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FRIULI VENEZIA GIULIA
BREVE VALUTAZIONE SULLA PROPOSTA DI LEGGE BOSSI - FINI
Il Disegno di Legge
Bossi Fini contrasta radicalmente con i principi di garanzia e di certezza dei
diritti per tutti i cittadini e, in alcune parti, perfino con gli importanti
principi costituzionali.
Ritenendo tale
d.d.l. incostituzionale, ingiusto ed inefficace si intende sottolineare i
seguenti punti di merito:
- Programmazione dei flussi: va salvaguardato il criterio
fondamentale di regolazione dell’afflusso di immigrati attraverso
una programmazione triennale tenendo conto delle proposte delle Regioni
responsabili delle politiche del lavoro, e di quelle
dell’accoglienza e dell’integrazione.-
- Sponsor: deve restare in vigore.
Si tratta di uno strumento fondamentale sia per la persona che entra
in Italia sia per garantire
un clima di fiducia e di aiuto per l’incontro tra domanda e offerta
di lavoro;va qualificato il legame con le domande effettive che si
esprimono nelle realtà locali.-
- Lavoro domestico: il lavoro domestico presenta una
peculiarità tale da necessitare di regole più
rispondenti ai bisogni delle
famiglie. Potrebbe essere prevista la possibilità di effettuare, in
modo continuativo, la chiamata dall’estero senza vincolarla alle
quote né a periodi determinati, scorporando quindi il lavoro
domestico dalla programmazione dei flussi.-
- Diritto di precedenza: il
diritto di precedenza per quanti sono iscritti al collocamento non
è applicabile in ragione del superamento delle stesse liste di
collocamento prevista dalla nuova normativa, inoltre appare totalmente
incongruo che il Prefetto
possa essere il referente per le attività di collocamento.-
- Perdita del posto di lavoro e
rinnovo del permesso di soggiorno: deve essere rigoroso il rispetto
della convenzione 143 dell’OIL, ratificata dall’Italia che
prevede che la perdita del posto di lavoro non possa in nessun caso essere
motivo di nullità del permesso di soggiorno, in quanto
l’Italia ha recepito con Legge la convenzione medesima.-
- Contratto di soggiorno: è
un Istituto che contrasta con la convenzione OIL e con ogni processo di
integrazione e di cittadinanza. Si tratta piuttosto di uniformarsi anche
alle direttive europee in fieri per stabilizzare i permessi di soggiorno
di lunga durata e creare le condizioni di un’integrazione duratura.-
- Carta di soggiorno: siamo contrari ad innalzare da
5 a 6 anni le condizioni per la sua acquisizione. Occorre piuttosto, in
linea con la direttiva europea, snellire le procedure relative.-
- Ricongiungimento familiare: occorre riconfermare le condizioni
poste dalla Legge 40 del 1998
per quanto riguarda sia i genitori a carico che i familiari entro
il 4° grado quando essi sono inabili al lavoro.-
- Espulsioni: esprimiamo contrarietà all’inasprimento
delle pene previste; devono invece essere affrontati i problemi di
applicazione in quanto da questi spesso deriva piuttosto un aumento della
clandestinità. Occorre incentivare il percorso di emersione anche
per i lavoratori immigrati che lavorano irregolarmente.
- Impronte digitali: tale proposta ci pare ingiusta e
razzista perché presuppone che dietro ogni immigrato si nasconda un
potenziale criminale. Ricordiamo che già oggi è possibile
rilevare le impronte a tutti gli irregolari o a chi, italiano o straniero,
cerca di nascondere la propria identità.-
- Diritto d’asilo: l’Italia necessita
urgentemente di una normativa organica sul diritto d’asilo, anche in
attuazione dell’art. 10 della Costituzione.
- Corsia preferenziale discendenti
cittadini italiani: va
bene per i cittadini di origine italiana accertata in presenza di
un’offerta di lavoro a prescindere dalle quote riservate agli
immigrati non comunitari.
- Immigrati irregolari:
regolarizzazione dei cittadini stranieri presenti nel territorio italiano
che ottengono regolare rapporto di lavoro.
- Diritto di voto agli immigrati:
il Governo si impegni affinché il Parlamento recepisca la
convenzione di Strasburgo sulla partecipazione degli immigrati alle
elezioni amministrative presentando la relativa proposta di legge.
Cgil, Cisl e Uil ritengono che occorra
assumere a riferimento il quadro di diritti (di libera circolazione, di voto,
di ricongiungimento familiare, di assistenza ) che vanno consolidandosi a
livello europeo in una serie di direttive in corso di approvazione: da quella
sul ricongiungimento familiare, a quelle sulla stabilizzazione del permesso di
soggiorno di lunga durata, all’attuazione della convenzione di Strasburgo
sulla partecipazione alla vita democratica dei governi locali.
Invece di approvare
una legge ingiusta e inefficace, Cgil, Cisl e Uil che debba essere conservato l’impianto generale della
legge 40/ 98, oggi riunificata con altre normative del T.U. 286/ 98 rafforzando
semmai gli aspetti che ne hanno determinato i limiti applicativi.
Lì 03 Giugno
2002
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