Fermiamo il ddl della vergogna, finch siamo
in tempo
Con il pretesto di
contrastare lĠimmigrazione clandestina i recenti provvedimenti del Governo e
del Parlamento, colpiscono tutti gli immigrati, soprattutto coloro che vivono e lavorano regolarmente nel
nostro paese rispettando le leggi.
LĠintegrazione diventa
un percorso ad ostacoli che esclude e inibisce i percorsi positivi di
inserimento dei migranti nella societ italiana.
Il
fondo Nazionale per lĠintegrazione passato da 100 milioni di euro a 5 milioni
e tra le proposte contenute in finanziaria vi lĠintroduzione del requisito di
dieci anni di residenza per lĠaccesso al piano casa ed allĠassegno sociale.
Il
disegno di leggge sulla sicurezza, in discussione al Senato, in nome di un
malinteso concetto di sicurezza, stravolge le norme sullĠimmigrazione,
riducendo fortemente i diritti dei migranti, uomini e donne da tenere in
condizioni di precariet, ricatto e sfruttamento, con gravi ripercussioni sulla
pacifica convivenza nella societ.
L'insieme
dei provvedimenti proposti, se approvati, contraddicono le norme internazionali
sui diritti umani fondamentali e la stessa Costituzione italiana che afferma la
pari dignit sociale delle persone, senza distinzione di sesso, razza, lingua o
religione. In particolare:
- si introduce il reato di clandestinit
- si ostacola il ricongiungimento familiare, che da
sempre costituisce un elemento forte di stabilit e di integrazione
- si riducono le tutele dei rifugiati e dei minori
- si tagliano le risorse per i corsi dĠitaliano e si
istituiscono le classi differenziate
- si restringe lĠassistenza sanitaria, prevedendo un
obbligo, per i medici e il personale sanitario, di denunciare gli immigrati
irregolari che chiedono di curarsi
- si rendono pi difficili i matrimoni misti
- si esaspera il criterio della idoneit alloggiativa
- si istituisce il permesso a punti e una tassa per
ogni pratica di rilascio e di rinnovo di 200 euro (attualmente di 72 euro),
un balzello ingiusto e oneroso per i migranti che attendono anche pi di un anno
una risposta sul permesso di soggiorno che - quando arriva – molte volte gi scaduto
- si propone il blocco dei flussi dĠingresso dei
lavoratori stranieri, misura propagandistica ed inutile, che chiude la strada
allĠimmigrazione regolare e non fa nulla per dare risposta allĠestesissima
presenza di irregolarit, lavoro nero, e violazione dei diritti fondamentali.
Noi
contestiamo questi provvedimenti e chiediamo al Parlamento di riformare le
norme sullĠimmigrazione garantendo:
Per
queste ragioni promuoviamo per il giorno gioved 18 dicembre, giornata dedicata dalle Nazioni Unite ai diritti
dei lavoratori e lavoratrici migranti e delle loro famiglie, un presidio a Roma
dalle ore 10.00 alle ore 14.00 (Largo Chigi – Colonna).
Nello
stesso giorno, nelle stesse ore si effettueranno presidi davanti alle
Prefetture delle pi importanti citt dĠItalia.
Seguono
Sigle