(Sergio Briguglio 6/6/2004)

POLITICA DELL’IMMIGRAZIONE: INTERPRETAZIONE E POSSIBILI ALTERNATIVE

1. Elementi essenziali della normativa

• Ingresso per lavoro a seguito di chiamata, entro quote, con straniero ancora in patria
• Rigidita’ unilaterale riguardo al rinnovo:

o termini e requisiti tassativi per la richiesta

o termini per la risposta a carattere ordinatorio (largamente disattesi)

o flessibilita’ della normativa (art. 5, co. 5, 6 e 9 T.U.) generalmente ignorata

• Ostacoli per l’accesso alla carta di soggiorno:

o requisiti stringenti (reddito, alloggio, soggiorno pregresso, tipo di permesso) e scarsamente dipendenti dal comportamento dello straniero

o interpretazione restrittiva (nozione di permesso illimitatamente rinnovabile)

• Espulsione: severa (tassativita’, ricorso non sospensivo), ma “a campione” (mimetismo relativamente facile)
• Diritti fondamentali:

o in parte garantiti: salute

o in parte formalmente garantiti (di fatto, precari per chi e’ precario):

- unita’ familiare (preclusa per titolare di rapporti a termine di durata non sufficientemente lunga)

- minori (procedura di rimpatrio assistito scarsamente rispettosa dell’interesse del minore)

- studio (allontanabilita’ dello studente figlio minore di irregolari)

- casa (edilizia popolare pubblica riservata al titolare di carta di soggiorno e al lavoratore occupato con permesso di durata > 2 anni)

- lavoro (alla scadenza di un rapporto a termine, quasi impossibile ottenere un nuovo contratto)

• Asilo: formalmente garantito, ma inefficiente e via via piu’ a rischio (procedure sommarie, mancanza di tutela giurisdizionale effettiva)

2. Conseguenze

• Caratteristica fondamentale del fenomeno: alto tasso di illegalita’
• Risposta tipica dei governi:

o sanare

o inasprire le disposizioni sulle espulsioni

o introdurre requisiti piu’ restrittivi per l’ingresso e il soggiorno legale

• Feedback positivo (per i requisiti piu’ restrittivi) e “abuso” dei canali associati ai diritti (asilo, migrazione infra-diciottenni)
• Tutela di diritti fondamentali (asilo, minori) a repentaglio per esigenze di repressione
• Scarsa attenzione all’integrazione
• Nodo: restrittivita’ dei requisiti; come si spiega? come si corregge?

3. La politica degli ingressi: una possibile chiave di lettura

• Asimmetria asilo-immigrazione: diritto d’asilo, non di immigrazione
• Immigrato: irrilevante la condizione soggettiva => nessuna protezione dall’allontanamento, nessuna ammissione automatica, convenienza paese d’arrivo
• Chi decide che cosa e’ conveniente? Possibili fallimenti del mercato: concorrenza imperfetta, costi sociali non incorporati dai prezzi (beni non tutelati: esternalita’ negative), etc. => intervento statale
• Quali sono i beni da tutelare?

o Sicurezza => usuali strumenti di indagine e repressione

o Protezione del lavoratore nazionale => diritti inderogabili (usuali dinamiche insider/outsider)

o Principi e strutture dello Stato sociale => problema peculiare

• Migrante disinformato e povero => rischio di indigenza => abbassamento degli standard o collasso delle strutture dello Stato sociale
• Intervento correttivo rispetto al mercato: evitare la concomitanza dei due elementi (disinformazione e poverta’): agire sul versante informazione o sul versante autosufficienza
• Italia 1987-2002: prevenire mancanza di informazione: chiamata nominativa dall’estero (contratto preventivo), con varianti: reddito, alloggio, indisponibilita’, quote
• Anni 1988-2002:

o 19.000 ingressi (non stagionali) per anno (tot: 285.000)

o 90.000 sanati per anno (tot: 1.360.000)

• Esperienza ONG: quasi tutte le 19.000 chiamate corrispondono a escamotages => 83-100 % degli accessi corrispondono a regolarizzazioni ufficiali o mascherate
• Condizione di contratto preventivo troppo restrittiva
• Possibilita’, per mantenerla:

o reclutamento dall’estero: improponibile per famiglie e piccole imprese

o intermediazione (agenzia):

- illegale => funziona, ma con incertezza sull’inserimento effettivo

- legale (es.: OIM) => 60 chiamate su 5000 iscritti certificati, con una quota residua di 1200 ingressi

4. Una possibile politica alternativa

• Necessaria una rivoluzione copernicana: prevenire l’incapacita’ di rimpatrio
• Ricetta (compatibile con il quadro esistente): conversione turismo-lavoro:

o quota di risorse corrispondente al “minimo inserimento accettabile” (assegno sociale; disponibilita’ alloggio; assicurazione sanitaria; “biglietto di ritorno”)

o ingresso e soggiorno autorizzati sulla base dell’ammontare di risorse disponibili

• Gia’ sperimentato per il turismo (400.000 per anno in Italia)
• Da estendere al problema dell’accesso al lavoro:

o attivita’ saltuarie => rinnovo

o attivita’ stabili => conversione (stabilizzazione)

• Degrado delle condizioni al di sotto della soglia o mancato rinnovo => rimpatrio (straniero non invitato, diverso da nazionale)
• Esperienze simili (L. 40/98)

o Sponsorizzazione:

- sostentamento nella ricerca di lavoro (mezzi, alloggio, iscrizione SSN) e spese rimpatrio garantite da un terzo

- quote inutilmente basse (15000 per il 2000, 15000 per il 2001)

- grande successo (150000?)

- sponsor italiani: probabile escamotage; sponsor stranieri (circa il 50%): uso proprio

- limite principale: mancanza di conoscenze nel paese d’arrivo (simile all’impossibilita’ di incontro diretto); superabile con sponsorizzazione pubblica (mai utilizzata)

• Autosponsorizzazione:

o autosufficienza

o residui di quote per sponsorizzazione non utilizzati dopo 60 gg. (inesistenti, salvo paesi con accordi)

o liste nei consolati (inesistenti, salvo paesi con accordi)

o utilizzata solo per paesi con accordi (Albania, Tunisia, Marocco)

o Albania (OIM):

- 1200 ingressi

- 400 contatti

- 300 gia’ occupati

- 100 partecipanti a corso formazione

- 70 occupati

- 30 fallimenti

- 30/1200=2.5% < percentuale fallimenti < 30/400=7.5%

• Differenze tra autosponsorizzazione e conversione turismo-lavoro: nella seconda

o niente quote basate su stime del fabbisogno del mercato

o niente liste

=> ridotto l’intervento statale

5. Esame critico

• Obiezione 1: difficolta’ allontanamento straniero sotto soglia o con permesso non rinnovabile

o Risposta: fotocopia passaporto + impronte + biglietto

- allontanamento senza spesa per lo Stato; possibile appena necessario (dopo ricorso);

- non necessarie sanzioni (divieto di reingresso) ne’ detenzione (CPT): nessun danno e’ stato apportato alla collettivita’

o Nota: impronte a garanzia della possibilita’ di recupero del potere di controllo dello Stato (parzialmente dismesso all’atto dell’ammissione dello straniero a esercitare la liberta’ di movimento)

• Obiezione 2: concorrenza troppo aggressiva per il disoccupato nazionale

o Risposta: accertamento di indisponibilita’

• Obiezione 3: limiti nelle capacita’ di accoglienza

o Risposta: possibili tetti (o diluizioni, nello spazio e nel tempo)

• Benefici: se la soglia corrisponde al vero inserimento minimale (non inutilmente alta), e se non ci sono tetti numerici, il flusso illegale e’ privo di senso
• La conversione turismo-lavoro definisce una sorta di diritto di immigrazione: il migrante ha diritto ad essere ammesso purche’

o sia conosciuto e riconoscibile

o non sia un concorrente troppo aggressivo per il disoccupato nazionale

o non rappresenti un onere netto per il paese d’arrivo

• Nota:

o garantiti i beni da tutelare

o garantito il diritto d’asilo (domande d’asilo abusive non necessarie)

6. Conclusioni

• Trend italiano (L. 189/02): ritorno alla sola chiamata dall’estero (+ intermediazione possibile: nuovo art. 23; possibilmente extra-quota, da Regolamento)
• Armonizzazione europea:

o possibile accesso al permesso per lavoro per lo straniero legalmente presente ad altro titolo

o condizione di revoca: onere per il welfare

o accertamento di indisponibilita’

o assenza di quote, salvo il caso di limiti nella capacita’ di accoglienza

• Apparente accordo con il modello di conversione turismo-lavoro
• In realta’: parere contrario dei rappresentanti di tutti i Governi