PREMESSA
Tra il 12 e il 18 Giugno del 1938, in Germania ed in Austria, erano stati barbaramente picchiati, arrestati ed uccisi centinaia di ROM, durante quella che prese il nome di Settimana della Pulizia Zingara (Zigeuneraufraummungswoche).
Il 12 Novembre 1938 Joseph Goebbels, ministro della
propaganda, firm la circolare che, di fatto, teorizzava la soluzione finale
per la razza ebraica, dopo la notte del 9 Novembre dello stesso anno che, in
Assia e nel Magdeburgo, aveva
segnato lesplosione della violenza popolare contro il bacillo ebraico: 36 ebrei uccisi, 36 feriti in modo
grave, 815 negozi distrutti, 171 case e 191 sinagoghe date alle fiamme, 20.000
ebrei arrestati.
Nello stesso anno, l8 Dicembre, fu promulgata la
circolare firmata da Heinrich Himmler nella quale veniva ribadito il fermo
proposito di combattere la razza zingara. Per entrambe le questioni razziali interne al Terzo Reich
veniva, quindi, individuato il riferimento ad una necessaria soluzione finale
che avrebbe significato lo sterminio.
SIMON WIESENTHAL, ebreo nato nel 1908 in Galizia e stabilitosi a
Vienna dopo la 2 guerra mondiale, scampato al genocidio, si adoperato nella
cattura dei gerarchi nazisti fuggiti allestero per evitare il giudizio del
Tribunale Internazionale.
Si deve a lui la cattura e il processo di Adolf Eichmann. Moltissimi sono i riconoscimenti che gli sono stati conferiti in Germania , Francia. Italia, Stati Uniti: tra tutti spicca la Medaglia dOro del Congresso consegnatali da Governo Americano. Nel 1977 Simon Wiesenthal ha fondato un Centro di Documentazione che porta il suo stesso nome, con lobiettivo di contribuire alla memoria e alla documentazione dellOlocausto.
proprio Simon Wiesenthal, a fornirci la dimensione
anche quantitativa dello sterminio dei ROM affermando che: Gli Zingari sono stati uccisi in una
proporzione simile a quella degli ebrei, circa l80% nellarea di quei paesi
che erano occupati da nazisti.
Gli studi fatti da un altro studioso, G. Von Soest,
confermano anchessi una sensibile percentuale, mentre un recentissimo
conteggio effettuato dal Professore Stephen Castles rivela che il numero di ROM
caduti potrebbe avvicinarsi molto o addirittura superare quel milione e mezzo
che il MEMORIAL MUSEUM RESEARCH INSTITUTE individua come computo massimo.
In ogni caso, ci che ormai dimostrato dalla Storia, che il
martirio del Popolo ROM, ebbe un preludio terribile nella lucida scelta
ideologica di perpretare un vero e
proprio genocidio nei confronti di una popolazione che ebbe la sua meta finale
nelleccidio del Campo Zingari (Zigeunerlager) di Birkenau.
Auschwitz rappresenta la concreta sintesi di una logica fondata su
unideologia di morte, chiave di lettura universale che tocca lOlocausto sia
degli EBREI quanto dei ROM.
Dove non arrivarono i tedeschi, i fascisti locali di
molte altre regioni si adoperarono per ottener identici risultati, nel
tentativo di liberarsi della
peste zingara: in Estonia i SINTI e i ROM vennero annientati totalmente,
in Lettonia furono gli stessi tedeschi a chiuderli nelle sinagoghe lasciandoli
morire di fame. Se i nazisti erano stati supportati dai collaboratori ucraini
nel portare a termine leccidio di Babi Yar, nella Jugoslavia del Nord, il
gruppo fascista degli Ustascia agli ordini di Ante Pavelic, sostenitore del
separatismo croato, port a termine numerose uccisioni di massa di EBREI e ROM.
Numerosissimi zingari arrestati vennero rinchiusi nei campi tra i quali il
maggiore fu quello di JASENOVAC. Questultimo apr le sue porte al primo
trasporto di ROM il 29 aprile 1941. Il settore III C, il campo zingari interno
a Jasenovac, avrebbe accolto, in realt, una minima parte dei prigionieri
inviati; la maggior parte di questi veniva immediatamente passata per le armi.
I pochi sopravvissuti morivano di fame e di stenti. Vi sono testimonianze che
raccontano come ogni mattina venissero rimossi almeno 40 corpi di individui
morti per il freddo, la malnutrizione, le torture subite.
Esecuzioni feroci a colpi di bastone per non sprecare
pallottole venivano eseguite quotidianamente anche nei campi di USTICE e di
GRAVINA.
Non esistono archivi che documentino il numero di prigionieri uccisi a
JASENOVAC; lunica possibilit quella di risalirvi considerando i soggetti
prelevati da ogni villaggio. I due studiosi Acković e Bulajić
indicano che i ROM uccisi in Bosnia furono tra i 25.000 e i 30.000.
Lo Zigeunerlager di Auschwitz aveva aperto le porte al
primo trasporto di ROM il 26 febbraio 1943; da marzo i convogli cominciarono a
susseguirsi portando, il 7 di quello stesso mese, anche il primo trasporto
proveniente non solo dalla Germania e dallAustria, ma anche dalle zone europee
sotto il controllo del Terzo Reich.
Il libro mastro del Campo Zingari di Birkenau, salvato
da tre detenuti ebrei polacchi, indica con certezza che alla fine del 1943
erano 19.000 i ROM presenti nel lager. Lanno successivo salirono a 21.000. Tra
questi, per, non erano, compresi coloro che furono immediatamente uccisi;
perci gli storici Jerzy Debsky e Ian Parcer hanno indicato la cifra complessiva
di 23.000 Zingari internati nellarea B II E fino al definitivo massacro.
Dei 23.000 ROM di Auschwitz, ben 20.000 erano stati
uccisi: 13.614 erano morti per fame, stenti, torture ed esperimenti medici;
6.432 erano stati gassati e 32 passati direttamente per le armi dopo aver
tentato la fuga. Allappello sul
piazzale del lager del mese di gennaio del 1945 avrebbero risposto solo
quattro ROM.
MOTIVAZIONI PER LISTITUZIONE DI UNA GIORNATA DELLA MEMORIA PER RICORDARE LO STERMINIO DEL POPOLO ROM DA PARTE DEL NAZI-FASCISMO.-
Di fronte alla storia di un crimine contro lumanit
come quello perpretato dal nazi-fascismo nei confronti del popolo ROM, FIRENZE
istituisce una Giornata della memoria dedicata al ricordo dellorrore della
persecuzione razziale nei confronti della popolazione ROM e decide di adottare
il termine PORRAJMOS che, nella lingua ROM significa DIVORAMENTO e indica il
ricordo della persecuzione e dello sterminio che il TERZO REICH attu nei loro confronti.
Ricordare il PORRAJMOS significa ritornare a confrontarsi con i crimini contro
lumanit che segnano in modo indelebile il XX secolo, assumere pienamente la
responsabilit storica di eventi che devono essere portati alla luce della
conoscenza dopo essere rimasti in ombra per quasi mezzo secolo.
Ricordare il PORRAJMOS significa stringere legami pi
forti con un Popolo che ancora oggi vittima di pregiudizi, emarginazione,
separatezza e stereotipati luoghi
comuni in gran parte dellopinione pubblica.
Ricordare il PORRAJMOS significa, per FIRENZE, essere
la Citt che rende giustizia e risarcimento a un silenzio troppo lungo che ha
accompagnato la storia della persecuzione, prigionia e sterminio del Popolo
ROM.
La voce della memoria del PORRAJMOS avrebbe trovato
riconoscimento internazionale soltanto il 14 aprile 1994 quando, allinterno
dello U.S. Holocaust Memorial Museum di Washington si tenne la prima
Commemorazione delle vittime ROM dellOlocausto. Tuttavia il dott. Robert
Ritter, luomo che aveva indicato nella sterilizzazione coatta dei piccoli ROM
la via per risolvere la Zigeunerfrage (questione zingara) a guerra conclusa
veniva elogiato da un consigliere del governo federale per la sua profonda
conoscenza in materia di zingari e tornava ad esercitare come psicologo infantile
(si sarebbe suicidato nel 1950).
Il suo collaboratore, Adolf Wrth, continu a lavorare allUfficio
Statistica di Baden fino al 1970. Nel 1953, lUfficio Centrale per la Lotta
alla Piaga Zingara che tanto si era distinto per sua efficienza sotto il Terzo
Reich, subiva un cambiamento di nome e rinasceva con Ufficio Nomadi della
Polizia Criminale Bavarese. Fino ad oggi soltanto Ernst August Knig, una ex
guardia di Auschwitz, stato condannato allergastolo specificamente per crimini contro gli zingari (si
suicidato in cella nel 1991).
Il Consiglio Comunale di Firenze propone l8
Aprile come data per istituire la
Giornata della Memoria del PORRAJMOS.
L8 Aprile rappresenta,
infatti, per il popolo ROM una data nella quale celebrare la partenza dallIndia, loro terra
dorigine.
Proprio il 7 e l8 Aprile del 1971 si tenuto a Londra il 1 Congresso
Internazionale del Popolo ROM e in
quelloccasione si sono poste le basi per costruire lidentit di un Popolo
dotandosi di ununica e comune Bandiera, Inno, Lingua (romanes) e Nome, Rom.
Il Consiglio Comunale candida Firenze ad ospitare, l8
Aprile di ogni anno, iniziative, convegni, dibattiti e approfondimenti per la
Giornata della Memoria dedicata al PORRAJMOS del Popolo ROM.
Allegata bibliografia inviata per fax in data odierna
Mozione rom