caro Sergio,
ho letto le proposte Sinisi-Turco e le tue risposte.
Condivido le proposte, come rivedute e corrette da te.
Tuttavia ritengo che esse siano sostanzialmente necessarie, ma non ancora sufficienti per attuare dal 2006 in poi politiche migratorie efficaci e costituzionalmente legittime.
Perci ritengo che debbano essere assai integrate nel numero e nella qualit secondo le seguenti
precisazioni, che spero condividerai e vorrai tramettere ai tuoi autorevoli
corrispondenti:
1) occorre prevedere nuovi e pi innovativi e flessibili criteri per selezionare le domande di ammissione di nuovi lavoratori extracomunitari rispetto alle domande presentate: occorre sostituire un criterio meramente cronologico con il possesso di determinati titoli di studio e/o di determinate competenze professionali specifiche da indicarsi nella programmazione delle quote e tale nuovo criterio dovrebbe essere il criterio di ammissione preferenziale al mercato del lavoro nazionale, sia che esso avvenga su richiesta del datore di lavoro, sia che avvenga per inserimento del mercato del lavoro. In proposito occorrerebbe imitare la recentissima legislazione britannica: lo Statement of Changes in Immigration Rules HC 302 del 10 febbraio 2005 prevede un sistema di valutazione a punti delle competenze del lavoratore extracomunitario interessato a entrare nel Regno Unito, e introduce un meccanismo privilegiato di ingresso per i lavoratori definiti "highly skilled migrant". Questi lavoratori potranno accedere al mercato del lavoro pur non avendo, al momento dell'ingresso nel Regno Unito, alcuna offerta di lavoro, purch dimostrino di possedere le competenze professionali indicate dalla legge e intendano risiedere stabilmente nel paese. Grazie alle proprie competenze professionali, il lavoratore specificamente qualificato avr dunque il diritto di entrare nel Regno Unito e di andare alla ricerca di un lavoro.
2) la sottrazione di alcune categorie di lavoratori dal principio della programmazione (annuale o pluriennale che sia) delle quote annuali di ingresso non dovrebbe essere disposta dalla legge, ma dovrebbe essere una mera facolt lasciata dalla legge alla decisione flessibile del Governo sulla base dell'andamento dei flussi migratori e dei tassi di disoccupazione. Ritengo infatti che tutta la discussione su sponsor e nuovi immigrati sia forse un po' superata dall'avvenuto e prossimo allargamento dell'UE: Milioni di lavoratori comunitari sono e saranno disponibili oggi e dal 2007 (si pensi a Romania e Builgaria) e non affatto detto che a differenza di ci che accaduto nel passato, non vogliano davvero fare la scelta di emigrare (una prova sta nell'enorme massa di emigrati romeni arrivati in Italia dopo la soppressione dell'obbligo del visto per motivi turistici). A quel punto evidente che dal 2006/2007 il fabbisogno di lavoratori extracomunitari (in senso tecnico) potrebbe essere assai inferirore rispetto a quello che immaginiamo oggi...
3) bisogna con chiarezza prevedere l'abrogazione dell'istituto (incostituzionale) del contratto di soggiorno per l'accesso al lavoro degli
stranieri gi regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale
4) bisogna con chiarezza prevedere che - in pieno adempimento della riserva di giurisdizione prevista dall'art. 13, comma 2 Cost. - qualsiasi provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale (sia esso provvedimento amministrativo di espulsione, sia esso respingimento adottato dal Questore) comporti l'immediato accompagnamento alla frontiera deve essere disposto dal giudice (del tribunale e non pi del giudice di pace!) su richiesta dell'autorit di P.S. (e non pi con una mera convalida successiva), sulla quale deve pronunciarsi entro tempi brevissimi (massimo entro 48+48 ore entro le quali potrebbe essre disposto dal Quetore il trattenimento provvisorio nel CPT): il giudice dovrebbe cos nell'ordine a) disporre o no il provvedimento di respingimento o di espulsione; b) convalidare o no il trattenimento provvisorio nel CPT; c) disporre o no il trattenimento nel CPT se ne ricorrono i presupposto e se non sussistono idonee alternative.
5) in materia di asilo occorre dare piena e competa attuazione all'art. 10, comma 3 Cost., almeno in osservanza alle norme comunitarie da attuare (nelle diverse tre forme dello status di rifugiato, della protezione sussidiaria e della protezione temporanea) e in corso di approvazione, inclusa la riforma della procedura e della tutela giurisdizionale, prevedendo un effetto sospensivo del ricorso giurisdizionale avverso l'eventuale decisione negativa delle Commissioni
6) in materia di integrazione occorre ricostituire un apposito e preciso fondo nazionale per le politiche migratorie e ricostituire con nuovi membri e con convocazioni periodiche ravvicinate i 2 organi consultivi previsti dalle leggi vigenti (Commissione per le politiche di integrazione, Consulta nazionale dei problemi dei lavoratori e delle loro famiglie)
7) per assicurare un effettivo e costante coordinamento politico-amministrativo delle funzioni svolte in materia di immigrazione dalle diverse amministrazioni centrali dello Stato occorre prevedere l'istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di un apposito Dipartimento, presso il quale trasferire almeno le predette Commissione e Consulta, oltre che la stesura del Documento programmatico, della programmazione delle quote e il resto della promozione e del coordinamento interministeriale
8) occorre con legge e con regolamento provvedere all'abrogazione di tutte le norme legislative e regolamentari vigenti in materia di immigrazione e di asilo che siano illegittime per violazione della Costituzione o delle norme internazionali o comunitarie o - per i regolamenti - di altre norme legislative, nonch provvedere alla disciplina uniforme di tutta la documentazione necessaria per il rilascio e il rinnovo dei vari titoli di soggiorno e all'immediata pubblicazione di tutte le circolari ministeriali in materia
9) in materia di cittadinanza occorre prevedere alcune precise riforme della legislazione vigente.Le modifiche alla disciplina legislativa della cittadinanza italiana devono mirare ad adeguarla alle norme costituzionali (eliminazione di ogni residua discriminazione fondata sul sesso), a favorire l'acquisto della cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia (se uno dei genitori regolarmente soggiornante in Italia e i minori hanno regolarmente compiuto in Italia almeno gli 8 anni di istruzione obbligatoria prescritti dall'art. 34 Cost. e non hanno procedimenti penali o condanne), a favorire l'acquisto della cittadinanza per naturalizzazione a seguito di lunga residenza (8 anni di residenza regolare ininterrotta per lo straniero titolare di carta di soggiorno che disponga di un alloggio in locazione o in proprit, che non abbia procedimenti penali o condanne e che abbia un reddito minimo non inferiore all'importo della pensione sociale). Occorre altres prevedere l'autorizzazione alla ratifica di convenzioni internazionali in materia di cittadinanza e la semplificazione degli adempimenti amministrativi richiesti per la presentazione delle domande di naturalizzazione. A fronte di questo allargamento delle naturalizzazioni ragionevole impedire elusioni e frodi nei casi di acquisto della cittadinanza italiana per naturalizzazione, con particolare riguardo alle elusioni nell'ambito della naturalizzazione a seguito di matrimonio, ma con misure da attuare da parte dell'autorit giudiziaria prima della celebrazione del matrimonio (possibilit per il P.M. di impugnare teporaneamente le pubblicazini matrimoniali con ricorso davanti al tribunale qualora sussistano elementi precisi e concreti di simulazione)
10) in materia di elettorato amministrativo dei cittadini extracomunitari occorre che una legge ordinaria dello Stato preveda - in conformit con il capitolo C della parte I della Convenzione sulla partecipazione europea degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, fatta a Strasburgo il 5 febbraio 1992 (e la legge deve predere di ritarare la riserva posta a tale capitolo al momento della ratifica) - che ogni straniero extracomunitaria legalmente residente in Italia da almeno 5 anni eserciti l'elettorato amministrativo alle elezioni comunali alle medesime condizioni previste dalla legislazione italiana per l'elettorato amministrativo dei cittadini comunitari
Spero di aver fatto cosa utile e condivisibile
Paolo Bonetti