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09/07/2009

LETTERA DELL'ASSESSORE SU IMMIGRATI E SANITA'

Pubblichiamo integralmente la lettera dell'Assessore Rossi sul problema dell'accesso ai servizi sanitari per i cittadini extracomunitari.


Ai Direttori Generali Aziende sanitarie
Agli operatori sanitari e sociali del SSR
Agli Ordini e Collegi professionali
LORO SEDI

Il 2 luglio u.s. stato definitivamente approvato dal Senato della Repubblica il disegno di legge (DDL) n.733-b recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", non ancora in vigore perch in attesa di promulgazione da parte del Presidente della Repubblica e della conseguente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Tenuto conto del dibattito pubblico che si sviluppato ampiamente sul tema, generando diverse prese di posizione, anche da parte della Federazione Nazionale dell'Ordine dei Medici e degli altri Ordini professionali, ritengo opportuno esprimere l'orientamento di questo Assessorato.
La preoccupazione principale che, a fronte della situazione di incertezza che si creata, venga, anche nei casi di necessit, condizionato e reso pi difficile l'accesso ai servizi sanitari da parte delle persone immigrate, con conseguente pericolo per la tutela della salute di tutta la popolazione della Toscana, potendo cosi pregiudicare l'interesse generale della collettivit.
Occorre, innanzitutto, evidenziare che, per le perplessit e le critiche sollevate anche dalla Regione Toscana, il testo di legge non procede all'abrogazione del comma 5 dell'art.35 del D.Lgs. 286/1998 (TU delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione), lasciando in essere il principio, in forza del quale, "l'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno, non pu comportare alcun tipo di segnalazione all'autorit, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parit di condizioni con il cittadino italiano".
Inoltre, ai sensi, dell' art.1, comma 22, lett. g) del dettato normativo, disposta la modifica dell'art.6, comma 2, del D.Lgs. 286/1998, prevedendosi espressamente che per l'accesso alle prestazioni sanitarie non sussiste l'obbligo della esibizione agli uffici della pubblica amministrazione dei documenti inerenti il soggiorno.
Da quanto premesso risulta chiaramente che chi deve prestare la propria opera sanitaria esonerato dal richiedere al cittadino immigrato i documenti inerenti la regolarit del soggiorno e che l'accesso alle strutture sanitarie non pu comportare alcun obbligo di segnalazione all'autorit, continuando a garantire al cittadino immigrato le cure e l'assistenza necessarie, nel rispetto dei principi del diritto alla salute della persona.
In merito alla introduzione del reato di clandestinit, quale reato contravvenzionale procedibile d'ufficio, ai dubbi interpretativi connessi e agli eventuali obblighi che deriverebbero a carico dei pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio che venissero a conoscenza del reato in questione nell'esercizio delle loro funzioni, ritengo che ipotizzare che a carico dei soggetti suddetti sussista un vero e proprio obbligo di segnalazione all'autorit determinerebbe una lesione oltre che delle elementari regole di etica e di civilt di questo Stato, dei principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale e dell'ordinamento regionale toscano, nonch dei codici deontologici.
Ricordo i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale e dell'ordinamento regionale toscano, nonch del codice deontologico medico.
L'art. 32 della Costituzione italiana sancisce il principio che: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivit, e garantisce cure gratuite agli indigenti.(...)
".
Lo Statuto della Regione Toscana all'art. 4 recita che la Regione persegue tra le finalit prioritarie: "il diritto alla salute
"; "il rifiuto di ogni forma di xenofobia e di discriminazione legata all'etnia, all'orientamento sessuale, e ogni altro aspetto della condizione umana e sociale".
Il Codice di deontologia medica all'art. 3 prevede che: "Dovere del medico la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza nel rispetto della libert e della dignit della persona umana, senza distinzioni di et, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalit, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali siano le condizioni istituzionali o sciali nelle quali opera. La salute intesa nell'accezione pi ampia del termine, come condizione cio di benessere fisico e psichico della persona
".
Ed ancora, il Codice deontologico all'art. 10 prevede che: "Il medico deve mantenere il segreto su tutto ci che gli confidato o di cui venga a conoscenza nell 'esercizio della professione (...). Il medico deve informare i suoi collaboratori dell'obbligo del segreto professionale (...). La rivelazione ammessa ove motivata da una giusta causa, rappresentata dall'adempimento di un obbligo previsto dalla legge (...)
".
Occorre evidenziare, infine, che il giuramento professionale impone al medico di osservare "le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultano in contrasto con gli scopi della professione
".
Pertanto, sar cura di questo Assessorato, nella convinzione che sia impossibile imporre agli esercenti le professioni sanitarie e quelle sociali la violazione dei diritti fondamentali dell'individuo e dei principi normativi ed etico-deontologici che sorreggono la professione, approfondire, anche in collaborazione con gli Ordini professionali interessati, la tematica in questione e, conseguentemente, percorrere tutte le vie giuridiche e politiche consentite dall'ordinamento per garantire la tutela della salute individuale e collettiva e per sostenere pienamente la scelta operata dal medico.
Tanto premesso, desidero invitare tutti Voi a proseguire in assoluta tranquillit nella Vostra opera di garanzia della abituale assistenza e cura, che il nostro SSR ha sempre garantito, a favore di tutti gli individui presenti sul territorio toscano, senza distinzione alcuna, invitando espressamente la popolazione immigrata a continuare ad avvalersi della assistenza sanitaria fornita dalla Regione Toscana.

Cordiali saluti
Enrico Rossi