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Piemonte

01/08/2005 - 19:30

IMMIGRAZIONE: CONSIGLIO STATO RIAPRE CASO VOTO STRANIERI

(AGE) TORINO - Si riaccende la polemica sul voto agli immigrati dopo il parere negativo dato dal Consiglio di Stato, interpellato dal ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu. Epicentro del caso continua a essere Torino, dove dieci giorni fa il Comune, con una modifica dello Statuto, ha riconosciuto il diritto di voto nelle circoscrizioni agli stranieri residenti da almeno sei anni. Decisione che ha spinto lo stesso Pisanu a rivolgersi ai giudici amministrativi. ''Non c'e' alcun atto del governo teso ad annullare la nostra delibera'', afferma il sindaco Sergio Chiamparino, che tuttavia precisa di non avere ancora letto il testo del pronunciamento del Consiglio di Stato. ''Questo parere - sostiene Chiamparino - ha lo stesso valore di quello analogo di un anno fa, sul quale abbiamo impostato la nostra modifica dello Statuto. Per questo andremo avanti e se ci saranno dei ricorsi ci rivolgeremo al Tar e poi al Consiglio di Stato''. Secondo il sindaco di Torino, inoltre, il parere del Consiglio di Stato ''e' uno stimolo ulteriore perche' si affronti'' il tema del voto agli immigrati ''con chiarezza normativa in ambito nazionale''. Agostino Ghiglia, presidente provinciale e consigliere comunale di An, commentando il pronunciamento del Consiglio di Stato parla di ''una sonora batosta per le velleita' di Chiamparino e del centrosinistra torinese e di una vittoria di An, che per prima ha iniziato la lotta contro la concessione indiscriminata del voto a qualunque immigrato senza garanzie.. Ora - dice ancora Ghiglia - il sindaco di Torino deve ammettere che la delibera del 21 luglio e' illegale e ritirare la proposta''. Stessa richiesta avanza Roberto Cota, sottosegretario alle Attivita' Produttive e segretario piemontese della Lega Nord: ''Chiedo a Chiamparino di ritirare immediatamente, prima che intervenga il governo, la delibera con cui illegittimamente ha dato ai cittadini extracomunitari il diritto di voto. La decisione del Comune e' un grave errore, un eccesso di populismo e una forzatura''. L'europarlamentare del Carroccio Mario Borghezio definisce il parere dei giudici amministrativi ''uno schiaffo meritato alla demagogia degli amministratori di una citta' che non vuole diventare, per colpa loro, la mecca di tutti gli immigrati del mondo''. Mercedes Bresso, presidente (di centrosinistra) della Regione Piemonte, e' critica con il pronunciamento dei giudici amministrativi: ''Non mi risulta che la questione del voto agli immigrati sia normata da una legge dello Stato e quindi mi sembra discutibile che lo Stato intervenga su una materia, quella delle circoscrizioni che sono istituite su basi volontarie e con compiti molto trascurabili''. ''Al di' dell'aspetto legale - aggiunge il presidente della Giunta regionale - comunque, sarebbe meglio che la questione venisse risolta usando la porta principale: lo Stato, cioe', dia diritto di voto agli immigrati, perlomeno per quanto riguarda le elezioni comunali e provinciali in questo modo verrebbe garantita la stabilita' ''. (AGE) NUN


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