DECRETO LEGISLATIVO
9 Novembre 2007
, n. 204
Attuazione della direttiva 2004/80/CE relativa all'indennizzo delle
vittime di reato.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la direttiva 2004/80/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004,
relativa all'indennizzo delle vittime di reato.
Vista la legge 25 gennaio 2006, n. 29, recante disposizioni per
l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia
alle Comunita' europee - (Legge comunitaria 2005 che ha delegato il
Governo a recepire la citata direttiva 2004/80/CE, compresa
nell'elenco di cui all'allegato B della medesima legge;
Vista la deliberazione preliminare del Consiglio dei Ministri,
adottata nella riunione del 27 luglio 2007;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei
deputati e considerato che la competente Commissione del Senato della
Repubblica non ha espresso il parere;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella
riunione del 23 ottobre 2007;
Sulla proposta del Ministro per le politiche europee e del Ministro
della giustizia, di concerto con i Ministri degli affari esteri,
dell'economia e delle finanze e dell'interno;
E m a n a
il seguente decreto legislativo:
Art. 1.
Autorita' di assistenza
1. Allorche' nel territorio di uno Stato membro dell'Unione europea
sia stato commesso un reato che da' titolo a forme di indennizzo
previste in quel medesimo Stato e il richiedente l'indennizzo sia
stabilmente residente in Italia, la procura generale della Repubblica
presso la corte d'appello del luogo in cui risiede il richiedente,
quale autorita' di assistenza:
a) da' al richiedente le informazioni essenziali relative al
sistema di indennizzo previsto dallo Stato membro dell'Unione europea
in cui e' stato commesso il reato;
b) fornisce al richiedente i moduli per presentare la domanda;
c) a richiesta del richiedente, gli fornisce orientamento e
informazioni generali sulle modalita' di compilazione della domanda e
sulla documentazione eventualmente richiesta;
d) riceve le domande di indennizzo e provvede a trasmetterle
senza ritardo, insieme alla relativa documentazione, alla competente
autorita' di decisione dello Stato membro dell'Unione europea in cui
e' stato commesso il reato;
e) fornisce assistenza al richiedente sulle modalita' per
soddisfare le richieste di informazioni supplementari da parte
dell'autorita' di decisione dello Stato membro dell'Unione europea in
cui e' stato commesso il reato;
f) a richiesta del richiedente, provvede a trasmettere
all'autorita' di decisione le informazioni supplementari e
l'eventuale documentazione accessoria.
2. Qualora l'autorita' di decisione dello Stato membro dell'Unione
europea in cui e' stato commesso il reato decida di ascoltare il
richiedente o qualsiasi altra persona, la procura generale della
Repubblica presso la corte d'appello, quale autorita' di assistenza,
predispone quanto necessario affinche' l'autorita' di decisione
proceda direttamente all'audizione secondo le leggi di quello Stato
membro. Se si procede a videoconferenza, si applicano le disposizioni
della legge 7 gennaio 1998, n. 11.
3. A richiesta dell'autorita' di decisione dello Stato membro
dell'Unione europea, la procura generale della Repubblica presso la
corte d'appello, quale autorita' di assistenza, provvede
all'audizione del richiedente o di qualsiasi altra persona e
trasmette il relativo verbale all'autorita' medesima.
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto
dall'amministrazione competente per materia ai sensi
dell'art. 10, comma 3 del testo unico delle disposizioni
sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei
decreti del Presidente della Repubblica e sulle
pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo
fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge
alle quali e' operato il rinvio. Restano invariati il
valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.
- Per le direttive CE vengono forniti gli estremi di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea
(G.U.C.E.).
Note alle premesse:
- L'art. 76 della Costituzione stabilisce che
l'esercizio della funzione legislativa non puo' essere
delegato al Governo se non con determinazione di principi e
criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per
oggetti definiti.
- L'art. 87 della Costituzione conferisce, tra l'altro,
al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le
leggi e di emanare i decreti aventi valore di legge ed i
regolamenti.
- La direttiva 2004/80/CE e' pubblicata nella G.U.C.E.
6 agosto 2004, n. L 261.
- L'allegato B), della legge 25 gennaio 2006, n. 29,
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 8 febbraio 2006, n. 32,
S.O., cosi' recita:
�Allegato B
98/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
6 luglio 1998, sulla protezione giuridica delle invenzioni
biotecnologiche.
2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione
comunitaria in materia di acque.
2003/123/CE del Consiglio, del 22 dicembre 2003, che
modifica la direttiva 90/435/CEE concernente il regime
fiscale comune applicabile alle societa' madri e figlie di
Stati membri diversi.
2004/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
dell'11 febbraio 2004, concernente l'ispezione e la
verifica della buona pratica di laboratorio (BPL).
2004/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
21 aprile 2004, sulla sicurezza degli aeromobili di paesi
terzi che utilizzano aeroporti comunitari.
2004/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
29 aprile 2004, sulle prescrizioni minime di sicurezza e di
salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi
derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici)
(diciottesima direttiva particolare ai sensi dell'art. 16,
paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE).
2004/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
29 aprile 2004, relativa alla sicurezza delle ferrovie
comunitarie e recante modifica della direttiva 95/18/CE del
Consiglio relativa alle licenze delle imprese ferroviarie e
della direttiva 2001/14/CE relativa alla ripartizione della
capacita' di infrastruttura ferroviaria, all'imposizione
dei diritti per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria
e alla certificazione di sicurezza (direttiva sulla
sicurezza delle ferrovie).
2004/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
29 aprile 2004, che modifica la direttiva 96/48/CE del
Consiglio relativa all'interoperabilita' del sistema
ferroviario transeuropeo ad alta velocita' e la direttiva
2001/16/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa
all'interoperabilita' del sistema ferroviario transeuropeo
convenzionale.
2004/51/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
29 aprile 2004, che modifica la direttiva 91/440/CEE
relativa allo sviluppo delle ferrovie comunitarie.
2004/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
29 aprile 2004, relativa ai requisiti minimi di sicurezza
per le gallerie della rete stradale transeuropea.
2004/80/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa
all'indennizzo delle vittime di reato.
2004/81/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004,
riguardante il titolo di soggiorno da rilasciare ai
cittadini di paesi terzi vittime della tratta di esseri
umani o coinvolti in un'azione di favoreggiamento
dell'immigrazione illegale che cooperino con le autorita'
competenti.
2004/82/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004,
concernente l'obbligo dei vettori di comunicare i dati
relativi alle persone trasportate.
2004/83/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, recante
norme minime sull'attribuzione, a cittadini di paesi terzi
o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona
altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonche'
norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta.
2004/108/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
15 dicembre 2004, concernente il ravvicinamento delle
legislazioni degli Stati membri relative alla
compatibilita' elettromagnetica e che abroga la direttiva
89/336/CEE.
2004/109/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
15 dicembre 2004, sull'armonizzazione degli obblighi di
trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti i
cui valori mobiliari sono ammessi alla negoziazione in un
mercato regolamentato e che modifica la direttiva
2001/34/CE.
2004/113/CE del Consiglio, del 13 dicembre 2004, che
attua il principio della parita' di trattamento tra uomini
e donne per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e la
loro fornitura.
2005/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
dell'11 maggio 2005, che modifica la direttiva 72/166/CEE,
la direttiva 84/5/CEE, la direttiva 88/357/CEE e la
direttiva 90/232/CEE tutte del Consiglio e la direttiva
2000/26/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
sull'assicurazione della responsabilita' civile risultante
dalla circolazione di autoveicoli.
2005/19/CE del Consiglio, del 17 febbraio 2005, che
modifica la direttiva 90/434/CEE relativa al regime fiscale
comune da applicare alle fusioni, alle scissioni, ai
conferimenti d'attivo ed agli scambi d'azioni concernenti
societa' di Stati membri diversi.
2005/28/CE della Commissione, dell'8 aprile 2005, che
stabilisce i principi e le linee guida dettagliate per la
buona pratica clinica relativa ai medicinali in fase di
sperimentazione a uso umano nonche' i requisiti per
l'autorizzazione alla fabbricazione o importazione di tali
medicinali.
2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
7 settembre 2005, relativa al riconoscimento delle
qualifiche professionali.
2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del
26 ottobre 2005, relativa alla prevenzione dell'uso del
sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di
attivita' criminose e di finanziamento del terrorismo.
Nota all'art. 1:
- La legge 7 gennaio 1998, n. 11, reca: �Disciplina
della parte-cipazione al procedimento penale a distanza e
dell'esame in dibattimento dei collaboratori di giustizia,
nonche' modifica della competenza sui reclami in tema di
art. 41-bis dell'ordinamento penitenziario.�
Art. 2.
Autorita' di decisione
1. Nei procedimenti per l'erogazione delle elargizioni a carico
dello Stato previste dalle leggi speciali a favore della vittima di
reato commesso nel territorio dello Stato, o a favore dei suoi
superstiti, quando il richiedente e' stabilmente residente in un
altro Stato membro dell'Unione europea, la domanda dell'elargizione
puo' essere presentata tramite l'autorita' di assistenza dello Stato
membro dell'Unione europea dove il richiedente e' stabilmente
residente.
2. In tale caso, l'autorita' specificamente indicata dalla legge
speciale, cui compete la decisione sull'elargizione, comunica senza
ritardo all'autorita' di assistenza dello Stato membro dell'Unione
europea dove il richiedente e' stabilmente residente e al richiedente
stesso l'avvenuta ricezione della domanda, il nome del funzionario o
l'indicazione dell'organo che procede all'istruzione della pratica e,
se possibile, il tempo previsto per la decisione sulla domanda.
3. Qualora l'autorita' di decisione deliberi di procedere
all'audizione del richiedente o di qualsiasi altra persona, essa puo'
richiedere la collaborazione dell'autorita' di assistenza dello Stato
membro dell'Unione europea dove il richiedente e' stabilmente
residente. A tale fine, l'autorita' di decisione puo' chiedere
all'autorita' di assistenza di predisporre quanto necessario per
procedere direttamente all'audizione, anche attraverso il sistema
della videoconferenza. L'autorita' di decisione puo' chiedere
all'autorita' di assistenza di procedere essa stessa all'audizione e
di trasmettere il relativo verbale.
4. L'autorita' di decisione comunica senza ritardo al richiedente e
all'autorita' di assistenza la decisione sulla domanda di indennizzo.
Art. 3.
Regime linguistico
1. Le informazioni di cui all'art. 1, comma 1, trasmesse dalla
procura generale della Repubblica presso la corte d'appello, quale
autorita' di assistenza, all'autorita' di decisione di altro Stato
membro dell'Unione europea sono redatte nella lingua ufficiale o in
una delle lingue ufficiali dello Stato membro alla cui autorita' di
decisione l'informazione e' diretta, ove corrisponda a una delle
lingue delle istituzioni comunitarie, ovvero in un'altra lingua delle
istituzioni comunitarie che tale Stato membro abbia dichiarato di
poter accettare.
2. Le informazioni di cui all'art. 2, comma 2, trasmesse
dall'autorita' di decisione all'autorita' di assistenza di altro
Stato membro dell'Unione europea sono redatte nella lingua ufficiale
o in una delle lingue ufficiali dello Stato membro dell'autorita' cui
l'informazione e' diretta, ove corrisponda a una delle lingue delle
istituzioni comunitarie, ovvero in un'altra lingua delle istituzioni
comunitarie che tale Stato membro abbia dichiarato di poter
accettare.
3. I verbali delle audizioni di cui all'art. 1, comma 3, e il testo
integrale della decisione sulla domanda di indennizzo sono trasmessi
in lingua italiana.
Art. 4.
Esenzione da spese e da formalita' di autenticazione
1. Le attivita' svolte dalla procura generale della Repubblica
presso la corte d'appello, quale autorita' di assistenza, non
comportano alcuna spesa a carico del richiedente o dell'autorita' di
decisione di altro Stato membro dell'Unione europea.
2. Gli atti e i documenti trasmessi ad altro Stato membro
dell'Unione europea dalla procura generale della Repubblica presso la
corte d'appello, quale autorita' di assistenza, o dall'autorita' di
decisione sono esenti da autenticazione o formalita' equivalenti.
Art. 5.
Punto centrale di contatto)
1. Il Ministero della giustizia e' il punto di contatto centrale ai
sensi e per gli effetti dell'art. 16 della direttiva 2004/80/CE e la
relativa attivita' e' svolta con le risorse umane, strumentali e
finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Nota all'art. 5:
- Per la direttiva 2004/80/CE, vedi note alle premesse.
Art. 6.
Decorrenza
1. Le disposizioni del presente decreto si applicano alle procedure
per l'erogazione dei benefici economici conseguenti ai reati commessi
dopo il 30 giugno 2005.
Art. 7.
Regolamento di attuazione
1. Con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con i
Ministri dell'interno, degli affari esteri e dell'economia e delle
finanze, da adottarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore
del presente decreto, ai sensi dell'art. 17, comma 3, della legge 23
agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni, sono definiti gli
aspetti organizzativi relativi allo svolgimento delle attivita' di
competenza delle procure generali presso le corti d'appello, del
punto centrale di contatto di cui all'art. 5, nonche' le modalita' di
raccordo con le attivita' di competenza delle autorita' di decisione.
2. Con lo stesso decreto sono approvati i modelli per la
trasmissione delle domande e delle decisioni in conformita' alla
decisione 2006/337/CE della Commissione, del 19 aprile 2006.
Note all'art. 7:
- Si riporta il testo dell'art. 17, comma 3, della
legge 23 agosto 1988, n. 400, recante: �Disciplina
dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei Ministri.�
�Art. 17 (Regolamenti). - 1.- 2. (omissis).
3. Con decreto ministeriale possono essere adottati
regolamenti nelle materie di competenza del ministro o di
autorita' sottordinate al ministro, quando la legge
espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per
materie di competenza di piu' ministri, possono essere
adottati con decreti interministeriali, ferma restando la
necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge.
I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono
dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati
dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente
del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.
- La decisione 2006/337/CE e' pubblicata nella G.U.C.E.
12 maggio 2006, n. L 125.
Art. 8.
Copertura finanziaria
1. Per le finalita' di cui al presente decreto e' autorizzata la
spesa di euro 56.000 annui a decorrere dall'anno 2007. Al relativo
onere si provvede:
a) per l'anno 2007 mediante utilizzo delle risorse del Fondo di
rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, di cui
all'art. 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, che a tale fine sono
versate all'entrata del bilancio dello Stato e riassegnate alla
pertinente unita' previsionale di base del Ministero della giustizia;
b) a decorrere dal 2008, mediante corrispondente riduzione
dell'autorizzazione di spesa di cui all'art. 5 della legge 16 aprile
1987, n. 183.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Dato a Roma, addi' 9 novembre 2007
NAPOLITANO
Prodi, Presidente del Consiglio dei
Ministri
Bonino, Ministro per le politiche europee
Mastella, Ministro della giustizia
D'Alema, Ministro degli affari esteri
Padoa Schioppa, Ministro dell'economia
e delle finanze
Amato, Ministro dell'interno
Visto, il Guardasigilli: Mastella
Nota all'art. 8:
- Si riporta il testo dell'art. 5, della legge
16 aprile 1987, n. 183, recante: �Coordinamento delle
politiche riguardanti l'appartenenza dell'Italia alle
Comunita' europee ed adeguamento dell'ordinamento interno
agli atti normativi comunitari�.
Art. 5 (Fondo di rotazione). - 1. E' istituito,
nell'ambito del Ministero del tesoro - Ragioneria generale
dello Stato, un fondo di rotazione con amministrazione
autonoma e gestione fuori bilancio, ai sensi dell'art. 9
della legge 25 novembre 1971, n. 1041 .
2. Il fondo di rotazione di cui al comma 1 si avvale di
un apposito conto corrente infruttifero, aperto presso la
tesoreria centrale dello Stato denominato �Ministero del
tesoro - fondo di rotazione per l'attuazione delle
politiche comunitarie�, nel quale sono versate:
a) le disponibilita' residue del fondo di cui alla
legge 3 ottobre 1977, n. 863, che viene soppresso a
decorrere dalla data di inizio della operativita' del fondo
di cui al comma 1;
b) le somme erogate dalle istituzioni delle Comunita'
europee per contributi e sovvenzioni a favore dell'Italia;
c) le somme da individuare annualmente in sede di
legge finanziaria, sulla base delle indicazioni del
comitato interministeriale per la programmazione economica
(CIPE) ai sensi dell'art. 2, comma 1, lettera c),
nell'ambito delle autorizzazioni di spesa recate da
disposizioni di legge aventi le stesse finalita' di quelle
previste dalle norme comunitarie da attuare;
d) le somme annualmente determinate con la legge di
approvazione del bilancio dello Stato, sulla base dei dati
di cui all'art. 7.
3. Restano salvi i rapporti finanziari direttamente
intrattenuti con le Comunita' europee dalle amministrazioni
e dagli organismi di cui all'art. 2 del decreto del
Presidente della Repubblica 16 aprile 1971, n. 321, ed alla
legge 26 novembre 1975, n. 748.�
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21.12.2007
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Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
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12:12:17
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