Federazione Rom e Sinti insieme

1 Congresso Nazionale

Rom e Sinti, protagonisti del nostro futuro. Sentire, percepire, pensare

Roma, 22/23 Aprile 2009

 

Relazione introduttiva del presidente Nazzareno Guarnieri

 

La Federazione rom e sinti insieme promuove oggi, ad un anno dalla sua giuridica costituzione, il suo 1 congresso nazionale con il titolo Rom e Sinti, protagonisti del nostro futuro. Sentire, percepire, pensare.

E doveroso ringraziare la presidente del Centro Servizi per il Volontariato del Lazio, Francesca Danese, per la comunicazione tra le reti, la preziosa collaborazione e la disponibilit per la promozione di questa iniziativa, lUNICEF Italia per lospitalit, Il presidente lassociazione Rom onlus, Graziano Halilovic e Paola Marotti per la gestione dellaccoglienza e segreteria organizzativa di questo congresso, gli amici di Radio radicale, le associazioni aderenti alla federazione, i graditi ospiti e tutti i partecipanti che saranno presenti oggi e domani.

 

Quello appena trascorso stato un anno terribile per la popolazione Rom e Sinta, ma non questa la sede per denunciare nei dettagli le diverse forme di illegalit, di violenze e di discriminazioni contro la nostra gente.

Questa relazione vuole formulare delle proposte politiche per Rom e Sinti e per meglio presentarle non posso evitare di mettere in evidenza scelte e comportamenti sbagliati del passato e che ancora oggi determinano un clima di odio e di rifiuto contro la popolazione rom e sinta.

Cosa sta accadendo alla politica ed alla societ Italiana?

 

Motivare le reazioni della politica italiana agli atti di violenza degli ultimi tempi il segnale di un profondo vuoto morale di una societ che sta perdendo le coordinate culturali per convivere con laltro.

Il fenomeno dellimmigrazione ha trasformato lItalia in un paese multiculturale, in una democrazia multiculturale, rideterminando il volto culturale dellItalia e la politica sollecitata a potenziare la sua responsabilit di garantire i diritti di tutti, dei cittadini piccoli e grandi, vecchi e nuovi, diritti essenziali per convivere in una societ multietnica.

Va riconosciuto alla politica Italiana grandi meriti quando ha operato in osmosi con il contesto sociale e culturale, oggi deve seguire lo stesso metodo ed uscire dalla condizione di autorefenzialit in cui da anni si rifugiata.

 

La politica deve prendere coscienza della necessit di un rapporto vivo con la societ e non di plasmare i cittadini allinterno di contenitori, deve produrre cultura per far emergere un orientamento verso l'auto realizzazione, la partecipazione attiva, la consapevole applicazione dei diritti.

 

Penso che la crisi, di cui tanto si parla negli ultimi mesi, non sia solo una crisi economica, ma una crisi culturale che trova le sue radici nella perdita di valori fondamentali.

La crisi in atto trover soluzione se la politica Italiana sar capace di gestire il cambiamento culturale in atto trasformando una statica democrazia multiculturale in una dinamica democrazia interculturale, e per realizzare questo passaggio necessario un lavoro culturale che non deve interessare solo la ricerca di soluzioni, ma innescare percorsi di reazione positivi, che non siano la chiusura e il conflitto.

 

Allinterno di questo contesto politico, sociale e culturale cՏ la questione Rom e Sinta, con la sua specificit.

 

La realizzazione di questo evento lennesima dimostrazione che la Federazione Rom e Sinti insieme non una nuova associazione che si occupa di Rom e Sinti, ma un organismo politico che si propone con chiarezza, onest e trasparenza di definire per Rom e Sinti un ruolo attivo e propositivo, per un dialogo diretto con il Governo, le Istituzioni e la societ civile, collaborando alla programmazione di politiche di interazione con Rom e Sinti, per laffermazione della cultura della legalit, il contrasto agli abusi di potere ed a ogni forma di discriminazione, la promozione di una societ aperta e multiculturale.

 

Questo 1 congresso nazionale la federazione stato promosso per coinvolgere Rom e Sinti e tutti coloro che direttamente o indirettamente in Italia sono impegnati nella questione Rom/Sinta per una riflessione, analisi e confronto sul processo di riconoscimento dei diritti di cittadinanza e di minoranza linguistica, per superare le divisioni e le frustrazioni del passato, per stimolare processi di formazione alla partecipazione (capacity building).

Questo non significa che la Federazione rom e sinti insieme non abbia la necessit di un ampio confronto interno per arricchire la proposta, la condivisione e la realizzazione del programma politico e della strategia organizzativa, discussione che realizzeremo dopo questo congresso, ma credo sia prioritario costruire un radicale cambiamento rispetto al passato, e se vogliamo migliorare le condizioni di vita della popolazione Rom e Sinta necessario avviare un confronto ampio ed aperto con la politica, le istituzioni e la societ civile.

 

Quello appena trascorso stato un anno molto difficile per la popolazione rom e sinta per scelte e comportamenti sbagliati contraddistinte dalla fierezza dellignoranza e dallarroganza.

Scelte sbagliate che hanno riversato i conflitti sulla quotidianit dei cittadini e legittimato la sospensione dei diritti di cittadinanza a rom e sinti e folclorizzato la cultura Rom/Sinta con pregiudizi e stereotipi.

In questo anno difficile, numerose sono state le manifestazioni di denuncia per la violazione di diritti fondamentali a Rom e Sinti, iniziative importanti, ma sono state pi uno specchio che una finestra.

 

Malgrado limpiego di energie e di risorse la condizione di Rom e Sinti diventa sempre pi grave, questo un dato indiscutibile e attribuire la responsabilit alla politica per il modo strutturale e recidivo con cui da troppo tempo realizza scelte tassativamente sbagliate per Rom e Sinti, oggi diventato LIMITATO E NON RISOLUTIVO.

La denuncia, sacrosanta, non ha prodotto cambiamenti migliorativi alla popolazione rom e sinta.

 

Non possiamo continuare a piangerci addosso e rifugiarci nel fatalismo persecutorio, oppure continuare ad ignorare, quasi sempre per un interesse personale, chi da troppo tempo soffia sul fuoco della nostra divisione per evitare a Rom e Sinti di essere protagonisti del nostro futuro, oppure ancora accettare passivamente le disastrose politiche differenziate, assistenziali e segreganti, quasi che la normalit fosse estranea per Rom e Sinti, ed attribuire responsabilit ad altri, perch la responsabilit anche nostra, di Rom e Sinti.

 

Occorre analizzare ed elaborare i diversi livelli di responsabilit e adottare strategie in grado di migliorare le nostre condizioni culturali, sociali ed economiche, nella consapevolezza che oggi pi ieri noi Rom e Sinti SIAMO OSTAGGI di alcuni OPPORTUNISTI e MASCALZONI senza scrupoli, presenti anche nella nostra popolazione.

 

Un radicale cambiamento di metodo rispetto al passato non pi rinviabile, iniziando dalla caduta delle falsificazioni sulla realt Rom e Sinta che hanno avuto la finalit di far emergere SOLO laspetto sociale, lemergenza e la negativit, limitando o folclorizzando gli aspetti culturali, ignorando la cultura Rom/Sinta ancora totalmente sconosciuta.

 

Infatti lopinione pubblica, la politica, la societ civile e i media leggono la realt rom e sinta come limitata al campo nomadi, al disagio, alla devianza, alla illegalit, allo sfruttamento ed alla violenza, ecc. aspetti marginali e minoritari della popolazione rom e sinti, oltretutto estranei ai codici morali e culturali di questa minoranza, ma che attraverso un meccanismo politico/mediatico vergognoso schiaccia la positivit e laspetto culturale della nostra popolazione.

 

Aspetti culturali e positivit che non trovano spazi per emergere, per essere visibili a causa della negazione di prerequisiti essenziali: il riconoscimento alla popolazione rom e sinta quale entit culturale del territorio, la definizione di un ruolo attivo, propositivo e qualificato a Rom e Sinti.

 

Quanti sono cittadini Italiani appartenenti alla minoranza Rom e Sinta in Italia?

Perch la politica italiana nega il riconoscimento di minoranza linguistica a decina migliaia di Rom e Sinti Italiani, mentre riconosce minoranza linguistica poche centinaia di persone appartenenti ad altra minoranza?

Quanti Rom e Sinti, Italiani ed immigrati, vivono nelle case?

Quanti Rom e Sinti, Italiani e immigrati, svolgono un regolare lavoro dipendente o autonomo?

Tanti tantissimi.

Perch queste persone Rom e Sinte sono ignorate?

Perch non rivendicano la loro identit Rom o Sinta?

Il problema la discriminazione razziale generalizzata contro Rom e Sinti.

 

Queste persone rom e sinte per svolgere il loro lavoro generalmente sono obbligate a rinnegare la propria storia personale e familiare, la propria identit culturale, per evitare di essere pregiudizialmente discriminati per lappartenenza etnica ed espulsi dal lavoro.

Per fortuna non sempre cos, ma nella grande maggioranza dei casi proprio cos.

Negli ultimi anni le richieste del cambio del cognome di persone Rom inoltrate alle Prefetture sono in aumento.

Che dire!

Questo 1 congresso della Federazione unopportunit per elaborare un radicale cambiamento di metodo a tutti i livelli con il contributo di tutti per dare risposte adeguate alla realt ed i bisogni sociali e culturali dei Rom e Sinti. Spero che da questo congresso emerga un contributo ampio sulla questione Rom e Sinta e che vada oltre le seguenti proposte:

-      E urgente il riconoscimento di minoranza linguistica a Rom Sinti

-      Diffondere e valorizzare la cultura Rom e Sinta

-      intervenire sulla normativa esistente in materia di discriminazione: ratificare integralmente la direttiva Europea 2000/43, rivedere, migliorare e rendere applicabile e celere la normativa vigente, indipendenza dal governo e poteri sanzionatori.

-      Abbandonare la fallimentare politica dei campi nomadi SUBITO, rifiutando ogni forma di gestione, proponendo il superamento con lautogestione di Rom e Sinti, utilizzare le risorse gi disponibili per campi nomadi, ed altre nazionali e comunitarie, per avviare una politica abitativa pubblica per TUTTI I CITTADINI, Rom e Sinti compresi.

-      Abbandonare ogni forma di politica differenziata per Rom e Sinti per abbandonare le politiche dellassistenzialismo culturale

-      Definizione di un ruolo attivo e propositivo a Rom e Sinti.

 

In sintesi posso dire che si tratta di passare dalla mediazione alla partecipazione attiva per abbandonare le politiche dellassistenzialismo e dellesclusione e passare allauto rappresentativit per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza e di minoranza linguistica, per fare questo necessario

Questo passaggio possibile farlo subito perch molto dipende dalla nostra volont, consapevole che si tratta di un passaggio delicato per il rischio di strumentalizzare la partecipazione attiva di Rom e Sinti e per evitare questo pericolo necessario definire la partecipazione attiva di Rom e Sinti.

 

Una partecipazione attiva di Rom e Sinti come un fine che investe processi di trasformazione culturale e sociale di portata collettiva, un processo sociale di azioni attraverso le quali gli individui, le comunit e le organizzazioni guadagnano padronanza sulle loro vite nel contesto di cambiare il loro ambiente sociale e politico per migliorare lequit e la qualit di vita.

Si tratta di definirne le strategie per realizzare la partecipazione attiva di Rom e Sinti.

 

Nazzareno Guarnieri – presidente Federazione rom e sinti insieme