IMMIGRAZIONE: IL SINDACATO APRE UNA FASE DI MOBILITAZIONE
NOTA DI CGIL-CISL-UIL
Malgrado la sanatoria, il sindacato valuta in quasi in seicentomila il numero delle persone ancora irregolari in questo Paese. Una cifra destinata a crescere viste le disuguaglianze sociali tra Nord e Sud del mondo e le differenze nei trend demografici, in particolare tra Europa e Africa.
E questa anche la conseguenza di un meccanismo di gestione dei flussi (quello del contratto di soggiorno e delle quote dingresso) che si rivelato assolutamente inadatto a garantire lincontro tra la domanda di lavoro italiana ed offerta di manodopera straniera. Oggi sono poche migliaia gli immigrati che entrano regolarmente nel nostro Paese, mentre gli irregolari sono valutati in quasi duecentomila lanno. Di questo passo si dovr procedere tra non molto ad una nuova sanatoria, a riprova che la Legge Bossi-Fini non ha posto le basi per una efficace programmazione dei flussi.
Il quadro delle incertezze, inoltre, aggravato dalle gravi insufficienze di personale e mezzi negli Uffici stranieri delle questure, che portano i tempi di rinnovo del permesso di soggiorno anche ad oltre 10 mesi nelle grandi citt. E non va sottaciuto il clima di caos ed incertezze che, in materia di ricongiungimenti familiari, regna in molti nostri consolati allestero: una situazione che potrebbe precipitare in conseguenza dellondata di richieste di ricongiungimento, fisiologica conseguenza dellultima regolarizzazione.
Con lentrata in vigore della legge n^ 30 sul mercato
del lavoro si determina una discriminazione multipla a danno dei lavoratori
immigrati, per i quali il mercato del lavoro offre soltanto le tipologie di
contratto pi precarie e flessibili (lavoro a chiamata, collaborazioni a
progetto ecc..), che non vengono per considerate idonee dalla legge Bossi-Fini rischio concreto
che si corre e che una parte consistente di quei 650.000 lavoratori, che sono
stati appena regolarizzati, ripiombi fatalmente in una condizione
dirregolarit.
Se si considera, infine, che ad oltre 20 mesi dallapprovazione della Legge mancano ancora i regolamenti attuativi e la relazione triennale se ne ricava un quadro di assoluta incertezza e provvisoriet nella politica di gestione dellEsecutivo che non pu pi essere accettato.
In questo senso Cgil-Cisl-Uil hanno chiesto lapertura di un confronto su pi tavoli, con i ministeri del Welfare, dellInterno e degli Esteri, con lobiettivo di affrontare e dare risposte da subito ad una situazione che non pu che aggravare il disagio dei lavoratori stranieri e la sensazione di diffidenza dellopinione pubblica italiana.
In mancanza di adeguate risposte dallEsecutivo ed in assenza dellapertura di un tavolo concertato di programmazione in materia di immigrazione, il sindacato aprir una fase di mobilitazione nei territori ed a livello nazionale, chiedendo ladesione di tutte le forze sociali e produttive interessate ad una seria ed efficace politica di integrazione ed accoglienza.