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NormativaLegge 23
ottobre 1960, n. 1369
Divieto di intermediazione ed
interposizione nelle prestazioni di lavoro e nuova disciplina dell'impiego di mano d'opera
negli appalti di opere e di servizi
Art. 1
E' vietato all'imprenditore di affidare in appalto o in subappalto o in qualsiasi altra
forma, anche a società cooperative, l'esecuzione di mere prestazioni di lavoro mediante
impiego di manodopera assunta e retribuita dall'appaltatore o dall'intermediario,
qualunque sia la natura dell'opera o del servizio cui le prestazioni si riferiscono.
E' altresì vietato all'imprenditore di affidare ad intermediari, siano questi dipendenti,
terzi o società anche se cooperative, lavori da eseguirsi a cottimo da prestatori di
opere assunti e retribuiti da tali intermediari.
E' considerato appalto di mere prestazioni di lavoro ogni forma di appalto o subappalto,
anche per esecuzione di opere o di servizi, ove l'appaltatore impieghi capitali, macchine
ed attrezzature fornite dall'appaltante, quand'anche per il loro uso venga corrisposto un
compenso all'appaltante.
Le disposizioni dei precedenti commi si applicano altresì alle aziende dello Stato ed
agli enti pubblici, anche se gestiti in forma autonoma, salvo quanto disposto dal
successivo art. 8.
I prestatori di lavoro, occupati in violazione dei divieti posti dal presente articolo,
sono considerati, a tutti gli effetti, alle dipendenze dell'imprenditore che
effettivamente abbia utilizzato le loro prestazioni
Art. 2
In caso di inosservanza delle disposizioni di cui all'articolo precedente è comminata
all'imprenditore e all'appaltatore o altro intermediario l'ammenda di lire 10.000 per ogni
lavoratore occupato e per ogni giornata di occupazione, ferma restando l'applicabilità
delle sanzioni penali previste per la violazione della legge 29 aprile 1949, n. 264 e
delle altre leggi in materia.
Art. 3
Gli imprenditori che appaltano opere o servizi, compresi i lavori di facchinaggio, di
pulizia e di manutenzione ordinaria degli impianti, da eseguirsi nell'interno delle
aziende con organizzazione e gestione propria dell'appaltatore, sono tenuti in solido con
quest'ultimo a corrispondere ai lavoratori da esso dipendenti un trattamento minimo
inderogabile retributivo e ad assicurare un trattamento normativo, non inferiore a quelli
spettanti ai lavoratori da loro dipendenti.
La stessa disciplina si applica agli appalti concessi dalle imprese che esercitano un
pubblico servizio per le attività di esazione, installazione e lettura di contatori,
manutenzione di reti di distribuzione e di trasporto, allacciamenti, costruzione di
colonne montanti, impianti di apparecchi, reti a bassa tensione e attività similari.
Gli imprenditori sono altresì tenuti in solido con l'appaltatore, relativamente ai
lavoratori da questi dipendenti, all'adempimento di tutti gli obblighi derivanti dalle
leggi di previdenza ed assistenza.
Art. 4
I diritti spettanti ai prestatori di lavoro ai sensi dell'articolo precedente potranno
essere esercitati nei confronti dell'imprenditore appaltante durante l'esecuzione
dell'appalto e fino ad un anno dopo la data di cessazione dell'appalto.
Art. 5
5. Le disposizioni di cui all'art. 3 della presente legge non si applicano:
a) agli appalti per costruzioni edilizie
all'interno degli stabilimenti;
b) agli appalti per installazione o montaggio di impianti e macchinari;
c) ai lavori di manutenzione straordinaria;
d) ai trasporti esterni da e per lo stabilimento;
e) agli appalti che si riferiscono a particolari attività produttive, le quali richiedano
in più fasi successive di lavorazione, l'impiego di manodopera diversa per
specializzazione da quella normalmente impiegata nell'impresa, sempre che tale impiego non
abbia carattere continuativo;
f) agli appalti per prestazioni saltuarie ed occasionali, di breve durata, non ricorrenti
abitualmente nel ciclo produttivo e nell'organizzazione dell'impresa. Per tali appalti
l'esclusione dalla disciplina di cui all'art. 3 dovrà essere preventivamente autorizzata,
di volta in volta, dall'Ispettorato del lavoro competente;
g) agli appalti per l'esecuzione dei lavori di facchinaggio, di pulizia e di manutenzione
ordinaria degli impianti - esclusi per questi ultimi gli appalti di cui al secondo comma
dell'art. 3 - conclusi con imprese che impiegano il personale dipendente presso più
aziende contemporaneamente. Per tali appalti l'esclusione dalla disciplina di cui all'art.
3, salva la disposizione dell'art. 1676 del codice civile, dovrà essere autorizzata
preventivamente dall'Ispettorato del lavoro competente del luogo dove i lavori devono
eseguirsi. Restano ferme le disposizioni di cui alla legge 3 maggio 1955, n. 407;
h) agli appalti per la gestione dei posti telefonici pubblici, di cui all'art. 55 del
regolamento di esecuzione dei titoli I, II e III del libro II della legge postale e delle
telecomunicazioni, approvato con regio decreto 19 luglio 1941, n. 1198, soltanto nei casi
in cui la prestazione del lavoratore per l'espletamento del servizio telefonico non sia
prevalente rispetto a quella da lui normalmente svolta.
Art. 6
Nei casi di inosservanza delle disposizioni di cui all'art. 3, è comminata
all'appaltatore l'ammenda di lire 5.000 per ogni lavoratore cui si riferisce
l'inosservanza e per ogni giornata di sua occupazione.
L'imprenditore è civilmente responsabile per il pagamento della ammenda di cui al comma
precedente.
Art. 7
La vigilanza sull'applicazione della presente legge è affidata al Ministero del lavoro e
della previdenza sociale, che la esercita attraverso l'Ispettorato del lavoro.
Art. 8
Con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta congiunta dei Ministri per le
finanze, per i trasporti, per le poste e le telecomunicazioni e per il lavoro e la
previdenza sociale, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, saranno
emanate le norme per la disciplina dell'impiego di manodopera negli appalti concessi dalle
Amministrazioni autonome delle ferrovie dello Stato, dei monopoli di Stato e delle poste e
telecomunicazioni, in conformità con le disposizioni di cui ai precedenti articoli,
tenendo conto delle esigenze tecniche delle Amministrazioni stesse e salvaguardando gli
interessi del personale dipendente dalle imprese fornitrici di manodopera.
Qualora non vengano emanate le norme di cui al precedente comma nel termine ivi previsto,
la presente legge troverà applicazione anche nei confronti delle predette Amministrazioni
autonome dello Stato.
Art. 9
La presente legge entra in vigore 180 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale. |