I magistrati restringono il campo di applicazione della legge Bossi-Fini sullimmigrazione
«Chiede la sanatoria, non va arrestata»
Scarcerata dal tribunale una clandestina rimasta in Italia dopo la prima espulsione
La sanatoria? Per uno straniero colpito da provvedimento di espulsione entro 5 giorni, può costituire un «giustificato motivo» per restare in Italia senza essere arrestato. Per questo un Tribunale - per la prima volta in Italia nella ancora breve vita della nuova legge sullimmigrazione Bossi-Fini, che prevede larresto dello straniero irregolare che appunto «senza giustificato motivo» non ottemperi allordine del questore di lasciare lItalia - non ha convalidato larresto di una slava, collaboratrice domestica «in nero» che al giudice aveva però giustificato la propria permanenza con lattesa della propria avviata regolarizzazione. La clausola contenuta nella legge («senza giustificato motivo») per la «Sezione direttissime» del Tribunale «impone a polizia e giudice un accertamento preventivo» che, se manca, «non potrà certamente ritorcersi contro larrestato». E «un rilevante giustificato motivo può certamente ravvisarsi nel fatto di voler utilizzare gli strumenti legislativi della recente sanatoria». Proprio come esposto dallarrestata, «con dichiarazioni sufficientemente logiche» (indicazione del proprio lavoro, del datore di lavoro, di chi la ospita, dellavvocato che si occupa della pratica di regolarizzazione) «seppur non documentalmente provate». lferrarella@corriere.it