Roma,
26 maggio 2008
Cari amici e care amiche,
mercoled 21 maggio si riunito a Napoli il Consiglio
dei Ministri dove sono stati proposti alcuni provvedimenti in materia di
sicurezza pubblica che, se approvati, avranno forti ripercussioni sulla vita degli
stranieri presenti nel nostro paese.
Noi del Servizio Rifugiati e Migranti della Federazione delle Chiese Evangeliche
in Italia abbiamo accolto con
preoccupazione alcuni dei punti inseriti nel cosiddetto pacchetto
sicurezza, perch ci sembra che non riconoscano il
fenomeno migratorio come un aspetto strutturale della nostra societ e non
favoriscano le possibilit d'ingresso e di permanenza regolare in Italia.
Queste valutazioni derivano, in particolare, dalla
nostra esperienza maturata negli ultimi 20 anni di lavoro nell'ambito
dell'immigrazione e del diritto d'asilo.
Fra le proposte presentate quelle che maggiormente
vogliamo evidenziare e riteniamo dovrebbero essere oggetto di ulteriore
riflessione sono:
- Introduzione del reato di immigrazione
clandestina e le nuove norme per contrastare l'immigrazione irregolare: il reato di ingresso clandestino nel
territorio dello Stato si configura come una misura sproporzionata volta a
punire una condizione e non un fatto, e comunque, pur sempre, un'irregolarit
amministrativa. Questa norma presuppone che ogni straniero senza permesso di
soggiorno sia un criminale e
sembra voler ignorare la rigidit del sistema per l'ingresso in Italia, che non permette di convertire i titoli di
soggiorno e di sanare le situazioni di irregolarit.
Se l'obiettivo prioritario vuole essere quello di
prevenire la presenza irregolare sul territorio, necessario, come suggeriamo
da tempo, prevedere l'introduzione di strumenti diversificati, come l'apertura
di ulteriori canali regolari di ingresso per motivi di lavoro o la revisione
dell'iter burocratico per i rinnovi e la
conversione dei permessi di soggiorno.
- Prolungamento della permanenza nei Centri
di permanenza temporanea (CPT) fino a un periodo di 18 mesi: la FCEI ha partecipato durante il 2006 ai lavori della
Commissione istituita dal Ministero dell'Interno che ha svolto un'indagine
sulle condizioni dei CPT presenti in Italia. Nel rapporto conclusivo la
Commissione suggeriva, nellottica di una migliore gestione del fenomeno, di
andare verso il graduale superamento di questi centri. ormai noto come la
gestione di questi centri comporti dei costi elevati con risultati non
equivalenti. Il rimpatrio
forzato dovrebbe essere sempre un provvedimento ultima ratio (da svolgere
sempre in sicurezza e nel rispetto dei diritti) e sarebbe invece importante
cercare di favorire i processi di rimpatrio volontario.
- Restrizioni per i ricongiungimenti: si vogliono introdurre alcune condizioni
limitative allesercizio del diritto al ricongiungimento nei confronti del
coniuge, dei figli maggiorenni e dei genitori. Si torna sostanzialmente ai
requisiti previsti dalla Bossi-Fini prima delle ultime modifiche. Ostacolare
il ricongiungimento familiare non facilita sicuramente la piena integrazione
degli stranieri presenti in Italia. La presenza di un nucleo familiare spesso sostiene il nuovo arrivato
nellinserimento e aiuta a prevenire i conflitti sociali. , dunque, utile riconoscere
nelle politiche degli ingressi il valore di istituti, quali lo sponsor e il ricongiungimento
familiare, che, facendo leva sulle reti famigliari e catene migratorie di parenti
e amici assicurano
un buon inserimento e una maggiore qualit della vita per adulti e minori.
- Nuove
norme per i richiedenti asilo: a
gennaio 2008 stato approvato il decreto legislativo 25/08 che stabilisce le
procedure per l'esame delle domande di protezione internazionale presentate.
Come FCEI avevamo accolto
in modo positivo l'approvazione di questo decreto, che aveva introdotto, in
particolare, il diritto a soggiornare in modo regolare nel periodo di
presentazione dell'eventuale ricorso verso il diniego dello status. Il pacchetto
sicurezza vuole modificare il
testo del decreto, limitando il diritto alla circolazione dei richiedenti
asilo, eliminando la possibilit di soggiornare in modo regolare durante il
periodo del ricorso (se non per gravi motivi personali o di salute),
trattenendo nei CPT i richiedenti asilo che hanno presentato la domanda di
asilo dopo aver ottenuto un provvedimento di respingimento alla frontiera o di
espulsione.
L'introduzione
di queste limitazioni non tiene conto della difficolt di entrare in modo
regolare per chi fugge dal proprio paese e di portare delle prove certe sul
fatto di essere stato vittima di persecuzione.
Nel pacchetto
sicurezza vengono inserite
altre norme che troverete nel documento allegato. Fra queste una norma per
cercare di contrastare i cosiddetti "matrimoni di comodo, che
hanno come fine
solamente l'acquisto della
cittadinanza. Sembra importante ricordare in questa sede che, da anni, si
chiede la revisione della legge sulla cittadinanza del 1992, per permettere che di adeguarsi ai
cambiamenti, derivanti in particolare dal fenomeno
dellimmigrazione, avvenuti allinterno della societ italiana (presenza di
seconde generazioni e cittadinanza per naturalizzazione).
Patrizia
Toss