimpatriata grazie al ricorso
presentato ed accolto nei giorni scorsi dal giudice Paolo Scippa del
tribunale di La Spezia. La sentenza, quindi, ha dato ragione a Gabriella
Ghira, 32 anni, impiegata presso una famiglia nell’assistenza
domiciliare a una persona anziana non autosufficiente; l’immigrata
era stata ricoverata nell’ospedale cittadino perché
picchiata e ferita dall’ex convivente, subendo lesioni ritenute
guaribili in 6 giorni. Un medico dell’ospedale aveva inviato alle
autorità di Pubblica Sicurezza una segnalazione
“illegittima”, “con referto della posizione giuridica
del cittadino extracomunitario”. Tale comunicazione, infatti,
è “espressamente vietata dalla legge (d.lgs. 286/98, art.
35, comma 5°), che afferma: “L’accesso alle strutture
sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul
soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione
all’autorità, salvo il caso in cui sia obbligatorio il
referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.
L’invio del referto alla Questura, pertanto, è stato
illegittimo e il conseguente decreto di espulsione “risulta viziato
per violazione di legge”. Inoltre, nell’attuale contesto
normativo – prosegue la sentenza – l’emissione del
decreto di espulsione da parte degli organi amministrativi competenti,
secondo principi generali di ragionevolezza, non può non tener
conto del contesto sociale in cui si trova inserito il cittadino
extracomunitario, le mansioni lavorative di fatto esplicate al momento
dell’identificazione e dell’emissione del decreto,
dell’assenza di condotte violantisi dell’ordine pubblico e
della funzione ‘socialmente utile’ concretamente svolta
dall’extracomunitario a favore di cittadini italiani privi di
concreta assistenza familiare”. Quindi, dato che la donna rumena
ricorrente svolgeva mansioni di assistenza domiciliare a una persona
anziana, e che era priva di precedenti penali, “non sussistono
particolari esigenze di ordine pubblico che impongano l’allontanamento
della straniera dal territorio dello Stato”. Così il ricorso
al decreto di espulsione è stato accolto: “Spetta al Giudice
- recita la sentenza - il sindacato sul vizio di violazione di legge che
può affliggere l’atto amministrativo di
espulsione”.(lab)
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