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Sicurezza

20.03.2009

Sicurezza, Maroni vara un patto per l'area del Garda: un sistema integrato di controllo del territorio cui possono partecipare i cittadini

Il ministro dell'Interno ha presenziato a Garda (VR) la firma di un'intesa che coinvolge 26 Comuni nell'arco di 3 Regioni per 170 mila abitanti

Un patto per la sicurezza dell'area del lago di Garda è stato sottoscritto questo pomeriggio a Garda (VR) alla presenza del ministro dell’Interno Roberto Maroni, tra le prefetture e le Province di Brescia e Verona, i comuni rivieraschi, il commissario del governo di Trento, la capitaneria di porto di Venezia, la provincia autonoma di Trento. L'intesa per il Garda interessa 26 comuni rivieraschi, tre province e altrettante regioni per 170 mila abitanti.

«E' un sistema integrato di sicurezza di un'area omogenea - ha detto Maroni - per gestire in modo condiviso le problematiche della sicurezza. Si tratta del controllo del territorio attraverso la partecipazione di nuovi soggetti».
 «E' il momento conclusivo di un lungo percorso - ha continuato il ministro - un patto innovativo particolarmente complesso ma soddisfacente. C'è un sistema di sicurezza a più livelli che dobbiamo far funzionare rapidamente perchè l'apparato deve mettersi in moto prima dell'inizio della stagione turistica». Tra gli obiettivi dell'intesa, infatti, c'è quello di assicurare tutte le forme di collaborazione possibili per eventi di protezione civile e interventi di soccorso in acqua.

Presenziando alla firma del documento il ministro ha assicurato la sua 'costante presenza' per verificare il reale funzionamento del patto territoriale. Il ministro ha sottolineato l'importanza del controllo annunciando che anche per il Garda adotterà «lo stesso sistema usato a Caserta per combattere il clan dei Casalesi. Lì ogni mese mi vedo con i magistrati e i responsabili delle forze dell'ordine. Anche in qui - ha proseguito Maroni - organizzeremo incontri informali dedicati non a verifiche tecniche ma a raccogliere nuove istanze e suggerimenti da parte dei soggetti interessati». 
  
Secondo il titolare del Viminale, «con questo tipo di sicurezza partecipata anche i cittadini possono prendere parte al controllo del territorio attraverso un modello preciso definito nel decreto legge 'anti-stupri' che sarà regolamentato in modo tale che chi vuole partecipare potrà farlo sotto la direzione del sindaco, attraverso associazioni - ha concluso il ministro - iscritte in elenchi tenuti dalle prefetture».





   
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Ministero dell'Interno