I Commissione - Resoconto di giovedì 25 ottobre 2007


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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Giovedì 25 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE.

La seduta comincia alle 10.

In ordine alla proposta di legge C. 3041 Soro recante «Modifica dell'articolo 72 della Costituzione, in materia di disciplina del procedimento legislativo».

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che la Commissione, nella seduta del 17 ottobre 2007, ha concluso l'esame in sede referente del testo unificato dei progetti di legge costituzionali di modificazioni alla parte seconda della Costituzione. Lunedì 22 ottobre si è svolta in Assemblea la


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discussione sulle linee generali e nei giorni di martedì 23 e mercoledì 24 ottobre è iniziata la discussione sul complesso degli emendamenti. Il 23 ottobre, successivamente alla presentazione della relazione in Assemblea, è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge costituzionale n. 3041 Soro recante «Modifica dell'articolo 72 della Costituzione, in materia di disciplina del procedimento legislativo». Propone pertanto che la proposta di legge costituzionale n. 3041 sia considerata ricompresa nella relazione già presentata all'Assemblea.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 10.05.

COMITATO DEI NOVE

Giovedì 25 ottobre 2007.

Modificazione di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l'elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
C. 553-1524-2335-2382-2479-2572-2574-2576-2578-2586-2715-2865-3139-3151-A.

Il Comitato si è riunito dalle 10.05 alle 10.30.

SEDE REFERENTE

Giovedì 25 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'interno Alessandro Pajno, il sottosegretario per la solidarietà sociale Cristina De Luca e il sottosegretario di Stato per l'interno Marcella Lucidi.

La seduta comincia alle 10.30.

Rinnovo dei consigli comunali e provinciali sciolti per fenomeni di infiltrazione di tipo mafioso.
C. 1134 Nespoli, C. 1664 Marone, C. 1679 Gioacchino Alfano, C. 1777 Romano, C. 2014 Lumia, C. 2072 D'Alia, C. 2129 Forgione, C. 2175 D'Ippolito Vitale e C. 2223 Tuccillo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 ottobre 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti al testo base è fissato alle ore 15 di mercoledì 7 novembre 2007. Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Delega al Governo per la modifica della disciplina dell'immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero.
C. 776 Zacchera, C. 1102 Campa, C. 1263 Mascia, C. 1779 Boato, C. 1804 Sgobio, C. 1850 Bordo, C. 1852 Bucchino, C. 2122 Capotosti, C. 2547 Migliore e C. 2976 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 ottobre 2007.

Graziella MASCIA (RC-SE) fa preliminarmente presente che si soffermerà su alcuni punti specifici del disegno di legge C. 2976, essendo già intervenuta sul complesso del provvedimento, a nome del proprio gruppo, il deputato Frias.
Intende pertanto affrontare la questione specifica dei centri di permanenza temporanea, dei quali il provvedimento del Governo non prevede la chiusura, ma che rappresentano un nodo di essenziale rilevanza nell'ambito delle problematiche in tema di immigrazione. Sono luoghi all'interno dei quali si riscontra un diffuso


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disagio da parte delle persone che vi si trovano senza aver commesso reati specifici e con la prospettiva di restarvi a lungo: si tratta di persone che hanno tentato di entrare nel nostro paese alla ricerca di lavoro o anche di lavoratori «stagionali» in condizione di illegalità che, dopo essere stati sfruttati, sono stati «denunciati» dagli stessi sfruttatori al solo fine di liberarsene. Fa parte della storia molto recente il suicidio di due persone all'interno del centro di permanenza temporanea di Modena. Ritiene, in sostanza, che, alla luce dei numerosi elementi in possesso di chiunque abbia visitato queste strutture, debba essere superata la stessa logica di fondo dei centri di permanenza temporanea, che non ritiene più adeguati alla mutata realtà del fenomeno dell'immigrazione.
Ritiene che l'obiettivo principale del provvedimento in oggetto debba essere in primo luogo quello di superare l'impianto della vigente legge Bossi-Fini, che si è dimostrata fallimentare e che rappresenta un costo non solo sul piano sociale, ma anche sul piano delle spese che da esso originano. Il disegno di legge del Governo C. 2976, pur non essendo integralmente condivisibile, rappresenta un efficace punto di partenza al fine di individuare soluzioni idonee per i principali problemi in questione. In proposito ritiene che nei diversi procedimenti amministrativi previsti da tale provvedimento debba essere ridotta ogni margine di discrezionalità nelle scelte delle autorità competenti.
Più in generale ritiene che debba mutare l'approccio complessivo sul tema dell'immigrazione, che assume caratteri di pericolosità sociale solo quando essa viene descritta o raccontata dai mezzi di comunicazione di massa, in quanto la realtà è ben diversa. Osserva al riguardo che in quelle zone del paese dove l'immigrazione rappresenta un fenomeno consolidato e caratterizzato per la sua rilevanza numerica, come ad esempio accade nel «Nord-Est», si riscontra una condizione di convivenza pacifica e ordinata alla luce dell'elevato livello di integrazione raggiunto dagli immigrati residenti. Oltre tutto, in quelle zone, proprio in virtù di tale condizione, si registra una sostanziale condivisione da parte dei cittadini italiani sulla opportunità di concedere agli immigrati regolari il diritto al voto nelle elezioni amministrative.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che la discussione di carattere generale sul provvedimento in esame proseguirà questa sera, al termine delle audizioni pomeridiane, nonché nelle sedute antimeridiana e serale di martedì 30 ottobre e si concluderà nella giornata di mercoledì 31 ottobre 2007.

Isabella BERTOLINI (FI) rileva preliminarmente come l'esame del provvedimento in oggetto si presenti molto complicato alla luce della visione di fondo della maggioranza sul tema dell'immigrazione, che non corrisponde in alcun modo a quella presente nella società. Inoltre, il contenuto del disegno di legge C. 2976 palesa un serie di contraddizioni che evidenziano la mancanza di una linea di fondo del provvedimento, se non quella di volere superare acriticamente la vigente legge Bossi-Fini, che invece rappresenta una efficace sintesi tra l'esigenza di legalità nel paese e le giuste concessioni da riconoscere a chi intende prestare lavoro nel nostro paese, nel rispetto delle norme. Il disegno di legge del Governo si presenta altresì contraddittorio rispetto alle linee di fondo disegnate dall'Unione europea, che sono basate sul presupposto secondo cui chi si reca in un paese dell'Unione europea deve essere concretamente in grado di disporre di un regolare contratto di lavoro.
Ritiene poi che sia vergognoso il metodo seguito dal Governo che, anziché presentare un disegno di legge volto a disciplinare direttamente la materia, chiede al Parlamento di essere delegato ad emanare un decreto legislativo di modifica del testo unico sull'immigrazione sulla base di criteri assolutamente vaghi ed indeterminati, che consentirebbero al Governo una indiscriminata discrezionalità nella predisposizione delle norme. Al riguardo ricorda che, nel corso della precedente


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legislatura, la maggioranza ha discusso approfonditamente il progetto di legge Bossi-Fini, attraverso tre approfonditi passaggi parlamentari.
Per quanto concerne l'efficacia della legge Bossi-Fini, da molte parti revocata in dubbio, fa presente che l'Unione europea ha recentemente stilato una classifica tra i paesi comunitari prendendo in esame i livelli raggiunti sulle principali problematiche correlate al tema dell'immigrazione, nella quale l'Italia supera paesi con una tradizione superiore, quali l'Inghilterra, la Francia, la Germania e la Spagna. Si tratta di un elemento che dovrebbe pertanto indurre la maggioranza a valutare con maggior riflessione l'elevato livello di efficacia prodotto dalla stessa legge Bossi-Fini.
Si sofferma quindi sui contenuti del disegno di legge C. 2976. Innanzitutto ritiene necessario dare corso ad una serie di audizioni che affrontino i diversi temi recati dal provvedimento, nella prospettiva di fornire utili elementi di valutazione.
Rileva quindi, in primo luogo, che questo disegno di legge è volto ad introdurre elementi di eccessiva flessibilità nella programmazione dei flussi di ingresso di lavoratori extracomunitari. Si tratta di una previsione che, creando canali di ingresso diversificati, fondati su presupposti diversi, è volta a sovvertire l'impostazione di fondo delle politiche di accoglienza. Oltretutto, prevedendo competenze a carico degli enti territoriali, rischia di creare su di essi oneri eccessivi, oltre che un complessivo peso sociale molto rilevante. Si riferisce ai costi legati all'istruzione, all'assistenza sanitaria o all'edilizia residenziale, che non vengono in alcun modo tenuti in considerazione e che, in assenza di una normativa rigorosa, potrebbero rappresentare fattori di stimolo dell'immigrazione clandestina verso il nostro paese.
Il testo del disegno di legge prevede poi la possibilità di organizzare un'attività di formazione dei lavoratori anche all'estero, con l'obiettivo di avvicinare la domanda e l'offerta di lavoro. Al riguardo osserva che una previsione analoga è già contenuta nella legge Bossi-Fini e che pertanto basterebbe attuare tale disposizione anziché prevederne una nuova sulla base di un principio direttivo eccessivamente vago.
Un altro punto di criticità è quello rappresentato dalla possibilità di superare, in presenza di determinate circostanze, la quota di ingressi per lavoro subordinato ed autonomo.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI osserva che si tratta di una possibilità già prevista dalla legislazione vigente.

Isabella BERTOLINI (FI) rileva che il principio direttivo contenuto nella delega richiesta dal Governo prevede un ambito di eccedenza delle quote annuali privo di determinatezza.
Passa quindi ad esaminare la possibilità di istituire, in base alle singole nazionalità e con un criterio cronologico, liste organizzate alle quali possono iscriversi i lavoratori stranieri nella prospettiva di ottenere un contratto di lavoro. In proposito osserva che non è in alcun modo prevista la modalità di attuazione di tale disposizione che, oltre tutto, non considera come già attualmente sia possibile dare luogo a chiamate di lavoro dirette. Si tratta di un meccanismo che deve essere coordinato con le intese già raggiunte dallo Stato italiano con alcuni paesi che hanno dimostrato di collaborare sul fronte del contrasto all'immigrazione clandestina. Al riguardo ritiene che sia preferibile continuare ad avvalersi del solo criterio delle intese bilaterali, che ha dimostrato di funzionare efficacemente. D'altra parte, avvalersi della collaborazione dei paesi stranieri nella predisposizione delle liste impedisce al Governo italiano di esercitare un efficace controllo sul fronte della prevenzione di eventuali fenomeni di illegalità. Ritiene inoltre contraddittorio prevedere che, ai fini dell'iscrizione delle liste, debba tenersi conto di titoli preferenziali poco determinati, oltre che del grado di conoscenza della lingua italiana: ricorda infatti che, recentemente, il Ministro dell'interno ha affermato l'irrilevanza della conoscenza della lingua italiana ai fini dell'ingresso in Italia di lavoratori stranieri.


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Osserva quindi che il disegno di legge prevede la reintroduzione della figura dello sponsor, finalizzata, nelle intenzioni del Governo, a consentire al datore di lavoro italiano di conoscere il lavoratore straniero prima di assumerlo. Si tratta di una disciplina che già in passato ha dimostrato evidenti limiti di funzionamento, e che in questo disegno di legge è oltretutto disciplinata in modo pericolosamente incompleto e senza la previsione di sanzioni a carico dei soggetti garanti che dovessero violarla. Ritiene inoltre che l'assenza di principi direttivi pregnanti rischia di creare un giro di affari illegale che potrebbe assumere i caratteri di un vero e proprio mercato di persone umane, anche in considerazione dell'indiscriminato numero di soggetti, diversi dalle persone fisiche, quali regioni, enti locali, associazioni imprenditoriali, professionali e sindacali e istituti di patronato, che potrebbero fungere da sponsor. Qualora poi fossero gli enti locali ad assumere tale ruolo, il costo sostenuto si riverserebbe inevitabilmente a carico dei cittadini. Al contrario la previsione per cui le persone fisiche possono sponsorizzare l'ingresso di un solo lavoratore all'anno evidenzia i timori della maggioranza che, su questo punto, sono gli stessi dell'opposizione. Si tratta cioè di una normativa che deve essere compiutamente disciplinata senza essere rimessa a meri provvedimenti attuativi.
Esprime quindi grave preoccupazione per la figura della cosiddetta autosponsorizzazione che, volta a consentire l'ingresso per inserimento nel mercato del lavoro anche dello straniero in possesso di adeguate risorse finanziarie, si presenta anch'essa priva di una rigorosa disciplina, che rischia di produrre effetti pericolosi.
Si dichiara quindi perplessa sulla disposizione del disegno di legge che disciplina la revisione delle categorie di lavoratori che possono entrare in Italia al di fuori delle quote e senza che sia richiesta l'iscrizione nelle liste o nella banca dati transitoria.
Ritiene inoltre poco comprensibile la disposizione che prevede l'incentivazione del rientro produttivo degli immigrati nei loro Paesi, anche con il mantenimento dello status di soggiornante regolare in Italia nel caso di partecipazione a specifici progetti in collaborazione con le amministrazioni competenti, sottolineando l'assenza di strumenti specifici di controllo.
Passa quindi ad esaminare la disciplina in materia di visti di ingresso contenuta nel disegno di legge C. 2976 che, ancorché finalizzata, nelle intenzioni del Governo, a semplificare e razionalizzare le procedure in materia, presenta numerosi punti oscuri. In particolare, dichiara di non comprendere l'introduzione dell'obbligo della motivazione del diniego alla concessione dei visti di ingresso che, pur rappresentando una deroga all'obbligo generale di motivazione dei provvedimenti amministrativi, era stata consapevolmente eliminato dalla legge Bossi-Fini su sollecitazione del Ministero dell'interno.
Si sofferma poi sull'eliminazione dei contratti di soggiorno e sulle forme di supporto e di collaborazione che saranno svolte da diverse associazioni per lo svolgimento delle procedure di competenza degli sportelli unici per l'immigrazione istituiti presso le prefetture-uffici territoriali del Governo, osservando la mancanza di norme volte a disciplinare l'attività di tali associazioni.
Dichiara quindi di non condividere la modifica della normativa in materia di permessi di soggiorno. Al riguardo osserva che la disciplina contenuta nella legge Bossi-Fini appare soddisfacente e che le inefficienze riscontrate nei relativi procedimenti sono ascrivibili al malfunzionamento delle strutture burocratiche e pertanto non possono essere imputate alla legge stessa. Ritiene poi che sia particolarmente censurabile la disposizione che prevede la possibilità di rilasciare tale permesso per motivi umanitari. Si tratta di un provvedimento rimesso alla competenza non più del questore, ma del prefetto, che potrà essere disposto anche in favore dello straniero che dimostri spirito di appartenenza alla comunità civile: una siffatta previsione rischia infatti di creare una categoria di beneficiari eccessivamente indeterminata con il pericolo di


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dare luogo a decisioni difformi sul territorio nazionale, creando un indiscriminato aumento degli ingressi degli stranieri.
Per quanto concerne la concessione del diritto di voto agli immigrati nelle consultazioni amministrative, che ritiene comunque rappresentare un'unica questione assieme al voto politico, osserva che su di essa si era a lungo discusso nella passata legislatura, quando si era ritenuto problematico intervenire su di essa con legge ordinaria. Al riguardo reputa opportuno approfondire tale questione nell'ambito di un'apposita audizione di esperti.
Esprime quindi le proprie perplessità sulla previsione del disegno di legge del Governo per cui le cause ostative all'ingresso o al soggiorno dello straniero sul territorio nazionale si devono fondare su di una valutazione individuale e non ricollegata automaticamente alla sussistenza di determinati presupposti, ritenendo ciò eccessivamente vaga e generica.
Si dichiara contraria alla disciplina in materia di espulsioni e rimpatri, in quanto rischia di consentire ad un soggetto che sia entrato clandestinamente nel paese e si sia reso disponibile ad uscirne volontariamente, di acquisire una posizione di privilegio ai fini di un successivo reingresso.
Ritiene poi che anche la disciplina relativa all'allontanamento sia vaga ed indeterminata, soprattutto in considerazione del fatto che la relativa disciplina delegata dovrà tenere conto della natura e della gravità delle violazioni commesse ovvero della pericolosità per l'ordine pubblico e per la sicurezza dello Stato dello straniero espulso.
Si sofferma sulla disciplina sanzionatoria, dichiarando la propria netta contrarietà sulla scelta di riportare la competenza giurisdizionale nella materia al giudice ordinario in composizione monocratica. Al riguardo ritiene opportuno dare luogo ad un'audizione del Ministro della giustizia volta a comprendere come la magistratura intenda organizzarsi per fare fronte al presumibile elevato numero di contenziosi che sorgeranno.

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il deputato Bertolini a concludere il proprio intervento, osservando in proposito che esso si protrae da ormai circa quarantacinque minuti. Fa inoltre presente che l'Assemblea della Camera si accinge ad iniziare i propri lavori.

Isabella BERTOLINI (FI) si dichiara rammaricata in quanto ritiene che su un tema di tale rilevanza la presidenza della Commissione dovrebbe fare uso di un criterio meno rigido nell'interpretazione delle disposizioni regolamentari.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che l'applicazione delle disposizioni regolamentari deve essere uniforme per tutti i deputati e che nella discussione di carattere generale sul provvedimento in esame che, come definito dall'ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti di gruppo, si concluderà entro il prossimo 31 ottobre, risultano ancora iscritti a parlare numerosi deputati. Essendo imminente l'inizio dei lavori dell'Assemblea della Camera, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per oggi, al termine dello svolgimento dell'audizione delle organizzazioni rappresentative del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

La seduta termina alle 10.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 25 ottobre 2007.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.45 alle 13.55.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 25 ottobre 2007.

Audizione di organizzazioni rappresentative del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

L'audizione informale è stata svolta dalle 17 alle 19.10.


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SEDE REFERENTE

Giovedì 25 ottobre 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per la solidarietà sociale Cristina De Luca.

La seduta comincia alle 19.10.

Delega al Governo per la modifica della disciplina dell'immigrazione e delle norme sulla condizione dello straniero.
C. 776 Zacchera, C. 1102 Campa, C. 1263 Mascia, C. 1779 Boato, C. 1804 Sgobio, C. 1850 Bordo, C. 1852 Bucchino, C. 2122 Capotosti, C. 2547 Migliore e C. 2976 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana di oggi.

Luciano VIOLANTE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 19.15.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende relative ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice G8 e delle manifestazioni del Genoa Social Forum.
Doc. XXII, n. 5 Longhi, Doc. XXII, n. 13 Boato, Doc. XXII, n. 15 Mascia e Doc. XXII, n. 18 Sgobio.

ATTI DEL GOVERNO

Schema di Regolamento di organizzazione del Ministero della pubblica istruzione.
Atto n. 177.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero della pubblica istruzione.
Atto n. 178.