AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

 

MERCOLEDÌ 21 NOVEMBRE 2007

175ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

BIANCO 

 

            Intervengono i sottosegretari di Stato per l'interno Marcella Lucidi e per la giustizia Scotti.       

 

           

La seduta inizia alle ore 10,10.

 

 

SULL'ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1872, DI CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 1° NOVEMBRE 2007, N. 181, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI ALLONTANAMENTO DAL TERRITORIO NAZIONALE PER ESIGENZE DI PUBBLICA SICUREZZA  

 

      Il PRESIDENTE informa che il Governo, come preannunciato nella seduta di ieri, ha trasmesso la relazione tecnica richiesta dalla Commissione. Tuttavia, la Commissione bilancio prevede di riunirsi lunedì 26 novembre per l’esame in sede consultiva: pertanto, tuttora non è disponibile il parere sul disegno di legge e sugli emendamenti riferiti al decreto-legge. In tale contesto, la Commissione può acquisire i pareri del relatore e dei rappresentanti del Governo sugli emendamenti per poi rinviare la votazione in attesa dei pareri della Commissione bilancio; potrebbe, peraltro, convenire di iniziare le votazioni accantonando le proposte di modifica che implicano oneri finanziari evidenti; ovvero, secondo la prassi osservata anche in altre occasioni, la Commissione potrebbe procedere e completare le votazioni sugli emendamenti, incaricando il relatore a presentare direttamente in Assemblea ulteriori emendamenti diretti a recepire eventuali specifiche condizioni contenute nei pareri della Commissione bilancio.

 

            Il senatore CALDEROLI (LNP) ritiene che sarebbe arbitrario selezionare gli emendamenti che potrebbero determinare maggiori oneri o pregiudizi di copertura. A suo avviso, è inopportuno procedere nelle votazioni in mancanza dei pareri della Commissione bilancio.

 

            Il senatore SAPORITO (AN) osserva che la stessa espressione dei pareri del relatore e dei rappresentanti del Governo rischia di precostituire la scelta di soluzioni suscettibili di essere smentite dall’eventuale parere contrario o condizionato della Commissione bilancio.

 

            Il PRESIDENTE replica che sia il relatore sia i rappresentanti del Governo possono comunque riconsiderare i rispettivi pareri sugli emendamenti a seguito dell’avviso della Commissione bilancio.

 

            Il senatore SINISI (Ulivo), relatore alla Commissione, osserva che in attesa dei pareri della Commissione bilancio potrebbero essere approfonditi i contenuti del decreto-legge e le proposte di modifica, anche in sede informale.

 

            Il senatore PALMA (FI) ricorda che la Commissione bilancio avrebbe potuto svolgere l’esame in sede consultiva in questa settimana, in modo da consentire di proseguire e completare l’esame in sede referente. In mancanza dei prescritti pareri, ritiene inopportuno procedere nelle votazioni.

 

            Il senatore MAFFIOLI (UDC) giudica grave il mancato coordinamento del lavoro delle Commissioni competenti e ritiene anch’egli inopportuno procedere alle votazioni degli emendamenti.

 

            Il senatore CALVI (Ulivo) giudica singolare la richiesta di limitare prerogative del relatore e dei rappresentanti del Governo: essi hanno la facoltà di esprimere i pareri sugli emendamenti in esame riservandosi di pronunciarsi sulle proposte di modifica più controverse o da approfondire. Condivide l’ipotesi prospettata dal relatore, di proseguire il tentativo di mediazione fra le parti politiche anche in sede informale.

 

            Il senatore CALDEROLI (LNP) osserva che una eventuale mediazione in sede informale sarebbe stata possibile ancora prima dell’apertura della seduta e ricorda che era stato il senatore Palma a chiedere la fissazione di un termine più ampio per la presentazione degli emendamenti, una richiesta che era stata respinta al fine di accelerare l’esame. Al contrario, la Commissione si trova nell’impossibilità di procedere per la mancata espressione del parere della Commissione bilancio.

 

            Il PRESIDENTE ricorda che i pareri sono stati richiesti tempestivamente e che egli ha costantemente rappresentato per le vie brevi l’esigenza di ottenere  il parere nel corso della settimana e informato la Presidenza del Senato in ordine all’organizzazione dei lavori.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN) prende atto della presentazione della relazione tecnica, che giunge con notevole ritardo rispetto alla data di emanazione del decreto-legge; un ritardo che egli ritiene rappresenti il motivo essenziale della mancata espressione dei pareri da parte della Commissione bilancio.

            Inoltre, nella stessa relazione tecnica, manca una stima sia pure di massima sul numero degli allontanamenti che il Governo prevede. Chiede pertanto che il Governo rinnovi la relazione tecnica con dati esaustivi, che consentano di comprendere le reali implicazioni delle norme del decreto-legge.

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(1872) Conversione in legge del decreto-legge 1° novembre 2007, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

            Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 20 novembre.

 

      Il senatore VIZZINI (FI) dichiara di sottoscrivere gli emendamenti presentati a firma dei Presidenti dei Gruppi dell’opposizione e di altri senatori.

 

            Il senatore CALDEROLI (LNP) illustra l’ordine del giorno G/1872/1/1, pubblicato in allegato al resoconto, e invita il Governo a verificare la congruità delle disposizioni del decreto-legge a quelle della delega per la modifica della disciplina dell’immigrazione, in esame presso la Camera dei deputati.

 

            Il relatore SINISI (Ulivo) esprime il parere sugli emendamenti riferiti al decreto-legge,  già illustrati e pubblicati in allegato al resoconto della precedente seduta.

            Per quanto riguarda l’emendamento 1.27, osserva che la sua formulazione confligge con il principio di non discriminazione affermato dalla direttiva n. 2004/38/CE: a suo avviso, sarebbe preferibile prevedere una dichiarazione facoltativa all’ingresso nel territorio nazionale per tutti i cittadini comunitari e, in mancanza di questa, l’onere della prova in senso contrario alla presunzione di ingresso nel territorio anteriore ai tre mesi. Esprime invece un parere favorevole sui commi 01 e 04 proposti con lo stesso emendamento, con un adattamento di forma e l’invito a trasformare in ordine del giorno il comma 05, diretto a estendere ai cittadini comunitari che fanno ingresso nel territorio nazionale i rilievi dattiloscopici previsti per il cittadino italiano ai fini dell’iscrizione anagrafica e del rilascio del documento d’identità.

            Anche il contenuto degli emendamenti 1.38 e 1.37, ad avviso del relatore, potrebbe essere ricondotto a un ordine del giorno mentre l’emendamento 1.39, che invita a ritirare, appare in contrasto con la legge anagrafica, che impedisce la previsione di condizioni particolari ai fini della residenza. Anche l’emendamento 1.40 sarebbe contrario al divieto di condizioni per l’iscrizione anagrafica.

            Per quanto riguarda l’emendamento 1.41, si riserva di esprimere il parere: in proposito, ritiene del tutto evidente che i provvedimenti di allontanamento non possono estendersi ai familiari del destinatario che hanno titolo a soggiornare nel Paese in virtù del loro legame familiare. Si potrà valutare la necessità di esplicitare tale principio nelle fasi successive dell’esame.

            Sull’emendamento 1.1 esprime un parere contrario perché in contrasto con la direttiva comunitaria. Esprime un parere contrario anche sugli emendamenti identici 1.10, 1.28 e 1.47, in considerazione del carattere evidentemente oneroso della proposta.

 

            In proposito, il senatore TIBALDI (IU-Verdi-Com) giudica coerente e logica la previsione che il provvedimento di allontanamento sia comunicato nella lingua parlata dal destinatario o in una delle lingue ufficiali dell’Unione europea.

 

            Proseguendo nell’esposizione dei pareri, il relatore SINISI (Ulivo) valuta positivamente l’ipotesi di cui agli emendamenti 1.2 e 1.3, di definire a livello europeo i motivi su cui sono fondati i provvedimenti di allontanamento, in particolare i motivi imperativi di pubblica sicurezza; la questione potrà peraltro essere più opportunamente definita con l’emendamento 1.14. È invece contrario all’emendamento 1.34, che risulta in contrasto con le disposizioni comunitarie. Il parere è contrario anche sull’emendamento 1.42, che determinerebbe una sovrapposizione e quindi una confusione interpretativa rispetto alla definizione dei motivi imperativi di pubblica sicurezza. Anche sull’emendamento 1.35 il parere è contrario, data l’incompatibilità con la direttiva. È invece favorevole il parere sull’emendamento 1.12 che, analogamente a quanto previsto negli emendamenti 1.29 e 1.48, stabilisce un termine ridotto per l’allontanamento nei casi di comprovata urgenza.

            Per quanto riguarda l’emendamento 1.43, rinvia alla valutazione del successivo emendamento 1.0.2, in materia di competenza per la convalida dell’allontanamento.

            Si sofferma quindi sugli emendamenti diretti a definire con maggiore dettaglio i motivi imperativi di pubblica sicurezza, confermando la preferenza per l’emendamento 1.14, che potrebbe essere riformulato in modo da prevedere che si tenga conto anche di provvedimenti di allontanamento delle autorità amministrative degli altri Stati membri nonché di eventuali condanne pronunciate anche da autorità giudiziarie di altri Stati europei o stranieri.

           

            In proposito il senatore PALMA (FI) chiede di specificare se si intende vincolare il provvedimento di allontanamento alla contestazione formale di un comportamento illecito.

 

            Il senatore Massimo BRUTTI (Ulivo) sottolinea l’effettiva utilità della specificazione contenuta nell’emendamento 1.41 e nello stesso emendamento 1.14, secondo la quale i provvedimenti di allontanamento non possono essere motivati da ragioni estranee ai comportamenti individuali, mentre manifesta perplessità sull’opportunità di richiamare in una norma, sia pure in senso negativo, l’ipotesi di allontanamenti per ragioni di prevenzione generale, che è una categoria dottrinaria più che legislativa.

 

            La senatrice Maria Luisa BOCCIA (RC-SE) giudica inopportuno richiamare eventuali provvedimenti di autorità amministrative di altri Stati europei ai fini della motivazione del provvedimento di allontanamento, in considerazione dei diversi margini di discrezionalità esistenti nei diversi Paesi.

 

            Il relatore SINISI (Ulivo) osserva che si tratta comunque di Stati membri vincolati tutti al rispetto delle disposizioni dell’Unione europea: in ogni caso, non si tratta di cause che danno luogo automaticamente all’allontanamento.

            Quanto alle considerazioni svolte dal senatore Massimo Brutti, conferma l’intenzione di valutare la concreta necessità dell’inciso riguardante l’individualità del comportamento e ricorda che il divieto di allontanamenti dettati da ragioni di sicurezza generale è contemplato dalla direttiva.

            Infine, sottolinea che, sebbene si tratti di comportamenti che sovente hanno rilevanza penale, possono residuare comportamenti che non integrano fattispecie criminose e pur tuttavia legittimano il provvedimento di allontanamento al fine di prevenire un pericolo immediato.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN) osserva che i motivi previsti per il provvedimento di allontanamento sono anche più rigorosi rispetto a quelli che la legge prevede per le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Si tratta di ipotesi che integrano fattispecie previste dalla legge penale e che implicano l’intervento repressivo.

 

            Il relatore SINISI (Ulivo) precisa che la formulazione dell’emendamento 1.14 pone quale requisito l’oggettività del comportamento con riguardo, tuttavia, a un pericolo incombente e non, come accade nella fattispecie penale, con riguardo a un danno già realizzato. Ritiene, inoltre, che se non si tenesse conto dell’oggettività del comportamento all’autorità amministrativa sarebbe riconosciuta una discrezionalità eccessiva.

            Osserva, quindi, che la prospettata riformulazione dell’emendamento 1.14 consentirebbe di recepire, sia pure parzialmente, la proposta di una definizione europea dei comportamenti, secondo quanto proposto dall’emendamento 1.2. Sarebbe assorbito, inoltre, il contenuto degli emendamenti 1.44 e 1.13.

            Si pronuncia in senso contrario sull’emendamento 1.36, in contrasto con la direttiva europea, e sull’emendamento 1.16, considerata l’inefficacia di una sanzione solo pecuniaria. Il parere è invece favorevole sull’emendamento 1.50, ove riformulato come lettera aggiuntiva alla lettera f), come pure sulla parte finale dell’emendamento 1.51 e sull’emendamento 1.25, che richiamano le disposizioni dell’articolo 13, comma 5-bis del testo unico sull’immigrazione. Invece, il parere è contrario sull’emendamento 1.4, a causa della sproporzione della pena proposta. Quanto all’emendamento 1.5, apprezza la proposta di prevedere il rito direttissimo per il giudizio sulla violazione dell’allontanamento, ma è contrario alla soluzione prospettata con lo stesso emendamento, alternativa a quella prevista nel decreto-legge.

            Anche sull’emendamento 1.6 il parere è contrario, vista la sproporzione di un divieto di reingresso della durata di dieci anni, che sarebbe anche vietato dalle norme europee, mentre è favorevole alla parte in cui si prevede il rito direttissimo.

 

            In proposito il senatore PALMA (FI) sottolinea che si tratta invece di una norma compatibile con le disposizioni della direttiva comunitaria.

 

            Il relatore SINISI (Ulivo), quindi,  si esprime in senso contrario sull’emendamento 1.26, che propone la costituzione di un fondo di 500 milioni di euro annui, risorse che allo stato non sono disponibili. Le sue riserve investono anche gli emendamenti 1.17, 1.31 e 1.45, in materia di centri di permanenza temporanea: a tale riguardo, ricorda che la convenzione europea sui diritti umani ammette i provvedimenti restrittivi della libertà personale al fine di rendere effettive le misure di espulsione. In proposito, si riserva di considerare anche il parere del Governo. Si riserva di esprimere un parere sugli emendamenti 1.18 e 1.19 e si pronuncia positivamente sull’emendamento 1.20. Esprime invece un parere contrario sull’emendamento 1.7, che a suo avviso è in contrasto con la direttiva europea, prevedendo l’obbligo di presentarsi a un posto di polizia di frontiera; inoltre, la pena indicata al comma 2 appare sproporzionata.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN) domanda se, riducendosi la misura della pena, il relatore sarebbe favorevole all’impianto dell’emendamento 1.7.

 

            Il relatore SINISI (Ulivo) ricorda il parere della Commissione giustizia, secondo il quale è inopportuno il richiamo all’articolo 650 del codice penale. Ricorda, inoltre, che l’articolo 1, comma 3, che modifica l’articolo 21 del decreto legislativo n. 30, già prevede la sanzione penale per la violazione del divieto dell’allontanamento. Per tali motivi, conferma il parere contrario sull’emendamento 1.7 nonché sui successivi emendamenti 1.22 e 1.55.

            Si esprime favorevolmente sull’emendamento 1.46 (previa riformulazione che richiami anche l’articolo 13 del decreto legislativo n. 30) e sugli emendamenti di contenuto analogo 1.52 e 1.21 (prima parte). 

            Sugli emendamenti 1.9 e 1.8 si pronuncia in senso contrario mentre esprime un parere favorevole sull’emendamento 1.53, come pure sulla prima parte degli emendamenti 1.23 e 1.32. Il suo parere è contrario sugli emendamenti identici 1.24 e 1.54 e sull’emendamento 1.33, ritenendo inopportuna l’acquisizione di prove senza un atto di formale cooperazione con il Paese straniero.

            Esprime un parere favorevole sull’emendamento 1.0.2 (di contenuto analogo all’emendamento 1.0.5), riservandosi di valutare l’opportunità di prevedere la competenza del giudice ordinario penale in composizione monocratica, anche per l’espulsione di cittadini extracomunitari, secondo quanto previsto dal disegno di legge di riforma della disciplina sull’immigrazione in esame presso l’altro ramo del Parlamento.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN) osserva che l’emendamento 1.0.2 investe una materia oggetto di esame presso l’altro ramo del Parlamento e pertanto a suo avviso dovrebbe essere dichiarato inammissibile. Sollecita ancora una volta il Governo a fornire una valutazione tecnica sui tempi di trattazione delle convalide da parte dei giudici di pace.

 

            Il senatore CALDEROLI (LNP) condivide le perplessità del senatore Mantovano circa l’ammissibilità dell’emendamento 1.0.2.

 

            Il PRESIDENTE si riserva di svolgere una valutazione ulteriore circa l’ammissibilità di quella proposta.

 

            Il senatore Massimo BRUTTI (Ulivo) sottolinea le difficoltà che potrebbero determinarsi a seguito di un trasferimento della competenza a un giudice ordinario, invece che al giudice di pace, anche per l’espulsione di cittadini extracomunitari e invita il Governo a fornire indicazioni sulla effettiva applicabilità di una norma in tal senso.

 

            Il relatore SINISI (Ulivo) sottolinea la validità delle proposte dirette a rafforzare le misure repressive contro gli atti di violenza o di provocazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’orientamento sessuale o l’identità di genere, di cui agli emendamenti 1.0.2 e 1.0.3.

            Infine, esprime un parere contrario sull’emendamento 1.0.1, che introduce condizioni non consentite dalla direttiva.

            Si riserva di presentare un emendamento di contenuto tecnico diretto a prevedere la cancellazione anagrafica quale conseguenza del provvedimento di allontanamento. Preannuncia, inoltre, la presentazione di un ordine del giorno, che auspica sia condiviso unanimemente dalla Commissione, che inviti il Governo a promuovere opportune intese bilaterali per anticipare gli effetti della Convenzione sul trasferimento dei procedimenti penali, al fine di garantire meglio lo spazio europeo comune senza frontiere interne, e di favorire ogni iniziativa utile a garantire la sicurezza interna nel quadro della libera circolazione attraverso gli strumenti consentiti dalle intese sull’allargamento e dagli Accordi di Schengen recepiti nel Trattato di Amsterdam. Sull’ordine del giorno del senatore Calderoli esprime infine un parere contrario.

           

            Il senatore MANTOVANO (AN) invita il Governo a includere nelle prossime valutazioni tecniche dati relativi alla necessità di maggiori risorse per rendere omogenee le informazioni di polizia e giudiziarie in Europa.

 

            Il sottosegretario Marcella LUCIDI si sofferma sull’emendamento 1.27, sottolineando l’opportunità di anticipare al momento dell’ingresso l’onere di dichiarare al posto di polizia la presenza del cittadino comunitario nel territorio nazionale. Tale dichiarazione sarebbe comunque facoltativa, ma in caso di mancata presentazione ricadrebbe sull’interessato l’onere di provare che il suo ingresso non è anteriore a tre mesi. Esprime un parere favorevole sui commi 01 e 04 dello stesso emendamento mentre invita a ritirare il comma 05 che, a suo avviso,  introdurrebbe una inopportuna condizione ai fini dell’iscrizione anagrafica.

            In merito all’emendamento 1.39, osserva che la modifica avrebbe un effetto distorsivo sulle finalità stesse della legge anagrafica, mentre sull’emendamento 1.41 esprime un parere favorevole.

            Si riserva di esprimere un parere sull’emendamento 1.3 e sulla proposta di riformulazione dell’emendamento 1.14 prospettata dal relatore, che assorbirebbe gli altri emendamenti diretti a definire i motivi imperativi di pubblica sicurezza, e sugli emendamenti 1.18, 1.19 e 1.20.

            Per quanto riguarda l’emendamento 1.7 esprime un parere contrario, in particolare per la previsione di una sanzione aggiuntiva e in considerazione del fatto che l’allontanamento del cittadino comunitario non può essere seguito dal divieto di reingresso sul territorio dello Stato.

            Sui rimanenti emendamenti si esprime in modo conforme al relatore e si pronuncia negativamente sull’ordine del giorno G/1872/1/1 del senatore Calderoli.

 

            Il sottosegretario SCOTTI esprime un parere contrario sull’emendamento 1.9: sebbene il Governo apprezzi alcune modalità operative che vi sono prospettate, giudica inopportuno l’istituto del silenzio-accoglimento in caso di mancata decisione sul ricorso entro i termini prescritti (comma 9).

            Inoltre, manifesta la disponibilità a prevedere la competenza del giudice ordinario anche per l’espulsione degli extracomunitari, anche se ciò potrebbe richiedere una riorganizzazione della struttura giudiziaria.

 

            Il PRESIDENTE informa la Commissione che la Commissione bilancio sarà convocata per domani.

            Propone pertanto di convocare un’ulteriore seduta della Commissione per la stessa giornata di domani o anche per venerdì 23 novembre.

 

            Il senatore CALDEROLI (LNP) ritiene inopportuna una convocazione ulteriore nel corso della settimana, considerato che non vi è alcuna certezza sulla effettiva disponibilità del parere della Commissione bilancio: l’esame potrà proseguire, a suo avviso, nella giornata di martedì 27 novembre.

 

            Si associano i rappresentanti di tutti gli altri Gruppi

 

            Il PRESIDENTE annuncia che, preso atto dell’orientamento dei Gruppi, la Commissione sarà convocata martedì 27 novembre alle ore 10 per proseguire e concludere l’esame del disegno di legge.

 

            Il senatore CALDEROLI (LNP), considerati i pareri espressi dal relatore e dai rappresentanti del Governo, esprime vivo disappunto per l’attenuazione - risultante dagli emendamenti che la maggioranza è disponibile ad approvare - delle misure previste nel decreto-legge, che già sono giudicate insufficienti dalla sua parte politica.

            Osserva, inoltre, che non una sola delle proposte avanzate dai Gruppi dell’opposizione, nella sostanza, è stata accolta dal relatore né dal Governo: il fatto che questi abbiano respinto le proposte più estreme di una parte della maggioranza, nel senso di rendere del tutto inefficace il decreto, non può compensare, per i Gruppi dell’opposizione, il rifiuto di ogni emendamento diretto ad assicurare che gli allontanamenti saranno disposti e realizzati davvero. Di conseguenza, ritiene che la questione inerente al decreto-legge resti immutata: la maggioranza ne fa un uso declamatorio ma inconcludente, l’opposizione ne richiede la revisione, per trasformarlo in una misura capace di corrispondere alle attese di sicurezza di tutti i cittadini.

 

            Il senatore PALMA (FI), condividendo le osservazioni del senatore Calderoli, constata la differenza sostanziale tra le proposte avanzate dall’opposizione e l’impostazione cui aderiscono la maggioranza e il Governo. Propone che la seduta di martedì 27 novembre sia spostata alle ore 14 per dare modo ai Gruppi dell’opposizione di predisporsi a motivare in modo approfondito le proprie ragioni.      Obietta, inoltre, che di fronte a emendamenti qualificati e in numero limitato dei Gruppi parlamentari dell’opposizione, si sarebbe dovuta riservare una possibilità più ampia di discussione, per la quale non è mai mancata la disponibilità degli stessi esponenti dell’opposizione in Commissione: invece, la discussione generale si è interrotta a metà e il programma di lavoro della settimana, destinato a svolgere ed esaurire l’esame degli emendamenti, non potrà essere rispettato a causa del mancato parere della Commissione bilancio.

 

            Il senatore SARO (DCA-PRI-MPA) ritiene che gli emendamenti su cui il relatore e i rappresentanti del Governo hanno espresso un parere positivo attenuino ulteriormente l’efficacia del provvedimento. Pertanto, ritiene preferibile che il confronto politico su una materia così critica si svolga direttamente nella discussione in Assemblea.

 

            Il senatore MAFFIOLI (UDC) esprime il rammarico del suo Gruppo per il mancato apprezzamento dello sforzo dei Gruppi di opposizione, che hanno congiuntamente presentato un numero limitato di emendamenti. Conviene sull’opportunità di spostare al pomeriggio di martedì 27 novembre la convocazione della Commissione.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN) osserva che i pareri sugli emendamenti chiariscono l’intenzione del Governo di accogliere le istanze provenienti dalla forze politiche della sinistra. Gli emendamenti presentati dai Capigruppo dell’opposizione meritano un attento esame per cui è necessario spostare la convocazione della Commissione al pomeriggio di martedì 27 novembre.

 

            Il senatore Massimo BRUTTI (Ulivo) sottolinea l’opportunità di proseguire nel confronto sulle proposte di modifica del decreto-legge in conformità con la direttiva europea e con i principi di proporzionalità e ragionevolezza delle sanzioni. La maggioranza intende compiere ogni sforzo per individuare soluzioni condivise dalla Commissione e dunque egli auspica che vi sia il tempo per favorire il completamento dell’esame.

 

            Il relatore SINISI (Ulivo) ricorda il suo parere favorevole, in larga parte, sull’emendamento 1.27, che accoglie in forma anche più avanzata la proposta dei Gruppi di opposizione. Egli si è espresso positivamente anche sul principio di definizione europea dei comportamenti, proposto con l’emendamento 1.2 dell’opposizione e sull’emendamento 1.3, in merito al quale si è riservato un parere formale solo al fine di individuare una formulazione che non implichi automatismi. Infine, ha accolto la proposta di prevedere il rito direttissimo avanzata con gli emendamenti 1.5 e 1.6.

            Tali pareri, che sono stati condivisi dai rappresentanti del Governo, a suo avviso testimoniano l’attenzione nei confronti delle proposte dell’opposizione.

 

            Il PRESIDENTE ricorda che, anche a seguito della sollecitazione dei Gruppi dell’opposizione, di dedicare uno spazio adeguato all’esame in sede referente, egli si è adoperato, anche sollecitando più volte la relazione tecnica, affinché la Commissione bilancio potesse svolgere al più presto l’esame in sede consultiva. Escluse ulteriori convocazioni della Commissione per domani e per venerdì, egli ritiene indispensabile convocare una seduta antimeridiana per martedì 27 novembre, eventualmente alle ore 11 anziché alle ore 10, per avere il tempo di svolgere le votazioni sugli emendamenti in modo tale da concludere l’esame entro le ore 16,30, orario in cui avrà inizio la seduta dell’Assemblea in cui è prevista la discussione del disegno di legge.

 

            Il senatore PALMA (FI) insiste perché la seduta di martedì 27 sia convocata non prima delle ore 13 affinché i Gruppi dell’opposizione abbiano il tempo di riunirsi prima del seguito dell’esame. Precisa che il suo Gruppo non intende assumere comportamenti ostruzionistici e sottolinea che il ritardo è dovuto soprattutto alla non tempestiva presentazione della relazione tecnica da parte del Governo.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN) precisa a sua volta che il suo Gruppo non intende praticare alcun ostruzionismo.

 

            Il PRESIDENTE, sottolineando la necessità di assicurare le condizioni minime per il completamento dell’esame, insiste per la convocazione della Commissione alle ore 11 di martedì 27 novembre.

 

            Non facendosi ulteriori osservazioni, così rimane stabilito.

 

            Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

 

 

SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA POMERIDIANA  

 

      Il PRESIDENTE avverte che la seduta pomeridiana, convocata alle ore 15, non avrà luogo.

 

            La Commissione prende atto.

 

 

La seduta termina alle ore 13,10.

 

 

ORDINE DEL GIORNO PER IL DISEGNO DI LEGGE 

1872

 

G/1872/1/1

CALDEROLI

Il Senato,

        premesso che,

            La Caritas ha recentemente diffuso i dati relativi ai cittadini extracomunitari presenti sul territorio italiano, 3,7 milioni che rappresentano il 6,2 per cento della popolazione; sempre secondo il rapporto Caritas, il tasso di crescita è pari al 21,6 per cento, ossia 700mila unità in più in un anno;

            i numeri di cui sopra hanno creato problemi sia per l'integrazione degli immigrati sia per l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini;

            in data 28 giugno 2007 il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente la proposta di legge: «Delega al Governo per la modifica della disciplina dell'immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero» (Legge Amato- Ferrero)

            l'eventuale approvazione della legge di cui sopra comporterebbe un ulteriore incremento del numero dei cittadini extracomunitari e dei relativi problemi;

impegna il Governo

            a ritirare la proposta di cui in premessa e a dare piena attuazione alla legge 189/2002 «Modifica alla normativa in materia di immigrazione ed asilo», attualmente vigente.