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Attualità : Respingimento di migranti: il Consiglio d’Europa esprime seri dubbi
(22/10/09)

Nel suo diciannovesimo rapporto annuale presentato lo scorso martedì, 20 ottobre, il Comitato per la Prevenzione della Tortura del Consiglio d’Europa ha espresso le sue riserve sulla politica adottata da alcuni Stati di rinviare verso le coste africane gli immigrati intercettati in mare. Intanto il Tribunale italiano dei Ministri ha archiviato la posizione del ministro dell’Interno Roberto Maroni indagato per il respingimento di oltre 200 migranti disposto lo scorso maggio.


Nel documento il Comitato per la Prevenzione della Tortura ha ribadito che "gli Stati che mettono in atto politiche di respingimento rischiano di violare il principio fondamentale di "non-rofoulement", un principio contenuto nella legislazione internazionale e europea sui diritti umani". Secondo il Comitato, "questa violazione è particolarmente probabile quando gli immigrati vengono rinviati in paesi che non hanno ratificato la Convenzione di Ginevra del 1951 inerente lo status dei rifugiati".

Intanto, in Italia, il Tribunale dei Ministri ha archiviato la procedura contro il ministro dell’Interno Roberto Maroni indagato per il respingimento di 227 migranti salvati in acque internazionali lo scorso maggio perché, si legge nella nota, il respingimento "è un atto politico non sindacabile in sede penale". L’inchiesta era stata avviata a seguito della denuncia presentata dai parlamentari del Partito Radicale Rita Bernardini, Elisabetta Zamparutti, Donatella Poretti e Marco Perduca che accusavano le autorità libiche di "non aver ratificato la convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati del 1951 e di aver avviato una strategia di contenimento dei flussi migratori in assoluto spregio dei diritti fondamentali della persona umana". In una nota dei Radicali si spiegava che "l'esposto presentato contro il ministero dell'Interno e il Governo era volto a verificare la legittimità giuridica del respingimento in Libia dei profughi soccorsi in acque non territoriali, atteso che alcuni di loro erano in possesso dei requisiti per avanzare richiesta di asilo politico una volta giunti in Italia, come certificato anche dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati".

HRW: l’Italia e il respingimento di migranti in Libia
Ue: no ai respingimenti in paesi che non rispettano i diritti umani

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