22 ottobre 2002
Grave crisi finanziaria
minaccia operazioni UNHCR
A causa degli
insufficienti finanziamenti ricevuti in quest'ultimo trimestre dell'anno,
l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha oggi reso
noto che potrebbe essere costretto a sospendere diverse operazioni in favore
dei rifugiati.
Quest'anno la
richiesta di fondi da parte dell'UNHCR è aumentata soprattutto a seguito
dell'emergenza in Afghanistan. Mentre tale programma è stato finanziato
appieno, altre operazioni - in particolare in Africa - soffrono una grave
scarsità di fondi.
Per soddisfare
completamente la richiesta di quest'anno, l'UNHCR ha bisogno ancora di altri 80
milioni di dollari necessari per mantenere almeno gli standard minimi di
assistenza ai rifugiati, dopo aver già ridotto due volte il proprio
budget annuale.
All'inizio
dell'anno, l'Agenzia aveva richiesto 802 milioni di dollari, cifra approvata
nell'ottobre del 2001 dagli stati che costituiscono il Comitato Esecutivo
(ExCom). Quando, a metà anno, è apparso chiaro che i
finanziamenti non avrebbero soddisfatto tale richiesta, in luglio l'UNHCR ha
ridotto il proprio bilancio a 726 milioni di dollari e successivamente, la
scorsa settimana, a 710. I 92 milioni di dollari tagliati quest'anno riguardano
sia la sede internazionale di Ginevra, che le operazioni sul terreno in tutto
il mondo.
"È stato
molto doloroso effettuare questi tagli, poiché vanno a scapito dei
rifugiati e della nostra attività in loro favore in tutto il mondo"
ha dichiarato l'Alto Commissario Ruud Lubbers. "Mentre le necessità
dei milioni di rifugiati del mondo crescono, l'UNHCR è impegnato con
forza a garantire loro almeno un minimo standard di protezione e assistenza.
Esorto i Governi dei paesi donatori ad aiutarci con urgenza a fornire ai
rifugiati quello di cui hanno bisogno fino alla fine dell'anno".
In una lettera
inviata la scorsa settimana ai Governi dei principali paesi donatori, l'UNHCR
ha preannunciato che se per la fine del mese di ottobre non giungeranno nuove
donazioni, non sarà in grado di fornire agli operatori sul terreno i
finanziamenti necessari per svolgere la propria attività nei mesi di
novembre e dicembre, con una conseguente ulteriore riduzione delle operazioni.
La pianificazione delle operazioni umanitarie sul terreno richiede tempi
determinati. Tale condizione di incertezza ha provocato frustrazione in molti
operatori, oltre a lasciare l'UNHCR con uno scarsissimo o nessun margine per
affrontare un'eventuale nuova emergenza.
I tagli effettuati o
quelli ancora da compiere renderanno ancora più difficile la situazione
dei rifugiati in tutto il mondo. Sono state ridotte le attività di
fornitura d'acqua, di assistenza sanitaria, di istruzione e di progetti
agricoli per i rifugiati eritrei, così come le misure di sicurezza nei
campi della Tanzania e la fornitura di abiti invernali per i bambini del
Caucaso settentrionale, mentre è stato cancellato il previsto programma
di reinsediamento dei rifugiati in Thailandia e Nuova Guinea che si trovano in
aree di frontiera particolarmente pericolose.
I 5mila operatori
dell'UNHCR si occupano di quasi 20 milioni di rifugiati e altre categorie di
persone bisognose in 114 paesi del mondo. Oltre l'80% di essi lavora sul
terreno, e di questi circa il 60% vive in luoghi difficili e rischiosi, nei
quali non è permesso portare le famiglie.
Oltre al programma
annuale, l'UNHCR quest'anno ha dovuto mettere in conto altri 217 milioni di
dollari di emergenza, la maggior parte dei quali necessari per assistere oltre
1,7 milioni di afghani a tornare nel proprio paese e a ricostruirsi una vita.
L'Agenzia ribadisce con insistenza che ogni contributo per i programmi di
emergenza dovrebbe essere aggiuntivo ai finanziamenti per i programmi
ordinari, ma questo non sempre è avvenuto, mettendo a rischio lo
svolgimento di diverse operazioni in Africa e in altre regioni.
"In questo
momento le necessità più urgenti sono in Africa" ha
affermato Lubbers, ricordando che anche il Segretario Generale delle Nazioni
Unite Kofi Annan ha recentemente contattato i paesi donatori per conto
dell'UNHCR chiedendo specificamente sostegno per la drammatica situazione in
Africa. "Diverse crisi di rifugiati nel continente sono in atto da anni e
sono ormai quasi dimenticate dalla comunità internazionale, mentre ne
sorgono di nuove, come in Africa occidentale, nella regione dei Grandi Laghi,
in Africa orientale e nel Corno. Molti dei nostri programmi in Africa erano
già a rischio a seguito di precedenti riduzioni del bilancio". <
Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa --
Laura Boldrini -- 335 540 31 94
Il testo del comunicato stampa è
disponibile
sul sito internet www.unhcr.it nella sezione "ultime
notizie"