COMUNICATO
STAMPA
SENZACONFINE: MILITANTE DEL FIS ALGERINO NON
SARA‚ ESTRADATO
LA CORTE DI STRASBURGO DA‚ TORTO AL GOVERNO ITALIANO
La
tutela dei diritti fondamentali, a partire dal diritto alla vita,
dev‚essere ormai imposta dall‚esterno al governo Berlusconi.
E‚ questa l‚amara riflessione dell‚associazione
Senzaconfine
sulla vittoria del suo ufficio legale, che ha ottenuto ieri dalla Corte di
Strasburgo „l‚ordine al governo italiano di sospendere
l‚espulsione del cittadino algerino Yacer Nacine finchè il governo
algerino non offra adeguate e formali garanzie sulla sua vita, sicurezza e
incolumità‰.
Così
riassume la vicenda Dino Frisullo, segretario di Senzaconfine: „Militante del Fis,
espulso dall‚università di Tabha e colpito da ordine di cattura,
Nacine si rifugiò in Italia senza chiedere asilo per non farsi
individuare dai servizi algerini. Nel ‚94 a Caserta fu colpito da un
decreto di espulsione per il quale pende ricorso al Tar, e che non ha potuto
far revocare perché successivamente coinvolto nel processo di Napoli ad
altri militanti del Fis, la cui sentenza è ora in attesa di
appello‰.
„In
base a quella vecchia espulsione nel marzo di quest‚anno, in pieno clima
di guerra, Nacine è stato prelevato nella sua casa e tradotto nel Cpt di
Caltanissetta e poi a Ponte Galeria, per essere rinviato in Algeria dove
l‚attendeva tortura e morte. La sua richiesta di asilo politicoè
stata rigettata dall‚apposita commissione del Viminale, che gli negava
anche il permesso „umanitario‰ generalmente accordato a chi rischia
la vita in caso di rimpatrio. Solo l‚immediato ricorso delle avvocate
Simonetta Crisci e Marialuisa D‚Addabbo alla Corte europea, sostenuto
anche dal Consiglio italiano per i rifugiati, ha impedito che Nacine facesse la
stessa fine dell‚ingegnere siriano recentemente consegnato dalla polizia
italiana, con la sua famiglia, ai suoi aguzzini a Damasco‰.
Roma,
11.4.03