Un nigeriano si appella ai giudici di Strasburgo: non sar espulso
Il clandestino sconfgge Bossi
NICCOLO ZANCAN
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ORSE questa una storia gigantesca. La Corte europea per i diritti dell'uomo a Strasburgo ha invitato il governo italiano a non eseguire l'espulsione di un nigeriano rinchiuso nel centro di permanenza temporanea di corso Brunelleschi. Lui un uomo che da un anno aspetta l'esito di una richiesta di asilo politico. un immigrato di fede cristiana scappato da una persecuzione religiosa. Strasburgo ha stabilito un principio che le legge Bossi-Fini nemmeno contempla. E cio che non si pu espellere dall'Italia un uomo senza permesso di soggiorno mentre un tribunale sta valutando le sue ragioni. In buona sostanza: la clandestinit non pu essere una condizione che priva gli esseri umani dei loro diritti giuridici. Come il diritto alla difesa e a una conduzione corretta del procedimento penale. Quest'uomo e il suo avvocato hanno aperto una strada nuova. Inedita. Sono scampati a un decreto di espulsione, dalla parte della ra-
gione. La prefettura di Torino stata costretta ad annullare il provvedimento.
L'avvocato si chiama Gianluca Vitale. Nel suo ricorso ha affermato che le legge italiana viola la convenzione europea dei diritti dell'uomo e della libert. Articolo tre: Nessuno pu essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti. Articolo tredici: Ognuno ha diritto ad un ricorso effettivo. E allora si capisce che questa la storia di un immigrato, ma anche molto di pi. la storia delle gabbie e dei container di corso Brunelleschi. Dei tantissimi nuovi immigrati, in fuga dagli orrori del mondo, che fanno domanda di asilo politico.
Lui stava per essere rimpatriato prima ancora che venissero discusse le sue istanze, cacciato senza diritto di parola: Mentre in Nigeria la situazione tutt'altrb'che pacificata. Lui era un numero sulle statistiche della polizia, un uomo invisibile. Adesso cammina per la citt, tornato a essere lina persona.
Da La Repubblica del 7.09.2004 Cronaca di Torino
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