Con l'arrivo del bel tempo e' ripreso l'assalto dei clandestini alla
coste siciliane. E il centro di prima accoglienza di Lampedusa rischia il
collasso. Oltre mille extracomunitari giunti nell' isola delle Pelagie in nove
sbarchi consecutivi nelle ultime 24 ore sono stipati in una struttura nata per
ospitare un massimo di 190 persone.
Una situazione esplosiva che non potra'
risolversi con il rimpatrio in Libia degli immigrati. Uno stop e' arrivato da
una decisione della III sezione della Corte Europea dei diritti dell' uomo, che
ha sospeso l' espulsione verso il Paese africano di undici immigrati giunti a
marzo in Sicilia. L'orientamento e' stato reso noto da un gruppo di senatori
dell' Unione in una conferenza stampa organizzata a Palazzo Madama. Il tribunale
ha accolto un ricorso urgente presentato il primo aprile da un team di avvocati,
guidati da Anton Giulio Lana, a nome di 79 immigrati. Dopo aver chiesto notizie
al governo italiano, la Corte ha deciso di sospendere le espulsioni, una scelta
vincolante per le autorita' italiane. Nelle prossime settimane i
giudici
saranno chiamati a pronunciarsi nel merito della vicenda, decidendo se la Libia
offra o meno garanzie adeguate per la tutela dei diritti umani delle persone
espulse sul suo territorio.
Il "bollettino" degli sbarchi viene aggiornato in
continuazione
Le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia
di Finanza hanno lavorato senza sosta, notte e giorno, per soccorrere i boat
people che hanno ripreso a solcare il Canale di Sicilia. Gli ultimi due barconi
sono stati intercettati nel pomeriggio da un Guarda Coste della Capitaneria, che
prima ha raccolto 31 clandestini e poi altri 130.
Il sindaco di Lampedusa,
Bruno Siragusa, pur ammettendo lo stato di stress e di disagio, all'interno del
Centro e tra le forze dell'ordine, tende tuttavia a ridimensionare i risvolti
del fenomeno sulla popolazione e, soprattutto, sul turismo. "Non vorrei - spiega
- che si creasse un allarmismo ingiustificato. La situazione e' sotto controllo.
Piu' che di sbarchi, parlerei di interventi di soccorso, operazioni umanitarie
che a Lampedusa siamo ormai abituati ad affrontare".
Ai clandestini
sbarcati a Lampedusa si sono aggiunti, all'alba di questa mattina, gli immigrati
approdati sul litorale agrigentino, tra Marina di Palma e Licata, in due sbarchi
successivi. Polizia e carabinieri sono riusciti a intercettarne un centinaio, ma
le ricerche sono proseguite per tutta la giornata.
Un altro barcone con 19
immigrati diretto verso le coste siciliane, ma che aveva sbagliato rotta, e'
stato bloccato a poche miglia da Malta da una motovedetta locale. Gli
extracomunitari - palestinesi, egiziani e indiani - hanno dichiarato di essere
partiti da un porto libico.
Con l' emergenza sbarchi scoppiano anche le polemiche
"La Sicilia - dice Mauro Fistarol, responsabile sicurezza della Margherita -
si scontra ogni giorno con il fallimento di una legge, come la Bossi- Fini, che
non tiene conto dei patti bilaterali, ma si accanisce solo contro gli immigrati,
con
l'unico risultato di sovraffollare il centro di accoglienza di
Lampedusa, creando non pochi problemi ad amministratori locali e cittadini".
E mentre l'Arci annuncia assistenza legale gratuita per
gli immigrati sbarcati a Lampedusa, la sezione italiana di Amnesty International
scrive al ministro dell'interno, Giuseppe Pisanu, chiedendo che vengano
rispettati i diritti umani degli stranieri arrivati via mare negli ultimi giorni
nell' isola delle Pelagie.
Nel dibattito interviene anche la Lega che
attraverso Guido Rossi, vicepresidente della Lega Nord a Montecitorio, sollecita
invece il Governo a "mantenere la linea dura contro i clandestini ed a chiedere
ragione a Gheddafi dell'evidente non collaborazione nonostante tutti gli sforzi
e le risorse messi in campo per un maggiore controllo delle coste libiche".