Novitý Europa di dicembre-gennaio 2002
ASGIñProvincia di Torino Progetto Atlante a cura di Chiara Favilli
http://www.provincia.torino.it/xatlante/00start.htm
Relazione
PE sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea (2001)............... 4
La Corte di Giustizia ha, con sentenza
emessa il 26 novembre 2002, affermato che la restrizione della libertý di
movimento imposta dalla Francia al cittadino spagnolo Oteiza Olazabal Ë
legittima ai sensi dellíart. 39, par. 3 del Trattato. La Corte ha infatti
ritenuto che si tratta di un caso di restrizione giustificata da motivi di
ordine pubblico e di sicurezza nazionale costituite dalla militanza del
soggetto in questione nellíETA e dalla presenza di gravi accuse nei suoi
confronti.
Sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Comunitý europea
del 16 dicembre 2002 due importanti documenti relativi al rilascio dei visti ed
ai controlli alle frontiere. Si tratta dellíIstruzione
consolare comune e del Manuale
comune giý adottati dal Comitato esecutivo istituito dalla Convenzione di
applicazione dellíaccordo di Schengen. Sinora tali documenti erano classificati
come riservati e quindi non pubblicati mentre adesso, in seguito ad una decisione
del Consiglio, sono stati pubblicati quasi integralmente. Si tratta di due
importanti testi che permettono di ricostruire le prassi adottate dalle
autoritý consolari nel rilascio dei visti e dalle polizie allíattraversamento
delle frontiere.
Il Consiglio dellíUnione europea Affari generali e relazioni esterne
del 27 gennaio 2003 ha formalmente approvato la proposta di direttiva
recante norme minime per líaccoglienza dei richiedenti asilo COM (2001) 181
del 3 aprile 2001, dopo che nel Consiglio GAI del 28 novembre 2002 era stato
raggiunto líaccordo politico. La direttiva prevede che ai richiedenti asilo in
attesa della conclusione dellíesame della propria richiesta sia garantito un
alloggio, cibo, vestiario e un sostegno economico per le spese giornaliere
oltre a cure mediche, informazioni e accesso alla scuola. Gli aspetti della
direttiva pi˜ deboli sono quelli relativi allíaccesso al lavoro e del
trattamento dei familiari. La direttiva dovrý essere trasposta negli
ordinamenti nazionali entro gennaio 2005.
Il 1 gennaio 2003 si Ë insediata la Presidenza
greca. Come di consueto sono state rese note le prioritý che la
Grecia intende perseguire in questo semestre. per quanto riguarda
líimmigrazione e líasilo si tratta in gran parte di proseguire nellíattuazione
delle decisioni di Siviglia secondo il programma tracciato dalla Presidenza
danese.
Si segnala inoltre che la Grecia e líItalia
(la quale come noto assumerý la presidenza a partire dal 1 luglio 2003) hanno
presentato il programma
di lavoro del Consiglio per il 2003.
La Commissione ha presentato la proposta
di regolamento COM (2002) 679, del 28 novembre 2002 recante modifiche al
regolamento 539/2001 che contempla líelenco dei Paesi i cui cittadini devono
essere in possesso del visto allíattraversamento delle frontiere esterne. La
proposta prevede che líEcuador sia inserito fra i Paesi ai cui cittadini Ë
richiesto il visto per soggiorni anche inferiori a tre mesi, mentre esonera dal
visto per soggiorni superiori a tre mesi i cittadini svizzeri in virt˜
dellíaccordo sulla circolazione delle persone che Ë entrato in vigore lo scorso
giugno 2002. Il Consiglio Gai del 19 dicembre ha raggiunto líaccordo sulla
proposta che verrý formalmente adottata dopo il ricevimento del parere del
Parlamento europeo.
Adottate le conclusioni
in materia di gestione delle frontiere esterne e lotta allíimmigrazione
clandestina (p. I) nelle quali si ribadisce la necessitý di effettuare
rigidi controlli alle frontiere esterne in particolare in entrata. Si
sottolinea che ad ogni ingresso debba essere apposto un timbro da parte delle
autoritý di frontiera che attesti, oltre alle altre informazioni richieste dal
Manuale comune, la data di tale attraversamento della frontiera. Nel caso in
cui il passaporto del cittadino di Paese terzo sia privo di tale timbro occorre
procedere ad una valutazione della legittimitý del soggiorno della persona in
questione. Il Consiglio ha poi chiesto alla Commissione di precisare le norme
pertinenti ed eventualmente a presentare proposte volte allíarmonizzazione
delle prassi dei singoli Paesi anche in vista dellíallargamento.
Approvato il secondo volume del catalogo
per la corretta applicazione dellíacquis di
Schengen onde permetterne una corretta applicazione indicando le
migliori prassi e costituendo un parametro nelle valutazioni che saranno
condotte nei Paesi candidati. Il Consiglio ha anche preso atto della relazione
della Presidenza sullo stato díattuazione della totalitý dellíacquis di Schengen nei Paesi candidati.
La Presidenza ha informato il Consiglio sullíandamento
dei negoziati
con gli Stati Uniti per la conclusione dellíaccordo di cooperazione giudiziaria
(p. 8). Al momento si sono concluse le discussioni preliminari su tutte le
materie dellíaccordo. Tale trattato andrý ad integrare i trattati bilaterali attualmente
in vigore tra i singoli Stati membri e gli Stati Uniti in materia di
estradizione ed assistenza giudiziaria. La Presidenza ha affermato di fronte al
Parlamento europeo che Ë stato raggiunto un accordo su uno degli aspetti pi˜
critici ossia il rispetto dei diritti fondamentali permettendo agli Stati membri di rifiutare líestradizione in
caso di possibile applicazione della pena di morte.
Líapprovazione della proposta di decisione
quadro sul razzismo e la xenofobia, inizialmente inserita nellíordine del
giorno del Consiglio del 19 dicembre, Ë stata rinviata ad una delle prossime
sessioni del Consiglio nel corso del semestre di presidenza greca. Il punto sul
quale non Ë stato possibile raggiungere un accordo tra gli Stati membri Ë
quello relativo alla punibilitý degli atti razzisti per sÈ o in presenza anche
di un intento da parte dellíautore.
» iniziata in Spagna líoperazione Ulisse che vede la polizia, le
guardie di finanza e navi militari di Spagna, Francia, Portogallo, Italia e
Regno Unito pattugliare alcuni tratti delle coste del Mediterraneo allo scopo
di rilevare e dissuadere le centinaia di piccole imbarcazioni provenienti dalle
coste africane. Si tratta di una delle azioni concrete realizzate in seguito
alle conclusioni del Consiglio europeo di Siviglia che ha posto líattenzione
sul contrasto dellíimmigrazione clandestina via mare. La prima fase
dellíoperazione si chiude lí8 febbraio mentre la seconda Ë in programma per il
prossimo mese e si concentrerý sullíOceano atlantico intorno alle Isole
Canarie.
» operativo a partire dal 15 gennaio 2003 il
sistema di rilevazione delle impronte digitali per i richiedenti asilo previsto
dal regolamento Eurodac.
Líaccordo
di riammissione dellíUnione europea con Hong, il primo concluso
dallíUnione, Ë stato firmato il 27 dicembre 2002. Nella relazione approvata dal
Parlamento europeo il 19 dicembre 2002 viene denunciata la mancanza di
consultazione del Parlamento europeo e líassenza nel testo dellíaccordo delle
clausole relative al rispetto dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra
del 1951.
La Commissione ha presentato lo scorso 3 dicembre la comunicazione
COM (2002) 703 sullíintegrazione delle questioni connesse allíemigrazione
nelle relazioni dellíUnione con i Paesi terzi in attuazione di quanto
richiestole dal Consiglio europeo di Siviglia. La Comunicazione si compone di
due parti: la prima analizza i rapporti tra emigrazione e sviluppo mentre la
seconda fornisce un quadro delle risorse finanziarie disponibili a livello
comunitario per il rimpatrio dei richiedenti asilo respinti e degli immigrati,
per la gestione delle frontiere esterne e per i progetti di cooperazione in
tema di immigrazione nei Paesi terzi.
Il 16 dicembre 2002 la Commissione ha presentato la comunicazione
COM (2002) 738 con líaggiornamento semestrale del quadro di controllo sui
progressi compiuti nella realizzazione dello spazio di libertý, sicurezza e
giustizia.
Il 18 gennaio la Commissione per le libertý e i diritti dei cittadini
ha approvato la relazione
Anna TerrÚn i CusÏ sulla proposta di direttiva sulle condizioni d'ingresso
e di soggiorno dei cittadini di paesi terzi per motivi di lavoro subordinato o
autonomo.
Il 23 gennaio la Commissione per le libertý e i diritti dei cittadini
ha approvato nellíambito della procedura di codecisione la relazione
Giacomo Santini sulla proposta di direttiva sul diritto dei cittadini
dellíUnione e dei loro familiari di circolare liberamente nel territorio degli
Stati membri.
Il 14 gennaio il Parlamento ha approvato a strettissima maggioranza la relazione
di Joke Swiebel sulla situazione dei diritti fondamentali nell'UE per l'anno
2001, elaborata sulla base della Carta dei diritti fondamentali.
Nell'ambito del capitolo libertý, si deplorano ìle sospensioni dei diritti fondamentali avvenute
durante le manifestazioni pubbliche e in particolare in occasione della
riunione del G8 a Genova, come la libertý di espressione, la libertý di
circolazione, il diritto alla difesa e il diritto allíintegritý fisicaî. Quanto
ai disordini di Genova, ìil Parlamento continuerý ad accordare particolare
attenzione al seguito delle indagini amministrative, giudiziarie e parlamentari
avviate in Italia per accertare se in tale occasione si sia ricorsi a
trattamenti o punizioni disumane o degradantiî.
I deputati esortano poi gli Stati membri ad adottare una politica
comune di asilo e un
programma ambizioso di integrazione dei cittadini dei Paesi terzi; a
regolarizzare lo statuto delle persone senza documenti che hanno legami
significativi con il Paese d'accoglienza; a rendere pi˜ flessibili le procedure
di naturalizzazione o di doppia nazionalitý; ad intensificare la lotta
all'immigrazione clandestina; a limitare la detenzione di chi richiede asilo a
casi eccezionali e a periodi limitati di tempo; ad aderire al principio del non
respingimento.
In materia di discriminazione, si denuncia il trattamento riservato ai Rom e in
particolare le politiche praticate da Grecia e Italia per quanto riguarda gli
alloggi.
Per quanto riguarda la cittadinanza dell'Unione tutti gli Stati membri sono invitati ad
applicare la Convenzione europea sulla partecipazione degli stranieri alla vita
pubblica a livello locale e ad estendere il diritto di voto e di eleggibilitý
alle elezioni locali ed europee a tutti coloro che provengono da Paesi terzi
che abbiano vissuto legittimamente per almeno tre anni nell'Unione europea.
Il 15 gennaio il Parlamento europeo ha approvato la Relazione
sulla comunicazione - Verso una gestione integrata delle frontiere esterne
degli Stati membri dell'Unione europea elaborata dal deputato del Partito
popolare europeo Hubert Pirker
Il Parlamento europeo ha approvato il 15 gennaio 2003 una risoluzione
sulla politica comune in materia di immigrazione e asilo nella quale si
rammarica che finora non sia stata avviata un'attiva politica comune in materia
di immigrazione mentre accoglie con favore la proposta della Commissione
europea sui permessi per le vittime della tratta di esseri umani che cooperano
nelle inchieste penali contro i loro trafficanti. Il Parlamento deplora inoltre
i ritardi nell'adozione della direttiva sul diritto al ricongiungimento
familiare, nonchÈ della direttiva sulle condizioni di ingresso e soggiorno di
cittadini di Paesi terzi per motivi di lavoro.
I parlamentari denunciano anche la mancanza di controllo democratico
sulle misure adottate nel settore dell'asilo e dell'immigrazione, conseguenza
del fatto che il Parlamento Ë solo consultato (spesso con limiti di tempo di
tre mesi) e raramente informato sui cambiamenti sostanziali che intervengono
nel processo di negoziato del Consiglio.
Nikiforos Diamandouros Ë il nuovo mediatore
europeo che rimarrý in carica fino al termine della legislatura corrente.
La Commissione europea ha rinnovato il sito
dedicato allo spazio di libertý, sicurezza e giustizia. Rispetto alla versione
precedente il sito risulta pi˜ completo contenendo quasi tutti i documenti
inerenti a questo settore.
Il 1 febbraio 2003 Ë entrato in vigore il Trattato di Nizza. Per quanto
riguarda le norme su immigrazione e asilo il trattato prevede che si applichi
la procedura di codecisione alle misure in materia di asilo non appena il Consiglio avrý istituito una
normativa comunitaria che definisca norme comuni e principi essenziali (art.
67, par. 5, T Ce).
Inoltre con la dichiarazione comune n. 5 allegata al Trattato gli Stati
membri si sono detti d'accordo a che, nel prendere la decisione ai sensi
dellíart. 67, par. 2, secondo trattino T Ce, alcune decisioni relative alla
circolazione dei cittadini di paesi terzi o alla politica d'immigrazione saranno soggette alla procedura di
codecisione.
Si segnala anche che díora in poi la Gazzetta ufficiale prenderý la
denominazione di Gazzetta Ufficiale dellíUnione europea.
Il Gruppo di lavoro X
Libertý, sicurezza e giustizia ha approvato nella riunione del 27 novembre la relazione
finale che Ë stata sottoposta alla plenaria
il 6 dicembre. Il rapporto richiede che per líimmigrazione e líasilo sia
adottata la regola della maggioranza qualificata e sia introdotto il principio
di solidarietý nel Trattato.
Si Ë tenuta a Venezia lo scorso 9 dicembre la Terza Conferenza per
la Carta Europea dei Diritti dellíUomo nella Cittý che ha discusso
prevalentemente di immigrazione in particolare prendendo in considerazione i
diritti sociali, civili e politici degli immigrati nelle cittý.
La Svizzera ha concluso un accordo con il Senegal volto ad espellere
verso questo Paese ogni cittadino dellíAfrica occidentale di nazionalitý
incerta e la cui domanda di asilo sia stata rigettata.