MANIFESTAZIONE DI IMMIGRATI
Ancora in piazza per denunciare l’iniquità di questa legge
e della sua regolarizzazione truffa.
Molti lavoratori che hanno presentato domanda di regolarizzazione, che
hanno pagato i contributi che dovevano pagare i datori di lavoro, che hanno
pagato una sanatoria che è stata un condono per i datori di lavoro e una
condanna per i lavoratori migranti, che si vedono sottrarre ogni mese le quote
contributive dai loro stipendi, che sono diventati schiavi e vittime annunciate
dei datori di lavoro sono oggi, anche, ostaggi nella “fazenda”
Italia, non possono lasciare il paese nemmeno nei casi più disperati
come la morte di un parente.
Stiamo lavorando sempre più ore di quelle previste dai
contratti, svolgendo anche altre mansioni imposte dai “padroni” che
ci ricattano con la minaccia di non presentarsi a regolarizzare, di
licenziarci, che ci pagano meno di quanto previsto. Questo è il modello
di lavoro che si vuole allargare anche ai lavoratori italiani, i nuovi modelli
di contratto per lavoro subordinato che danno ai datori di lavoro la qualifica
di “padroni” come avveniva all’inizio del sistema
capitalistico. Per questo le lotte degli immigrati e dei lavoratori italiani
viaggiano insieme, per questo invitiamo i lavoratori italiani ad essere insieme
a noi a combattere il disegno di questo governo fatto di sfruttamento e di
schiavizzazione dei lavoratori, di tutti i lavoratori!
Denunciamo gli effetti di questa regolarizzazione voluta dal governo:
oltre alla clandestinizzazione dei migranti, ci sarà la legalizzazione
del lavoro nero, perché a pagare i contributi siamo noi, che (quando
saremo in regola, se mai lo saremo) avremo questo futuro.
Lo Stato riconosce e protegge il diritto del “padrone “ a
sfruttarci, perché se noi non siamo d’accordo prima
c’è il licenziamento e dopo segue l’espulsione.
Siamo schiavi in un paese che nega la schiavitù
Siamo discriminati in un paese che secondo la costituzione rispetta e
tutela le minoranze
Siamo perseguitati anche in base alla religione in un paese che
proclama la libertà di culto
Siamo incarcerati in carceri speciali per il reato di non lavorare
regolarmente, per non avere un alloggio, per essere sfruttati da persone senza
scrupoli che lucrano sulla nostra pelle.
L’Italia,
come i paesi europei, come tutti i paesi ricchi, usa il suo potere economico,
politico e militare per soggiogare i popoli dei paesi da dove proveniamo, paesi
dove gli italiani immigrati vivono come persone. La legge Bossi – Fini,
una legge razziale, persecutoria e discriminatoria, ci impedisce di restare in
questa terra, ci nega i diritti fondamentali, il diritto a una vita dignitosa
costruita con il nostro lavoro, ci nega il diritto di asilo che la costituzione
prevede, nega i diritti ai popoli rom la cui persecuzione è stata
condannata.
Per questo governo non siamo uomini, donne, bambini che con il nostro sacrificio costruiamo un futuro migliore per noi stessi e per le nostre famiglie, che senza il nostro lavoro sono condannati a patire la miseria, la fame e la morte, ma soltanto merce da sfruttare a suo piacimento, da rigettare quando non serve più.
VIENI CON NOI ALLA MANIFESTAZIONE DEGLI IMMIGRATI
IL 2 MARZO 2003
ALLE ORE 16:00
No! Alla Segregazione
No! Allo Sfruttamento dei Lavoratori Migranti
No! Allo Sfruttamento dei Lavoratori Italiani
No! Alla Guerra
Comitato immigrati in Italia (sede Roma)
Comunità Bangladesh, Comunità
Pakistana, Associazione Latinoamericana El Condor (Roma), Comunità
Moldava (Roma), Unione dei lavoratori Sri lankesi in Italia (Comunità
Sri Lanka), Associazione di Albanesi Iliria (Roma), Associazione Indiana
(Roma), Associazione Sunugal (Roma), Associazione dei Rom macedoni - Sutka
(Roma), Associazione Filippina (Roma), Org. Dhuumcatu, Associazione Ital-Bangla e Sviluppo,
Associazione Culturale Euro-Asia, Associazione Inca Perú
(Comunità Peruviana), Associazione Cittadini del mondo.
Per aderire: Via
Bixio, 12 - 00185 Roma (RM) tel. 0039/0644703827 Fax.
06/49383536
e-mail:
comitatoimmigratiroma@yahoo.it