ÒEĠ dopo la prima emergenza, che per individui e comunit si
rendono pi evidenti e dolorose le ferite invisibili dei traumi. Dopo la
risposta ai bisogni primari come cibo, casa, cure mediche saranno le ferite
invisibili a condizionare le vite delle comunit colpite dallo TsunamiÓ
sostiene Natale Losi, etno-psicoterapeuta, responsabile dellĠUnit Psicosociale
e di Integrazione Culturale dellĠOIM, con sede a Roma. ÒSuperare i traumi
significa occuparsi di un tipo molto speciale di vulnerabilit, attraverso un
approccio psicosociale di lungo periodo che prevenga gli effetti della paura e
dei traumi anche sulle generazioni futureÓ prosegue Losi.
I disastri naturali,
in termini di conseguenze (e quindi di interventi) psicosociali, presentano
molte similitudini con le situazioni di post-conflitto. In molte di queste
situazioni, come nei Balcani e in Cambogia, lĠOIM ha sperimentato con successo
strategie multidisciplinari che hanno consentito agli individui e alle comunit
lĠelaborazione e il superamento di esperienze traumatiche.
Gli interventi
psicosociali a favore di popolazioni colpite da disastri naturali, tuttavia,
possono andare incontro ad ulteriori difficolt data lĠassenza, a differenza
che nei conflitti, di un ÒnemicoÓ
tangibile, identificabile. Di qui lĠopportunit di utilizzare e
legittimare in senso terapeutico rituali culturalmente appropriati per
lĠelaborazione della morte e del lutto.
EĠ quindi pi che
mai importante identificare i leader
(religiosi e non) delle comunit colpite, per rendere condiviso questo tipo di
elaborazione. Queste figure potrebbero rappresentare una risorsa
importantissima per la costruzione di risposte efficaci. LĠOIM presente sul
campo con professionisti della salute mentale oltre che in Sri Lanka anche ad Aceh, in Indonesia.
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