AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

 

GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE 2007

173ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

BIANCO 

 

Intervengono i sottosegretari di Stato per l'interno Marcella Lucidi e per la giustizia Scotti.           

 

 

            La seduta inizia alle ore 15.

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(1872) Conversione in legge del decreto-legge 1° novembre 2007, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza

(Seguito dell'esame e rinvio) 

 

            Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 13 novembre.

 

      Interviene il senatore Massimo BRUTTI (Ulivo), estensore del parere espresso dalla Commissione giustizia: egli riferisce delle osservazioni su cui si è determinato un consenso unanime, precisando che su altre questioni si sono registrate posizioni distinte; infine, dà conto di alcune ipotesi avanzate dai Gruppi dell’opposizione.

            Ricorda che i soggetti ai quali si applicano i provvedimenti di allontanamento sono i cittadini dell’Unione. La normativa si applica anche ai familiari, se nei loro confronti e a causa dei loro personali comportamenti vi sia motivo di intervenire, anche quando abbiano cittadinanza diversa e non siano cittadini dell’Unione. Rimane esclusa qualsiasi forma di allontanamento collettivo o per responsabilità di altri. In tal senso, la Commissione giustizia propone di esplicitare che i provvedimenti non possano essere motivati da ragioni estranee ai comportamenti individuali della persona di cui si dispone l’allontanamento.

            Sottolinea, quindi, l’opportunità di modificare il testo del decreto-legge per ciò che attiene la determinazione dei motivi imperativi di pubblica sicurezza: la Commissione giustizia, pertanto, suggerisce una modifica del comma 7-ter dell’articolo 20 del decreto legislativo n. 30 del 2007 e l’inserimento di un ulteriore comma (7-quater).Quanto al procedimento di convalida, la maggioranza della Commissione ritiene che dovrebbe essere prevista la competenza del tribunale in composizione monocratica, trattandosi di materia attinente i diritti di libertà dei cittadini dell’Unione o di loro familiari.

            Con riferimento al trattenimento nei centri di permanenza temporanea del cittadino comunitario raggiunto da un provvedimento di allontanamento immediato per motivi imperativi di pubblica sicurezza, per cui è prevista la convalida entro 48 ore, l’estensore del parere e una parte della Commissione ritengono che non sia in contrasto con la necessaria proporzionalità tra limitazione della libertà di movimento dello straniero ed esigenze di sicurezza. In ogni caso, sarebbe una misura estrema da adottare solo ove indispensabile per assicurare l’attuazione dell’espulsione. Ad avviso di altri componenti della Commissione, dovrebbe essere soppresso ogni riferimento ai centri di permanenza temporanea, prevedendo il ricorso a misure di sorveglianza speciale.

            Per quanto concerne, invece, il caso in cui il destinatario del provvedimento dettato da motivi imperativi di pubblica sicurezza sia sottoposto a procedimento penale, il trattenimento presso il centro di permanenza temporanea non potrebbe prolungarsi oltre il termine di quindici giorni previsto per la decisione sulla richiesta di nulla osta dell’autorità giudiziaria. Anche in questo caso dovrebbe prevedersi esplicitamente un’alternativa al trattenimento da esperire in via prioritaria.

            Infine, segnala che da parte dei Gruppi dell’opposizione è stata ipotizzata l’estensione dell’accompagnamento coattivo previsto dagli articoli 132 e seguenti del codice di procedura penale a tutte le ipotesi di espulsione regolate, l’adozione del fermo di polizia per il cittadino dell’Unione verso il quale penda un provvedimento di espulsione e la previsione dell’allontanamento coattivo o di una pena detentiva per violazione dell’obbligo di allontanamento in caso di cessazione delle condizioni che determinano il diritto di soggiorno. Tali proposte potranno essere valutate nel confronto parlamentare, tenendo conto della normativa europea e delle esigenze garantiste più volte sottolineate nel dibattito.

 

            Il senatore PALMA (FI) interviene sull’ordine dei lavori lamentando la compressione dei tempi del dibattito e, in definitiva, dei diritti dell’opposizione per il limitato spazio che la Commissione può dedicare all’esame del disegno di legge in titolo. Stigmatizza, inoltre, la mancata risposta del Governo sui quesiti sollevati nelle precedenti sedute.

 

            Il relatore SINISI (Ulivo) ricorda un documento in discussione al Parlamento europeo, che affronta il tema della libera circolazione dei cittadini comunitari in Europa.

            Condividendo l’esigenza di un esame approfondito del decreto-legge, propone di proseguire i lavori, se possibile, durante le eventuali pause della seduta pomeridiana dell’Assemblea.

 

            Il PRESIDENTE conviene con la proposta avanzata dal relatore.

            Propone, quindi, di rinviare il seguito dell’esame e avverte che la Commissione si intende convocata per una nuova seduta, nel corso di un’eventuale, prolungata sospensione dei lavori pomeridiani dell’Assemblea.

 

            La Commissione consente.

 

            Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

 

            La seduta termina alle ore 15,25.