srm materiali materiali di lavoro e
rassegna stampa sull’immigrazione 2002 ottobre |
Sommario ·
Esperienze
nelle nostre chiese ·
Voodoo come
strumento di costrizione ·
Prevenzione
della tratta in paesi dell’Europa Centrale e dell’Est ·
Strumenti
legali internazionali ·
Convegni ·
Siti Internet |
Supplemento
“RUTH”
n. 3
_________ a cura del:
SERVIZIO
RIFUGIATI E MIGRANTI
della Federazione delle
Chiese Evangeliche in Italia Via Firenze 38, 00184 Roma tel. 06 48905101 Fax 06 48916959 E-mail: srm@fcei.it |
Esperienze nelle
nostre chiese:
Dopo l’esperienza del “Pellegrino della Terra” a Palermo vi informiamo su iniziative più piccole, ma altrettanto significative a Torino e a Roma.
A Torino la Chiesa Valdese offre un servizio di ascolto per migranti e rifugiati, che collabora con tutte le altre realtà della città. Nel ambito di questo lavoro Alga Barbacino, la diacona che si occupa di questo servizio incontra anche la dolorosa realtà delle donne sfruttate sessualmente. Si tratta di un primo approccio molto delicato. Spesso le donne sono accompagnate da uomini, il cui ruolo è poco chiaro. Di solito le donne non ammettono la loro condizione e si può solo tentare di indovinare. Il colloquio è difficile perché si rischia di mettere la donna in una situazione di ancora più grave rischio. Alga cerca in questi casi di collaborare con altre associazioni, specializzate in questo campo. E’ proprio questo un fatto importante, il lavorare in rete per costruire intorno alle donne un minimo di protezione.
Un'altra esperienza di Torino vive la comunità protestante internazionale, dove la questione viene affrontato più dal lato spirituale. Si punta molto sulla preghiera e sulla Parola del Signore, essendo convinto che solo la Parola del Signore può cambiare il cuore di una persona per cambiare vita. Si è convinto che da solo una donna difficilmente resiste alla tentazione di ritornare sulla strada perché si guadagna troppo. Dopo aver fatto un percorso spirituale insieme si cerca di convincere le donne a denunciare lo sfruttatore. In ogni caso la comunità tratta la questione con grande riservatezza e non lo pubblicizza.
A Roma nel settore sociale del Servizio Rifugiati e Migranti della Federazione le assistenti sociali Silvia Zerbinati e Federica Brizi fanno simili esperienze come Alga Barbacani a Torino. Anche loro lavorano in rete con associazioni specializzati. Interessante è la possibilità di inserire donne, vittime di tratta in corsi di formazione, organizzati dal Servizio per poterle inserirle nel regolare mercato di lavoro.
La
pratica del Voodoo come strumento di costrizione
La religione tradizionale africana ha una grande influenza sulle ragazze vittime della prostituzione forzata. Questa religione non è stata mai sradicata completamente nemmeno dal cristianesimo, specialmente nelle zone dello stato di EDO, da dove proviene la maggioranza di queste donne. Consultare oracoli, dei e dee, stregoni, è una pratica tuttora esistente. Ancora oggi molte ragazze vengono iniziate alle confraternite Ogboni e Asigidi (forme di società segrete). Lo scopo di essere membro di queste società è quello di assicurarsi protezione in cui confidarsi ciecamente. In realtà si tratta di una "moltiplicazione di dispiaceri" (Salmo 16, 4).
La pratica dei Voodoo è pesantemente diffusa e coinvolgente, specialmente quando è legata al denaro. Vi è un accordo tra le parti interessate di fronte all'officiante della pratica Voodoo, nel quale chi riceve denaro in prestito, se si rifiuta di restituirlo viene minacciato di morte o di diventare pazzo o qualsiasi altra disgrazia.
Nel prestare giuramento il beneficiario del prestito deve dare all'officiante Voodoo in garanzia le unghia delle dita, o capelli, sangue, fotografie, oggetti che verranno restituiti alla fine del pagamento. Poi dallo scrigno degli idoli viene dato da bere a chi ha prestato giuramento della "cola" amara, o acqua estratta da cadaveri. In tal caso si raccomanda alla ragazza che deve partire ad es. per l'Italia di non rivelare e parlare di ciò con la polizia specialmente.
Non è necessario dire che tutto questo serve a creare un'atmosfera di paura per comprare il silenzio delle ragazze. E' credenza diffusa che l'officiante Voodoo ha il potere di invocare lo spirito dall'altro mondo per uccidere qualcuno o per causarne la disgrazia. È molto difficile convincere queste ragazze a non credere nel Voodoo. Anche se hanno fede in Dio, loro tuttavia pensano che satana abbia la potenza di operare nel mondo.
Ad ogni modo è più facile convincere chi ha fede in Cristo, tra le vittime della prostituzione nel prestare giuramento. Avendo contatti personali con queste ragazze si è scoperto che molte hanno ancora fede in Dio che possa liberarle, ma nello stesso tempo si sentono colpevoli dei peccati commessi e pregano Dio di proteggerle dai pericoli della strada. Altre fanno voto a Dio di servirlo per il resto della loro vita subito dopo che hanno finito di pagare il loro debito.
In questi casi quando sono combattute tra la fede in Dio e la superstizione nel credere nelle maledizioni degli stregoni, è importante parlare con loro e farle riflettere sul significato del cristianesimo, sulla realtà che Gesù Cristo le ama, che Gesù ha pagato per i nostri peccati riscattandoci e liberandoci dalla schiavitù. La sacra scrittura Giovanni 8:1-11 è molto significativa e spesso fa capire alle ragazze quanto Cristo le ami e non le condanni. L'unica soluzione a questo problema è l'invito di rivolgersi a Cristo, Gesù è colui che può salvare dalla morte fisica e spirituale, Gesù è più potente di qualsiasi stregone Voodoo. Qualche volta per incoraggiarle, abbiamo letto insieme Isaia 54:4-17 "Nessun'arma potrà colpirti; tu saprai difenderti…".
Durante queste conversazioni lo Spirito Santo interviene. Non vi è un formulario specifico da adottare per spiegare le Scritture alle vittime e pregare Dio di protezione e illuminazione. Qualche volta la consultazione pastorale è stata fatta in tre sedute, durante tre giorni le ragazze vengono invitate a digiunare per tre giorni e le preghiere di intercessione sono fatte ogni volta che esse vengono e tutto ciò che avviene in questo momento è l'opera di Dio e non dell'uomo, solo a Dio la gloria.
Per le mie personali esperienza ed osservazioni e dalle testimonianze date dalle ragazze, ho potuto rendermi conto che qualche trasformazione è avvenuta in esse; sono più contente di prima e il coraggio prende il posto della paura, non vi sono più cattivi sogni, sembrano nuove creature con l'anima fiduciosa in Dio.
Ma quando si tratta di ragazze legate a società segrete quali Asigidi e Ogboni, il problema è diverso. A parte il lavoro pastorale bisogna prendere in considerazione il punto di vista antropologico. Questo può essere fatto solo da un pastore africano che conosce la storia di queste società segrete e le loro iniziazioni. Ciò che sì è sentito dal racconto dei miscredenti è quello che determina il passo da compiere per affrontare il problema.
Cara Silvia, giacché tu non sei una africana mi è molto difficile spiegarti questo aspetto. Tutti coloro che appartengono a queste confraternite sono legati al diavolo. Il giuramento è di non rivelare il loro segreto e la maledizione e sopra quelli che lo svelano.
Dalla mia esperienza ho potuto osservare che queste ragazze anche quando lasciano la prostituzione, si sentono legate al voto e cercano di potere pagare il loro debito in tutti i modi.
Chiunque di esse confessa di avere stabilito un patto, rimane tuttavia legata ad esso perché ha paura di venire uccisa dalla maledizione. Prima di tutto bisogna fare capire che questo patto è da rompersi e che non è più valido se accettano Gesù quale solo e unico salvatore. "Gesù è il mediatore di un patto migliore che è stato messo in atto da migliori promesse" (Ebrei 8, 6). Anche in Galati 3,13-14 leggiamo che Cristo ci ha redenti dalla maledizione.
La mia conversazione con queste ragazze/donne dipende anche da ciò che loro mi raccontano e dal modo con cui lo Spirito mi guida.
Di solito consiglio loro di leggere qualche Salmo che indico per la loro protezione e suggerisco di digiunare e di confessare i loro peccati al nostro Signore Gesù Cristo che è sempre pronto a perdonarle. Da alcune testimonianze ricevute da queste ragazze, sono convinto che Dio ha operato miracoli nelle loro vite.
L'unica via per aiutare le ragazze che hanno lasciato la prostituzione è di parlare e spiegare loro le Scritture. Non basta trovare a loro un lavoro ed una casa, se 1 'anima non è ben nutrita con la parola di Dio, la loro vita non cambierà. È la parola di Dio che può sanare le ferite ancora aperte nei loro cuori. Hanno bisogno di parole di speranza e di incoraggiamento, specialmente nel primo stadio, quando hanno deciso di lasciare il lavoro sulla strada.
Tutto questo può essere fatto con riunioni di preghiera, studi biblici e ascolto del sermone.
PROGRAM LA STRADA 2001-2004: "PREVENTION
OF TRAFFICKING IN WOMEN IN CENTRAL AND EASTEN EUROPE”.
National coordinator
Of La Strada Belarus Program
BYWCA is a new partner in La Strada, however we have been working on
trafficking issues since 1998. We do not have any statistics about Belarusian
women-victims, but we have plenty of reliable informal information that our
women do suffer from traffic almost in each country of Western Europe. The main
countries of destination for Belarusian women are Germany, USA, the
Netherlands,
Italy, Greece, Turkey, Israel, Cyprus, Austria, the Czech Republic, Poland,
Macedonia, Yugoslavia, Bosnia-Herzegovina, Albania. Trafficking in women is a
growing problem for Belarus, which is a country of origin of Belarussian women
and transit country for women from Russia and Asian region.
As you probably know, the Program La Strada Belarus incorporates three major
spheres of activities, which are mutually connected with each other:
1. Press and Lobby Campaign on the issue of trafficking in women in Belarus.
2. Prevention and Education Campaign aimed at informing potential women victims
about the risks
of traffic.
3. Social assistance to (potential) victims of trafficking.
In the frames of the Social assistance to (potential) victims of trafficking
Campaign we are planning to provide women who are coming back with the
following free services:
- medical assistance;
- psychological assistance;
- legal aid;
- shelter for few days (in the cooperation with women's NGOs in Belarus);
BYWCA/La Strada has close contacts with IOM representative office in Belarus.
We are mainly cooperating with IOM on providing assistance to Belarussian
trafficked women coming back to Belarus from Western European countries. In
2001 BYWCA/La Strada provided with assistance one Belarussian woman who was
trafficked in Italy.
BYWCA/La Strada Belarus is cooperating with state structures and authorities,
but our main focus is on women's needs. Thus, we don't inform police if woman
doesn't want such contacts.
We are establishing contact with foreign Consulates and Embassies located in
Belarus. Unfortunately, not always we can obtain certain understanding and
definite support of our activities on the issue. In particular, the officials
from the Italian Embassy in Minsk consider that only few
Belarusian women are going to Italy in pursuit of job or marriage. However, the
analysis of the number of phone-calls received from La Strada hot-line reveals
that Italy is on the forth place among the list of most popular countries of
destination for Belarusian women.
Therefore, I would like kindly ask you to share information about Belarussian
women victims of trafficking and slavery practices in Italy. We will appreciate
highly any information you could provide us in order to lobby of recognizing
Italy as a destination country for Belarussian women by
authorities of Italian Embassy in Belarus.
We will also appreciate if you could share our request with other Italian NGOs
working on the issue of trafficking in women.
If there are Belarusian women who need help, please, give them our hot-line
number (375-17) 245 31 67 (Tuesday and Wednesday from 10.00 to 19.00) and we
'll try to do our best and help them to find new life strategy. The hot-line is
operating, providing consultations for the women, who are going abroad for the
job search, studies or marriage; for those, who occurred themselves in a
difficult situation abroad; for the women, who came back home and who are in
need of our help.
HUMAN TRAFFICKING
HUMAN TRAFFICKING
DOCUMENTS AND RESOURCES
by Isabelle Laroche
INTERNATIONAL
INSTRUMENTS
2001
· UN Convention
Against Transnational Organized Crime
2000
1999 (Entered
into force in 2000)
· Optional Protocol to the
Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination Against Women
1995
· Beijing Declaration and Platform for Action
1993
· Vienna Declaration
and Programme of Action
1989 (Entered
into force in 1990)
· Convention on the Rights of
the Child
1979 (Entered
into force in 1981)
· Convention on the Elimination
of All Forms of Discrimination Against Women
1966 (Entered
into force in 1976)
· International Convention on
Civil and Polical Rights
1956 (Entered
into force in 1957)
1953
· Protocol amending the 1927
Slavery Convention
1949 (Entered
into force in 1951)
1949
1948
· Universal Declaration of Human
Rights
1947
1933 (Amended
by the 1947 Protocol)
· International Convention for
the Suppression of the Traffic in Women of Full Age
1926 (Entered
into force in 1927)
1921 (Entered
into force in 1922 - Amended by the 1947 Protocol)
· Convention for the
Suppression of Traffic in Women and Children
1910 (Entered
into force in 1912 - Amended by the 1949 Protocol)
· Convention for the
Suppression of White Slave Traffic
1904 (Enterend
into force in 1905 - Amended by the 1949 Protocol)
· International
Agreement for the Suppression of the White Slave Traffic
See also Summary of Human
Rights Standards for the Treatment of Trafficked Persons,
GAATW, 1999.
1910 (Entered into force in 1912 - Amended by the
1949 Protocol)
· Convention for the
Suppression of White Slave Traffic
1904 (Enterend
into force in 1905 - Amended by the 1949 Protocol)
· International
Agreement for the Suppression of the White Slave Traffic
· See
also Summary of Human
Rights Standards for the Treatment of Trafficked Persons,
GAATW, 1999.
Cumulative list of
documentation related to the UN OHCHR Trafficking Programme produced in 2001,
(PDF)
· Guide to the New UN
Trafficking Protocol, Coalition against Trafficking in
Women, 2001
· Background to the
Anti-Trafficking Protocol
· Trafficking in
Persons: Updates ans Perspectives, IOM (PDF
file)
· Trafficking in Migrants: New
IOM Figures on the Global Scale of Trafficking,
2001 (PDF file)
· The Racial Dimensions of Trafficking
in Persons – Especially Women and Children,
A World Conference against Racism document, 2001
· Trafficking of
Children: the Problem and Response Worldwide, ILO,
December 2001
· Profiting from Abuse,
UNICEF, 2001
· NGO Position on Trafficking in
Persons, Especially Women and Children, 2000
· Report of the
Special Rapporteur on violence against women, its causes and consequences, on
trafficking in women, women’s migration and violence against women,
UN Commission on Human Rights, 2000
· IOM Service area :
counter-trafficking
Brevi notizie sui convegni che si sono tenuti
recentemente
1) IOM STOP conference: Preventing and combattine
trafficking of human beings”
Memo on
the IOM STOP conference on „Preventing and Combating Trafficking in Human
beings“ Brussels 18-20 September 2002
The „European Conference on
Preventing and Combating Trafficking in Human Beings“, which was
organised by the International Organisation for Migration under the EU STOP
programme from 18th to 20th September 2002 in Brussels, drew considerable
interest from many sides.
The number of approximately 1400
participants (from all over Europe and beyond) as such already is impressive,
especially given that originally an attendance of 500 persons was foreseen.
According to the organisers’ statistics around half of the participants
were representing national governments, the diplomatic corps or national
parliaments, another 20 % international organisations as well as the EU
institutions (NGOS accounted for another 20 %). Some 66 discussion papers had
been submitted to the organisers before the conference and the media interest
during the conference was quite high.
Indeed representatives of the governmental
side as well as of international institutions were playing a very prominent
role in programme of the three-day conference. The programme was subdivided
into a festive opening and closing session as well as a session of
presentations on the EU policies against trafficking in Human Beings and three
„working sessions“ on
a) Prevention of Trafficking
b) Victims Protection
c) Police and Judicial Cooperation
All sessions consisted of various
statements by high-ranking representatives of governments from all over Europe
plus a few representatives of national parliaments, international organisations
and European institutions. The three „working sessions“ were
complemented by plenary debates, during which representatives of additional
governments took the floor as well as representatives of NGOs (national and
international).
Due to the format of the conference, the
debate was only to a limited degree interactive and giving space for a real
controversy. However a number of points, which all speakers had in common,
emerged as well as a few points about which there was recognisable
disagreement.
All speakers underlined their deep
conviction that trafficking in human beings is a serious crime, a modern form
of slavery and as such violation of human dignity and underlined the work,
which their respective government/country/organisation is already undertaking
to combat trafficking. There also was an overall agreement that a response to
trafficking needed to combine preventive measures, assistance to victims as
well as police/ judicial action; that a response should be both national as
well as international and involve actors from the different sectors
(government, police, NGOs etc.). The need to combat the root causes, i.e.
poverty in the countries of origin as well as the demand in countries of
destination, was also repeatedly mentioned.
It might in the concrete work of the CCME
member organisations in the different countries be helpful to follow up what
the respective government has committed itself to (the speeches as well as
other documents should be available at
http://www.belgium.iom.int/STOPConference/Confdocs)
Apart from these areas, in which a broad
consensus emerged, a few controversial points became clear:
There was a longer debate on the question
if one should combat the phenomenon of prostitution as such (e.g. by penalising
the customers of prostitutes) as an integral part of the efforts of combating
trafficking. While several (mainly Scandinavian) speakers argued along these
lines, other participants felt that this would make it even more difficult to
assists victims of trafficking.
Another hotly debated issue was the
question of assistance to victims of trafficking and especially the question of
residence permits to victims of trafficking. The main debate here was whether
the issue of a residence permit should be linked to the willingness of a
trafficked person to testify against the trafficking networks (as a lot of
governmental actors argued) or rather be seen as a form of compensation for the
victim of a crime (as a lot of NGOs argued). There also was a longer debate if
these residence permits should only be granted on a temporary base. Several
NGOs also in the debate underlined that testifying for a lot of victims meant a
considerable danger for their own life and often those of their families.
It was also interesting to see to which
degree certain governments almost exclusively underlined the need for a
cooperation in Justice and Home affairs related questions, while others took a
very integrated (prevention, assistance, JHA cooperation) approach to the
issue.
CCME had in cooperation with Caritas
Europa submitted a statement to the conference in which both organisations
underlined the need for durable and comprehensive assistance for the victims of
trafficking and the need for a cooperation between authorities and NGOs in such
assistance measures. Representatives of both CCME and Caritas also had the
chance to underline these concerns in oral interventions during the debate.
Several other church-related organisations (such as ICMC or JRS) were present
at the conference and the Patriarchate of the Romanian Orthodox Church (Mr.
Cosmin Grigorescu) had both submitted a discussion paper and made an oral intervention
at the conference. Among several speakers that underlined the role of Civil
Society in the fight against trafficking, the Romanian Foreign Minister Mr
Geoana highlighted the role of churches in this respect.
As an evaluation, one can in general say
that the conference was extremely important in terms of public acknowledgement
of the problem of trafficking and the scope of the problem. It also was good in
the sense that a lot of actors (especially governmental ones) made strong
commitments to the struggle against trafficking and the NGO-public partnership
in this context- I believe these commitments will become extremely important in
our future work.
The conference also gave visibility to the
activities undertaken by the different actors to combat trafficking. Space for
real discussion was however limited, so that the real controversial issues
could be mentioned but not really debated. The visibility of NGOs and their
concrete work in the field and „on the ground“ in the programme left
a lot to be desired, even though a lot of NGOs took the floor during the
debate. (The question where the NGOs were involved in the planning process and
during the conference itself gave rise to a lot of criticism during the
interventions and could not be answered clearly by the IOM)
Regarding concrete results the picture is
quite confusing. The organisers had stated the intention that a „Brussels
declaration“ would be adopted during the conference and had presented a
draft of this declaration. The draft underlined the need for prevention work,
assistance to trafficked persons and for a police/judicial cooperation, even
though in very general terms.
During the debates a lot of speakers had
referred to this declaration and suggested a number of concrete
amendments/changes. It however until the end of the event remained totally
unclear what would happen with the draft and the suggested changes - a point of
further discontent for many participants. It now seems (but yet I am not sure
about it) that a team from the organisers will redraft the text on the basis of
the comments/suggestions made during the conference and in a few weeks time
will publish it as the „Brussels declaration“.
2)
Prostituzione Migrante
Casa dei diritti sociali – FOCUS e Club
Punto e a capo
PROSTITUZIONE MIGRANTE
Identità negate e libertà di strada
Roma 4-5 ottobre 2002
Sala Valdese, Via Marianna Dionigi 59
Il seminario é stato
un incontro per parlare del fenomeno gigantesco della prostituzione
migrante. Per discutere intorno a
questo problema, sono stati presenti filosofi, giuristi e sociologi insieme a
rappresentanti delle associazioni di volontariato e ad esponenti politici e
parlamentari.
Il
fenomeno della prostituzione migrante, nei diversi interventi, é stato
analizzato da un punto di vista etico, teorico e giuridico. Il primo giorno, il 4 ottobre,
presieduta dalla giornalista Cristina Poli, il fenomeno e stato introdotto con
una visione generale. Si è
discusso di prostituzione migrante nell’ambito di un discorso più
ampio sulla globalizzazione, come di due fenomeni che s’intersecano. Dopodiché, è da
sottolineare l’intervento fatto da Carlo Bersani per la sua
rilevanza. Questi ha parlato delle
diverse modalità di prostituzione e le sue conseguenze, facendo una
differenziazione fra la prostituzione volontaria e involontaria. La prostituzione involontaria sarebbe
quella gestita dalle mafie e con lo scopo dello sfruttamento economico,
purtroppo caratterizzata dalla violenza e dalle condizioni umane vicine alla
schiavitù. Bersani prosegue
inserendo il discorso della prostituzione in quello della povertà e ha
parlato di come la prostituzione è sempre una scelta difficile, ma tante
volte, un mezzo di sostegno per famiglie intere.
Il
5 ottobre ci sì è soffermati più sulle questioni attuali
di questo fenomeno e sulla produzione legislativa intorno alla
prostituzione. E' stata
soprattutto arricchente l’intervento di Maria Grazia Giammarinaro la
quale, appunto, fa una severa critica della proposta di legge avanzata
dall’onorevole Pittelli. E'
stato anche discusso l’articolo 18: Permesso di soggiorno per motivi di
protezione sociale. Sulla
legislazione in questa materia, tutti erano d’accordo su una questione:
dare voce e voto alle prostitute o alle loro rappresentanti per fare una legge
a loro più adatta e più giusta.
Scritto da: Maria Teresa Castano
3)
Riparliamo
di tratta
RIPARLIAMO DI TRATTA
La tratta delle donne a
scopo di sfruttamento sessuale:
il fenomeno, la cultura,
gli interventi.
4 ottobre 2002
Sala Assemblee Intesa Bci
Piazza Belgioioso n. 1 -
Milano
Il
convegno è stato organizzato anche come occasione per presentare il
libro di M. Ambrosini "Comprate e vendute" e per fare il punto sul
problema della tratta.
Questo
tipo di emergenza, di criminalità organizzata con le sue drammatiche
notizie e tragicità che vediamo a tutti i livelli nel traffico e che si
inserisce nella dinamica più ampia dell'immigrazione, viene tradotto e
diffuso quotidianamente attraverso i mass-media. L'intervento di A.Bourlot,
docente di Teorie e Tecniche di Comunicazioni di Massa, mi è sembrato,
tra gli altri, uno dei più interessanti per i punti che ha toccato e che
inducono alla riflessione: in particolare si è soffermato sui criteri
impliciti in base a cui vengono selezionati, filtrati e collegati ad altri macro-temi
socialmente determinati; sulle modalità in cui nasce/muore un ciclo di
notizie dedicato al tema della tratta e i suoi percorsi di elaborazione della
notizia; sulle strategie di trasformazione del tema della tratta in racconto e
sulla sua specifica spettacolarizzazione attraverso le categorie di
quantità, stranezza, esoticità.
Durante il
convegno è stato molo interessante e intelligente il fatto che si sono
susseguiti interventi teorici sul tema e altri (come quello di L.Grosso,
Vice-Presidente del Gruppo Abele), più pratici, incentrati sul lavoro di
strada, sui modi e sui mezzi di lavoro diretto con i soggetti vittime di tratta
e con i vari fenomeni connessi.
L'intento
è di proseguire con l'impegno di mantenere vivo il dibattito ad un
livello culturale elevato e quello di ricerca e di formazione, di coniugare
intervento diretto e riflessione sul lavoro.
Silvia De
Fabiis
4) Convegno “ Identità della donna consacrata al servizio
della donna sfruttata”
Organizzato dall’Unione Superiore Maggiori d’Italia
26 ottobre 2002 Roma
16 novembre 2002 Napoli
SITI INTERNET SU TEMI DI ASILO E
IMMIGRAZIONE
ASGI
(Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione): www.stranieri.it
digilander.libero.it/asgi.italia/
(sito curato da Silvia Canciani dell'ASGI)
Sergio
Briguglio per il Gruppo di Riflessione:
http://briguglio.frascati.enea.it/immigrazione-e-asilo
ACNUR /Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati): www.unhcr.ch
ECRE
(European Consultation on Refugees and Exiles): www.ecre.org
UNIONE
EUROPEA: http://europa.eu.int.
GOVERNO:
http://www.governo.it
Elena Rozzi (sito
di Save the Children sui minori stranieri non accompagnati): www.savethechildren.it/minori/minori_home.htm
Chiara Favilli
(sito di UCODEP sulla politica europea di immigrazione e asilo): www.ucodep.org/banca_dati/argomenti.asp
TRAFFICKING: http://www.december18.net/traffickingcon