Roma, li 29/11/2008
Comunicato
Il manghel dei bambini rom e sinti
Fino al qualche decennio fa, per uscire dalla
condizione di povert e di emarginazione, molti minori italiani lavoravano
per AIUTARE le loro famiglie e per questo spesso non frequentavano la scuola
oppure frequentavano un diverso modello di istruzione (scuola paterna, scuola serale, scuola popolare,
ecc.), modello di istruzione adatto alle realt ed ai
bisogni personali del minore e della sua famiglia.
Questa condizione, anche se in misura ridotta, accade
ancora oggi ai minori italiani in alcune regioni Italiane.
Perch la stessa valutazione non si verifica quando si
tratta di genitori e di bambini Rom e Sinti?
A fronte della sentenza della Cassazione che ha
annullato una condanna della Corte dAppello di Napoli a 5 anni di carcere per una
madre rom colpevole di chiedere
lelemosina con il figlio di 4 anni per poter sopravvivere, non si sono
fatti attendere le critiche populistiche di alcuni politici che nel passato invece di garantire lapplicazione
dei diritti ai minori rom e sinti, come il loro dovere impone, hanno utilizzato
come caprio espiatorio la difficile condizione di questi minori esclusivamente
per ricercare il consenso personale e partitico.
La Federazione Rom e Sinti insieme considera le motivazioni di questa sentenza della
Cassazione un preciso atto di accusa contro quella politica che quando si tratta delle minoranze Rom e Sinte:
- non intende
svolgere il proprio dovere istituzionale
- non applica
diritti e principi costituzionali
- utilizza la
discriminazione razziale contro Rom e Sinti per la ricerca del consenso
- rifiuta corrette
opportunit di politiche sociali coerenti alla realt ed ai bisogni,
- ignora ogni forma
di strategia interculturale con e per Rom e Sinti.
La Federazione Rom e Sinti insieme esprime plauso alla Suprema Corte per una sentenza
che una precisa condanna della politica contro Rom e Sinti.
Il presidente
Nazzareno Guarnieri