405351
(Turco )
06/02/03
Disposizioni
per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle
Comunità europee in materia di garanzie contro le discriminazioni
Al
Ministro per le politiche comunitarie, al Ministro per le pari opportunità,
al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
- la
legge 1o marzo 2002, n. 39 (Disposizioni per l'adempimento di obblighi
derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge
comunitaria 2001) delega il Governo ad «emanare, entro il termine e con
le modalità di cui all'articolo 1, commi 1 e 2, uno o più decreti
legislativi al fine di dare organica attuazione alla direttiva 2000/43/CE del
Consiglio, del 29 giugno 2000, e di coordinare le disposizioni vigenti in
materia di garanzie contro le discriminazioni per cause direttamente o
indirettamente connesse con la razza o l'origine etnica, anche attraverso la
modifica e l'integrazione delle norme in materia di garanzie contro le
discriminazioni» e che tale termine scadrà il prossimo 10 aprile
2003;
- la
necessità per il nostro Paese di dotarsi di una legislazione specifica
contro la discriminazione su base etnica o razziale è confermata sia
dagli ultimi fatti di cronaca accaduti come le ripetute aggressioni al leader
dell'Unione dei Musulmani d'Italia, Adel Smith ed al suo collaboratore Massimo
Zucchi, da parte di militanti della formazione di estrema destra Forza Nuova,
sia dai rilievi mossi anche recentemente all'Italia da Organismi internazionali
e comunitari (tra altri, «Secondo Rapporto sull'Italia» della
Commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa;
«Rapporto 2001» dell'Osservatorio dell'Unione Europea su razzismo e
xenofobia; Relazione della «Commissione libertà e diritti dei
cittadini» del Parlamento Europeo sulla situazione dei diritti
fondamentali nell'Unione europea; studio condotto da PLS Ramboll Management per
conto della Commissione Europea sugli organismi specializzati per la promozione
dell'uguaglianza e/o la lotta contro la discriminazione) sia dal frequente
verificarsi di atti di razzismo, anche violenti e fino all'omicidio, e di
discriminazione, inclusa la recente comparsa di «divieti d'ingresso ai
neri» in alcuni locali pubblici;
l'imminenza
del semestre italiano di Presidenza dell'Unione europea rende tale
necessità ancora più pressante, essendo la lotta contro le
discriminazioni un asse centrale delle politiche comunitarie;
- il 30
e 31 gennaio 2003 una conferenza europea promossa dalla rete europea contro il
razzismo (ENAR) con la partecipazione di rappresentanti della Commissione
europea, del Consiglio d'Europa, dell'osservatorio dell'Unione europea sul
razzismo e la xenofobia e del Comitato economico e sociale dell'Unione europea,
farà il punto sullo stato di avanzamento della messa in opera della
ripetuta direttiva negli Stati membri -:
a) se le
procedure per la preparazione dei decreti legislativi siano state avviate e
quale ne sia lo stato d'avanzamento;
b) quali
leggi, regolamenti e provvedimenti amministrativi il Governo ritiene che
debbano essere modificati per garantire la conformità alla direttiva;
c) se e
come il Governo intenda porre in essere azioni positive contro la
discriminazione su base razziale ed etnica al fine di evitare in futuro atti
violenti e discriminatori come quelli accaduti recentemente;
d) se e
quale formulazione il Governo intenda adottare in ordine allo slittamento
dell'onere della prova previsto dall'articolo 8 della direttiva;
e) se il
Governo abbia avviato o programmato consultazioni con le ONG e le associazioni
che lavorano nel settore della lotta contro il razzismo, e, se sì, con
quali e in base a quali criteri, procedure e tempi;
f) se il
Governo intenda creare un nuovo organismo per la promozione della parità
di trattamento o affidarne i compiti organismi preesistenti, e in ogni caso
come intenda assicurarne l'indipendenza.