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LA.S.G.I. (Associazione per gli studi giuridici sullimmigrazione), che da molti anni opera  nello studio delle problematiche migratorie in Italia e nella tutela dei diritti dei cittadini migranti, esprime con la presente il proprio sdegno e la propria protesta per i contenuti dellarticolo: Unetnia sempre in cronaca nera Hanno il monopolio criminale di clonazione e prostituzione, apparso nelledizione del 3 ottobre scorso del quotidiano da Lei diretto e a firma di Augusto Parboni.

Larticolo in oggetto, sebbene  non  citi, n faccia riferimento a fatti precisi e specifici e a  fonti certe, sembra trarre  spunto da fatti di cronaca relativi allasserito  coinvolgimento di gruppi o persone di nazionalit rumene in attivit criminose, ma finisce per estendere allintera comunit nazionale rumena unimmagine e  caratteristiche altamente infamanti e negative, volte a suscitare nellimmaginario collettivo sentimenti di odio, paura ed intolleranza verso tale collettivit ed i suoi appartenenti.

Aldil dellestrema violenza del linguaggio e delle affermazioni, appare inaccettabile che  tale categorizzazione negativa dellintera popolazione rumena, imposta come un assioma inconfutabile,  venga fondata  su un concetto, quella della razza, che oltre ad essere scientificamente e storicamente inesistente, richiama ideologie squalificate ed aberranti.

Lintero pezzo giornalistico  contiene generalizzazioni negative che muovono appunto sul dato della razza, che inteso evidentemente in senso  genetico e quindi immutabile,  plasmerebbe  lintera nazione rumena e si confonderebbe con questultima. Ne consegue, ad esempio, che larticolista non scrive di un prossimo ingresso nellUnione Europea dello Stato rumeno, bens della razza rumena !!. Scelte linguistiche e di contenuto che appaiono inconciliabili con una coscienza democratica ed europea e possono configurare, pertanto, una gravissima  violazione di precise norme deontologiche, civili e anche penali.

Riguardo alle prime, si richiama alla Carta dei doveri del giornalista, approvata dal Consiglio Nazionale dellOrdine dei Giornalisti FNSI, in base alla quale il giornalista ha il dovere fondamentale di rispettare la persona, la sua dignit [] e non discrimina mai nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche. La legge sullOrdine dei Giornalisti impone nellesercizio della professione losservanza delle norme di legge a tutela della personalit altrui e lobbligo inderogabile al rispetto della verit sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealt e buona fede (art. 2 l. 3 febbraio 1963, n. 69).

Riteniamo, peraltro, che larticolo pubblicato sul Suo quotidiano possa configurare pure il reato di diffusione  di idee fondate sulla superiorit o sullodio razziale o etnico di cui allart. 1 a) della legge n. 205/1993, come modificato dallart. 13 della legge 24 febbraio 2006, n. 85.

E principio pacifico e consolidato dalla giurisprudenza italiana ed europea che il diritto alla libera manifestazione del pensiero, tutelato dalla nostra Carta Costituzionale, non pu essere esteso fino alla giustificazione di atti o comportamenti che, pur estrinsecandosi in una esternazione di proprie convinzioni, ledano tuttavia altri principi di rilevanza costituzionale ed i valori tutela dallordinamento giuridico interno ed internazionale, tra cui si colloca il principio di uguaglianza e pari dignit tra le  persone, a fondamento delle norme in tema di contrasto alla discriminazione etnico-razziale e ai fenomeni del razzismo (Corte di Cassazione, sez. I, sent. 28.02.2001, n. 341).

Larticolo pubblicato sul Suo quotidiano reca offesa alla dignit delle migliaia di cittadini di origine rumena che vivono in Italia, lede dunque il bene giuridico tutelato dalla norma, cio  il diritto di questi cittadini ad un regolare andamento del vivere civile, da cui derivano il senso della loro  tranquillit e della sicurezza, che potrebbero -anche solo potenzialmente- essere turbati dal diffondersi di pensieri e concezioni di chiara matrice razzista.

Ci uniamo dunque alla nota di protesta inviataLe dallAmbasciatore della Repubblica di Romania in Italia, cos come da altre organizzazioni ed associazioni, e confidiamo che Vorr promuovere i passi e le azioni necessarie per porgere  le  scuse e  rettificare quanto pubblicato, sulla base di quanto previsto dal codice deontologico dei giornalisti in Italia. Nel  contempo, confidiamo che nei confronti dellautore dellarticolo verr avviato il procedimento disciplinare previsto dallart. 48 della legge sullordine dei giornalisti.

Distinti saluti.

 

Torino li 10.10.2006

Avv. Lorenzo Trucco

Presidente ASGI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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