CIR CONSIGLIO ITALIANO PER
I RIFUGIATI
Onlus |
COMUNICATO
STAMPA LE ORGANIZZAZIONI DI TUTELA DEI RIFUGIATI E DEI DIRITTI UMANI DI TUTTA
EUROPA FANNO APPELLO ALLUNIONE EUROPEA AFFINCH ACCANTONI LA PROPOSTA PRINCIPALE IN MATERIA DI ASILO Con una iniziativa senza precedenti, le
organizzazioni di tutela dei rifugiati e dei diritti umani di tutta Europa
fanno appello, congiuntamente, allUnione Europea affinch metta da parte uno
dei principali elementi che hanno condotto alla formulazione del Sistema
Comune Europeo di Asilo. Tali Organizzazioni sono preoccupate per il fatto che le proposte che
definiscono alcuni paesi come paesi di provenienza sicuri o paesi terzi
sicuri, e lassenza di un diritto garantito per tutti i richiedenti asilo di
rimanere nel paese in cui hanno fatto richiesta di asilo durante lappello,
violino gli obblighi internazionali cui gli Stati Membri dellUE sono
vincolati. Non pensiamo di avere altre opzioni, se non quella di invitare lUE
ad accantonare questa proposta sulle procedure di asilo, che stata
formulata in reazione a paure e pressioni populiste suscitate riguardo ad un
flusso inesistente di rifugiati verso lUE, ha dichiarato Daphn Bouteillet
Paquet di Amnesty International, parlando in una conferenza stampa congiunta
tenutasi oggi a Bruxelles. Non consideriamo pi questa proposta credibile.
Essa in contrasto con gli obblighi assunti dalla stessa UE nella Carta dei
Diritti Fondamentali. Le organizzazioni sui rifugiati e i diritti umani oggi hanno reso
pubblica una lettera congiunta (si veda di seguito) diretta al Commissario
europeo per la Giustizia e gli Affari Interni, Antonio Vitorino. La lettera
lo invita a ritirare la proposta per una Direttiva del Consiglio recante
norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del
riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato. La questione deve essere discussa dai Ministri di Giustizia e Affari
interni nella riunione di domani, poich la scadenza di Maggio per la
conclusione dei negoziati imminente. Sappiamo che le negoziazioni non si sono ancora concluse, ma in
vista della scadenza di maggio fissata dal trattato di Amsterdam, il divario
fra le proposte in discussione e il diritto internazionale invece di
restringersi si sta ampliando, ha affermato Maria-Teresa Gil-Bazo dellECRE
(Consiglio Europeo per rifugiati ed esuli). Siamo rammaricati per il fatto
che le continue raccomandazioni provenienti dallalto Commissario delle
Nazioni Unite per i Rifugiati e dalle organizzazioni della societ civile
siano state ignorate dagli Stati Membri. La lettera delinea le preoccupazioni di tali gruppi riguardo al fatto
che la Direttiva, nella sua forma attuale, violi i diritti umani
internazionali e il diritto dei rifugiati. Le principali preoccupazioni
includono:
limpiego del
concetto di paesi di provenienza sicuri che fornisce una tutela procedurale
minima ad alcuni richiedenti asilo, basata esclusivamente sul loro paese di
provenienza;
limpiego del
concetto di paese terzo sicuro, che tende ad addossare la responsabilit di
gestione dei rifugiati ai paesi terzi, senza indagare se i soggetti coinvolti
abbiano legami significativi con tali paesi e se esistano particolari
circostanze per le quali il paese di destinazione potrebbe risultare insicuro
per un richiedente specifico;
lassenza di
uno specifico diritto per tutti i richiedenti asilo a rimanere nel paese di
asilo in attesa di una decisione finale riguardante i loro casi, che potrebbe
condurre al trasferimento dei richiedenti in paesi nei quali potrebbero
subire torture o altre violazioni dei diritti umani; ed in alcuni casi
potrebbe equivalere al refoulment, pratica
contraria alla Convenzione sui rifugiati del 1951 e ad altri strumenti
internazionali sui diritti umani. Le organizzazioni che hanno firmato la lettera diretta al Commissario
Vitorino hanno anche condannato il fatto che la Direttiva abbia tralasciato
questioni critiche, quali la detenzione dei richiedenti asilo e il diritto ad
unassistenza legale a discrezione degli Stati Membri. Questa proposta negherebbe ad alcuni richiedenti asilo laccesso a
procedure complete ed eque, e li trasferirebbe in paesi esterni allEuropa,
ha affermato Ben Ward del Human Rights Watch. Siamo profondamente
preoccupati per il fatto che lUE stia cercando di fare in modo che altri
paesi si assumano le sue responsabilit. Il CIR insieme ad Amnesty International, alla Federazione delle
Chiese Evangeliche, a Medici senza frontiere, a Pax Christi, a Save the
Children e all ICS-Consorzio Italiano di Solidariet, esprime viva
preoccupazione sullimpatto negativo che lapprovazione della Direttiva
europea avr sulla normativa di asilo in Italia. La Proposta di Legge (Pdl)
sullasilo, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, ha infatti gi subito un radicale
stravolgimento a seguito degli emendamenti proposti dal Governo, che
prevedono norme procedurali restrittive che limiteranno fortemente laccesso
al territorio e alla procedura di asilo e ad una effettiva tutela giurisdizionale
durante le varie fasi della procedura e che obbligheranno la maggior parte
dei richiedenti asilo ad essere sottoposti a trattenimento in centri
chiusi. Per ulteriori informazioni e interviste: CIR: Christopher Hein Tel. 06 69200114
AMNESTY INTERNATIONAL: Paola Nigrelli Tel. 06 4490224FCEI: Franca di Lecce
Tel. 06 4871566 ICS: Giulio Marcon
Tel. 06 85355081 MEDICI SENZA FRONTIERE: Andrea Accardi Tel. 06 4486921 PAX CHRISTI: Tonio DellOlio
Tel. 055 2020375 SAVE THE CHILDREN: Filippo Ungaro Tel. 06 4807001 |
|