Immigrazione e Sicurezza: tra razzismo e neo-autoritarismo

 

Si sa che  un comportamento molto diffuso il fatto che quando si viene punzecchiati da una formica spesso ci si sente legittimati a fare una strage di formiche. Cos“ come se si viene pizzicati da una zanzara bisogna avercela con tutte le zanzare del mondo per tutta la vita in una logica di guerra perpetua. Siamo di fronte ad un modello diffuso di comportamento umano, anche se ci˜ non giustifica una tale reazione nŽ la rende accettabile sul piano della civiltˆ. E quando questa logica viene applicata alla sfera delle relazioni umane essa porta inevitabilmente verso una societˆ selvaggia. Peggio della Legge del Taglione, qui si rischia di scivolare nella barbaria !

 

Faccio questa premessa per cercare una spiegazione alla lettera di Poverini, quel famoso elettore di sinistra che nelle pagine di Repubblica annunciava il suo scivolamento nel razzismo, in seguito a episodi incresciosi di alcuni immigrati. Una lettera che ha trovato comprensione e persino condivisione da parte di molti uomini di sinistra. Qualcuno si  spinto fino a dire che Ònon  razzismo se uno si preoccupa per la sicurezza propria e delle proprie figlieÓ. Si noti en passant la finezza del riferimento al genere femminile! Dunque, si pu˜ essere razzisti e di sinistra! DĠaltronde sia Hitler che Mussolini si dichiaravano socialisti, quindi di sinistra. Senza disquisire sul rapporto tra Sinistra o  Razzismo, cĠ da chiedersi che diavolo cĠentra il razzismo con la sicurezza. E perchŽ assistiamo ad una dŽrive sŽcuritaire che fomenta e alimenta il razzismo? Ma davvero si ha coscienza su dove pu˜ portare questo sdoganamento del razzismo?

 

Come molti immigrati oggi mi sento esposto in questo paese. E non nascondo il timore per la mia incolumitˆ fisica e la sicurezza dei miei figli. Davvero ho paura per le conseguenze che questa polveriera potrebbe determinare. Infatti, la degenerazione cui assistiamo oggi non promette nulla di buono, e non vorrei neppure pensare ad eventuali pulizie etniche considerando che nellĠopinione pubblica il disordine e lĠillegalitˆ sono associati alla presenza degli immigrati. Certo che cĠ un problema di illegalitˆ diffusa nel paese dellĠimpunitˆ e dellĠindulto che va affrontato. Ma quel che non posso accettare  che in nome del pragmatismo si crei un cortocircuito politico e culturale dalle conseguenze incalcolabili.

 

Ordine e legalitˆ, mano dura e tolleranza zero, sembrano gli imperativi categorici della New Governance post-ideologica di impronta Sarkoziana che sta mettendo radici in Italia. Davvero, cĠ da stare allerta, e come si dice occorre maneggiare con cura quelle ricette perchŽ potrebbero avere effetti devastanti. Considerando che oggi in Italia legalitˆ e sicurezza si sovrappongono in maniera pericolosa allĠimmigrazione appunto lungo le linee della diversitˆ etnica e culturale. Dunque, ordine e legalitˆ. Principi che non sono nŽ di destra nŽ di sinistra anzi la dicotomia destra e sinistra sembra non avere pi ragion dĠessere.

 

Giˆ, siamo nellĠera del post-ideologismo cio quel nuovo pragmatismo che nega valore e senso alle ideologie facendosi essa stessa ideologia nel senso di falsa coscienza. E si dice che il consenso passa da qui ed  questa la New Deal politica. EĠ gi di l“ lĠaccanimento con i lavavetri a Firenze, la segregazione dei rom fuori le mura delle cittˆ, la cacciata quotidiana dei vu comprˆ nelle strade, senza contare lĠaggressione continua dei media, i processi sommari nelle piazze pubbliche, negli autobus dove le molestie psicologiche contro gli immigrati sono diventate quotidiane. Si pu˜ dire di tutto contro Rom e contro i musulmani, tanto sono loro il problema, sono loro che creano disordine e turbano la quiete delle famiglie. E allora rigore e determinazione per fare piazza pulita contro lĠinvasione dei barbari!

 

E in questa ottica, cĠ persino chi vorrebbe la schedatura dei musulmani proponendo niente meno che un albo degli imam cio di ogni fedele che si trova a officiare ad una preghiera. Rammento che nellĠIslam non essendoci un clero ogni musulmano pu˜ officiare ad una preghiera. Siamo sicuri che il sicuritarismo sia un buon investimento per la coesione sociale? Forse non importa! Quel che conta  sicurezza, ordine e legalitˆ a tutti i costi. Dunque via alla pulizia della ÒracailleÓ per parafrasare Sarkozy.

 

Dando per scontato che legalitˆ e sicurezza siano una condizione sine qua non dellĠesistenza di una societˆ ordinata, resta per˜ la questione di sapere come garantire lĠordine. Come diceva Ghandi, dal mezzo si intravede il fine! Rammento che le dittature sono state finora i veri campioni del culto dellĠordine. AhimŽ! anche le dittature non sono nŽ di destra nŽ di sinistra! Si pu˜ optare per la militarizzazione della societˆ o per la segregazione, come si pu˜ immaginare forme di gestione inclusive per una convivenza civile nel rispetto reciproco.

 

Se legalitˆ e ordine sono il nuovo Vangelo per ampi strati della politica italiana, perchŽ mai il Governo attuale volge lo sguardo altrove di fronte alla domanda di legalitˆ avanzata dai circa 750.000 stranieri che chiedono la regolarizzazione? Oppure vale anche qui il criterio dellĠetnos per stabilisce quali cittadini siano meritevoli dellĠattenzione dello Stato!

 

Rincresce il fatto che questa nuova escalation di populismo che fa leva sulla sicurezza abbia fortemente connotato il dibattito che ha accompagnato la nascita del PD. E in atto un vero e proprio cedimento sul terreno dei valori a nome del pragmatismo. Produrre fatti basta che siano vendibili nel mercato politico! Non voglio demonizzare il PD ma non  sfuggito a nessuno il coro di reazioni da parte di esponenti significativi del nascente PD alla lettera di Poverini.

 

La legalitˆ non  nŽ di destra nŽ di sinistra si sostiene in ogni occasione! UnĠaffermazione che mi pare del tutto inutile poichŽ trattandosi di unĠovvietˆ. Chiunque sa che una societˆ non regge se non sotto il dominio della legge. Ma temo che dietro la riaffermazione di queste ovvietˆ ci sia un tentativo di legittimazione di politiche reazionari contro le popolazione immigrate oramai individuate come i principali responsabili dellĠinsicurezza. Giˆ! PerchŽ la percezione di insicurezza  associata allĠimmigrazione, allora vai contro gli immigrati.

 

LĠinvocazione della tolleranza zero come lĠarchitrave della nuova One Best Way del modello di governance necessita di una delicatezza che se qualche leader politico pu˜ avere chiaro non  detto che i capi-popolo che guidano le rivolte nei quartieri lo abbiano. Ed  con questa volontˆ di potenza che si espone alla violenza molte persone portatrici di diversitˆ e si alimentano le pulsioni meno nobili dei cittadini. Vorrei continuare a credere che il rinnovamento della cultura politica nel PD non significhi solo il passaggio dal lassismo al razzismo cos“ come il leaderismo non debba passare solo attraverso un cavalcare il disagio dei cittadini.

 

Spero soltanto che la pur legittima ricerca del consenso non si riduca a mero consensualismo pena scivolare nella demagogia e nel populismo. Si sa che la repressione contro i delinquenti (naturalmente stranieri) si rivela di fatto come unĠaggressione morale nei confronti degli immigrati onesti. E che la stigmatizzazione della diversitˆ mette a rischio la sicurezza di ogni immigrato solo perchŽ diverso. Ma forse le preoccupazioni delle popolazioni immigrate non sono pi degne dellĠattenzione di una certa sinistra. Forse va anche bene che i cittadini promuovono ronde notturne, presidi padani, battute di caccia allo straniero, molestie psicologiche contro i musulmani? TantĠ, bisogna reagire allĠinsicurezza !

 

Se questa  la nuova stagione politica che si profila, allora si deve sapere che  unĠenormitˆ che pu˜ risvegliare tentazioni neo-fasciste. E dunque, la mia speranza  che nel PD vi siano degli argini etico-morali per evitare una nuova Repubblica di Sal˜. Infine  mia convinzione che la questione della sicurezza possa essere affrontata seriamente senza cedere nŽ al lassismo nŽ al razzismo.

 

* Aly Baba FAYE

E membro dellĠEsecutivo Nazionale di Sinistra Democratica