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Europa
08.11.2007
Allargamento Ue, i rapporti della Commissione sui Balcani
La Commissione europea ha pubblicato i rapporti sullo stato di avanzamento delle riforme in Turchia, Croazia e nell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, i tre paesi candidati a diventare membri dell’Ue, e documenti analoghi sono stati elaborati anche per Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia, i quattro cosiddetti 'potenziali candidati'.
Mentre oggi i ministri dell'Interno dei Ventisette hanno dato il via libera formale all'allargamento già dal 21 dicembre dello spazio Schengen ad altri 9 stati (Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania e Malta), ritenendo che soddisfino i criteri, la Commissione ha ritenuto che per la Croazia sussisterebbero alcuni problemi tecnici, quali la pesca nel Mar Adriatico; la Turchia invece viene osservata alla luce degli ultimi sviluppi politici e sociali, ponendo in evidenza l’esistenza di alcune restrizioni alla libertà di stampa, le insufficienti garanzie e tutele dei diritti umani e il ruolo che le forze armate continuano a esercitare nella vita pubblica del paese. La Commissione tuttavia riconosce la capacità del sistema politico turco di praticare con sempre maggiore decisione le vie democratiche, confermando una tendenza duratura verso la stabilità. Per questo motivo la Commissione punterà sulla formula 'integrazione progressiva e ben gestita'.
Per quanto riguarda i giudizi della Commissione, improntati a concretezza e pragmatismo senza nascondere criticità, sugli altri paesi poche appaiono le speranze di diventare in tempi brevi membri Ue. La Macedonia non ottiene una data per l’avvio del negoziato, a causa anche di un continuo stallo politico; l’Albania viene criticata per gli alti livelli di corruzione e criminalità organizzata; la Bosnia-Erzegovina è stata giudicata ancora troppo pervasa da uno spinto nazionalismo; la Serbia continua a far mancare una collaborazione stabile con il Tribunale dell’Aja.
Primo e positivo rapporto sul Montenegro, paese che ha ottenuto l'indipendenza solo lo scorso anno, ma già ad ottobre 2006 ha firmato un accordo di associazione con l’Ue. Estrema cautela, infine, per il Kosovo, provincia di Belgrado ancora sotto statuto speciale ai sensi della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, al quale la Commissione invia il messaggio 'migliorare prima di entrare'.