STRANIERI
A LAVORO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:
ORDINANZA
DELLA CORTE DI APPELLO DI FIRENZE.
La
Corte d'Appello di Firenze ha emanato, in data 2 luglio 2002, una
ordinanza
nella quale si afferma il diritto del lavoratore immigrato, stabilmente
soggiornante in Italia di partecipare ai concorsi pubblici, e quindi di poter
lavorare nella pubblica amministrazione a tutti i livelli.
Nel
pronunciare l'ordinanza in oggetto, la Corte fiorentina ha completamento
ribaltato la decisione del giudice di primo grado, che aveva dato ragione alla
Pubblica Amministrazione, sulla base della presunta validit della norma che
limita ai soli possessori della cittadinanza italiana la possibilit di accesso
al pubblico impiego.
Secondo
la Corte d'Appello di Firenze, infatti, l'esclusione del cittadino
immigrato
dalla partecipazione ad un concorso pubblico costituisce atto
di
discriminazione, come tale sanzionato dagli art. 43 e 44 del Testo Unico
sull'immigrazione.
In
sostanza l'ordinanza in oggetto afferma che la regola della parit di
trattamento
nell'accesso alla pubblica amministrazione riguarda sia l'ipotesi
della
selezione mediante collocamento, sia quella mediante pubblico concorso.
Nel
pronunciarsi sull'argomento la Corte di appello di Firenze ha peraltro
confermato
un precedente orientamento espresso dal TAR Liguria.
La
Corte d'Appello di Firenze afferma anche il principio che in casi analoghi
non
necessario rivolgersi al TAR per l'annullamento del provvedimento
amministrativo
di esclusione, ma si pu agire direttamente dinanzi al Tribunale Civile, poich
si tratta di un comportamento discriminatorio.
m.n