Opera Nomadi |
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E va detto subito che tutti i grandi e piccoli circhi, nonché il 70% delle giostre in Italia, sono gestiti da SINTI, che con i Rom fanno parte tutti della unica grande <etnìa romanì> proveniente dal nord dell’India, terra di cui conservano gelosamente l’idioma sanscrito ed hindi ( il <romanès>).
ROMA
E’ DEL TUTTO INADEMPIENTE VERSO LA LEGGE 337/1968 !!
Adesso anche Valter Veltroni (già Ministro alla Cultura e Spettacolo) non ha nemmeno iniziato ad affrontare il nodo dell’applicazione di questa Legge; non ci riuscirono Argan, Petroselli, Vetere, Rutelli; se ne occupò l’Assessore Gabriele Mori nel1986 e Renato Nicolini nel 1993; Giovanna Melandri da Ministro garantì una visita ai Sinti Giostrai, ma pure lei non ne fece nulla.
E’ ora che qualcuno si prenda le proprie responsabilità, se anche i SINTI (dopo le centinaia di ROM DELL’EST, CHE PERO’ NON CONOSCONO ASSOLUTAMENTE LA VITA NOMADE) muoiono bruciati vivi nelle loro roulottes, loro che sono rimasti gli ultimi seminomadi nella grande <etnìa romanì>.
Ancora una morte violenta
frutto del disagio, dell'incuria, del destino... o forse frutto
dell'indifferenza e della intolleranza?
No ! E’ soltanto colpa delle istituzioni locali che non hanno
voluto e saputo applicare una Legge dello Stato.
A Roma, come nel resto d’Italia, dovranno pur farsi
un’esame di coscienza tutti quei MORASSUT (cioè gli Assessori
all’Urbanistica) che non hanno mai predisposto nei loro quartieri nelle
loro Ville Storiche o Parchi, i plateatici per lo spettacolo viaggiante, dove i
tanti Dylan avrebbero trovato accoglienza per loro e lavoro per i propri
genitori.
Dylan non sarebbe morto e milioni di cittadini avrebbero usufruito di
un divertimento sano e organizzato razionalmente.
E si pensi, caro Morassut cari suoi colleghi…, che centinaia di
capifamiglia SINTI ogni anno restituiscono la propria licenza di spettacolo
viaggiante perché la legge 337/1968 non è applicata…!
Quindi applicarla significherebbe salvare un MESTIERE tradizionale
dall’estinzione e migliaia di adolescenti dalla devianza.
Ma intanto Dylan è morto e le responsabilità sono
soltanto vostre…
Siamo arrabbiati, veramente tanto arrabbiati, perché Dylan
poteva salvarsi.
Roma, 23 ottobre 2002-10-23
PRESIDENTE NAZIONALE dell’OPERA NOMADI